di Fabrizio Bertè - Taribo West (nella foto), nato ad Ajegunle, in Nigeria, il 26 marzo 1974 (forse, dato che secondo Zarko Zecevic,  ex-presidente del Partizan Belgrado, il giocatore avrebbe mentito circa la sua età, essendo nato nel 1962 e non nel 1974), è sempre stato un personaggio "sui generis": rimangono nelle menti degli appassionati di calcio le sue treccine colorate, piuttosto che le prestazioni sul campo, nonostante facesse parte della nazionale nigeriana che conquistò una medaglia d'oro alle Olimpiadi del 1996.

Guardando la sua carriera calcistica, si nota come dopo l'Auxerre (1993-1997), l'Inter (1997-1999) e una brevissima parentesi al Milan (1999-2000), questa sia stata in costante declino, con scarse presenze in squadre poco blasonate in giro per il mondo.

L'aereo che partì da Milano lo portò al Derby County, poi ancora Kaiserslauern, Partizan Al-Arabi, Plymouth, Julius Berger e persino Paykan in Iran.

Da piccolo, Taribo West si divideva tra i mestieri di pescatore e di venditore di torte di riso e di fagioli, e appesi gli scarpini al chiodo, decise di fondare una setta religiosa di cui divenne predicatore. Nella chiesa "Shelter in the Storm", fondata da lui stesso in periferia di Milano, "intensificò" il suo rapporto con la religione, che da sempre è stato molto forte: si narra, infatti, che ai tempi dell'Inter si presentò da Marcello Lippi e gli disse testualmente: "Dio mi ha detto che devo giocare". E l'allenatore, da buon toscanaccio, rispose: "Strano, a me non ha detto niente…".

Inoltre, Javier Zanetti, attuale capitano dell'Inter, ha dichiarato che una sera Taribo West lo invitò a mangiare a casa sua, assieme ad altri ex compagni di squadra, sedendosi a tavola solo dopo ore di preghiere.

Sua moglie Atinuke lo denunciò nel 2002 per violenze fisiche e verbali, e, a detta della donna, per il matrimonio non consumato.

Sicuramente i tifosi delle squadre milanesi non lo hanno dimenticato, come crediamo si ricordi bene di lui il centrocampista russo della Fiorentina Andrej Kanchelskis, che a causa di una sua entrata a forbice ha rischiato seriamente di chiudere con largo anticipo la carriera da professionista.

Intervistato da supersport.com, Taribo West ha attaccato pesantemente il Milan ed un mito del club rossonero come Paolo Maldini: "Ero un giocatore più forte sia di Paolo Maldini sia di Alessandro Costacurta, ma il mister (Alberto Zaccheroni, ndr)puntava sempre su loro due. Chissà perchè. Quando venni chiamato in causa da titolare, per l'infortunio di Maldini, giocai bene ed ottenni anche qualche elogio, ma qualcuno non era contento e alla fine fui messo di nuovo da parte. Poi mi fu detto che Maldini aveva una sorta di "Padrino" e nessuno poteva togliergli il posto da titolare. Parlai di questa cosa anche con Massimo Moratti quando ero all'Inter. Con lui ho sempre avuto un ottimo rapporto, e mi confermò queste voci, dicendomi che in certi club erano eventi all'ordine del giorno. Sul mio conto vennero dette tante falsità per farmi andare via. Dissero addirittura che avevo un problema al cuore, eppure potevo giocare quattro gare di fila venendo giudicato come migliore in campo. E nonostante questo il Milan si rifiutò di rinnovarmi il contratto a fine stagione."

Ma che fine ha fatto Taribo West?

Oggi l'eccentrico ex calciatore africano vive a Milano, e continua a seguire le partite del nostro campionato, ammettendo che il suo cuore batte per l'Inter.

Chissà se Paolo Maldini e Adriano Galliani avranno modo di replicare alle dichiarazioni di Taribo...

Sezione: Avversarie / Data: Ven 27 settembre 2013 alle 22:52
Autore: Fabrizio Berte
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