di Antonio Billè - A pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina. Frase celebre che, delle volte, ti fa vedere tutto in maniera diversa e che oggi calza a pennello con quanto ha messo in scena al San Filippo il signor Livio Marinelli di Tivoli. E chi vi scrive, mai avrebbe creduto di scagliarsi così contro un arbitro: elemento che, a pieno titolo, fa parte del gioco del calcio e che, con le sue scelte, può anche influire sul risultato finale. Purché sia sempre in buona fede.Livio Marinelli è un Maresciallo del 7° Reggimento Alpini. Sì, l'arbitro che con le sue decisioni ha fatto infuriare l'intero ambiente giallorosso, è un pluridecorato militare italiano che, in forza all'Esercito, ha anche trascorso cinque mesi in Afghanistan per una missione di pace.Un uomo in missione insomma, e anche oggi, al San Filippo, sembrava che il suo intento fosse ben preciso: invece di portare la pace, doveva ammonire, espellere o fare indispettire chiunque avesse una divisa biancoscudata. Chissà, forse i cori intonati dalla Curva nel primo tempo contro le forse dell'ordine, lo hanno indispettito e lui, forte della sua doppia divisa, ha fatto in modo che i tifosi del Messina la pagassero a caro prezzo. Si scherza, non vorremmo incorrere in oltraggio a pubblico ufficiale.Su tuttoarbitri.it si legge di come il suo approccio con il mondo arbitrale sia stato totalmente casuale: "Ero al liceo e in bacheca lessi un volantino che pubblicizzava un corso arbitri. Mi sono detto per provare «Vediamo un po' com'è vivere il calcio da un'altra prospettiva». Scelta ottima e ora eccomi qua!" Chissà, magari è davvero un buon arbitro e oggi è incappato soltanto in una giornata storta. Ma se gli dovessero capitare altre direzioni di gara come quella di oggi, gli consigliamo di dedicarsi totalmente al mondo militare e di non leggere più volantini che pubblicizzino corsi vari. Neanche se dovessero essere di cucina...
Sezione: Avversarie / Data: Sab 16 novembre 2013 alle 21:21
Autore: Antonio Billè
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