Ci siamo, finalmente. Dopo tre mesi di sosta ed un’estate, come da tradizione peloritana, passata a tribolare sulla struttura societaria, i biancoscudati dell’Acr Messina scenderanno in campo per l’inizio del campionato. Purtroppo, è bene chiarirlo, gli equilibrismi e le voci intorno alla compagine di Natale Stracuzzi non sono terminati ma, per fortuna, in un modo o nell’altro u campu, supremo ed unico giudice con autorità in questo settore, potrà mettere a nudo le lacune o esaltare il lavoro della società messinese.

Il sipario del Franco Scoglio si alzerà domenica sera, regalando una prima in grande stile. Si comincia, infatti, da un derby in notturna, uno dei tantissimi che questo terribile girone offrirà quest’anno. Sulle rive dello Stretto sbarca il Siracusa di Andrea Sottil, compagine agguerrita che si è già presentata come una delle possibili rivelazioni del girone meridionale.

I precedenti, inutile sottolinearlo, sono numerosi e pirotecnici, tra due città che hanno cominciato a darsi battaglia precisamente novant’anni fa. Il primo incontro, infatti, risale alla seconda divisione 1926/27, quando a sfidarsi furono l’Unione Sportiva Messinese e la Gargallo Siracusa. La compagine aretusea, fresca di fondazione, portava il nome del poeta e traduttore nato in città nel 1760, Tommaso Gargallo, appartenente ad una delle famiglie della nobiltà siracusana. Proprio i discendenti dell’erudito, infatti, contribuirono alla nascita della società con un’ingente (per l’epoca) versamento di cinque mila lire. Il match, giocato nei pressi della Real Cittadella, si concluse con il risultato di 1-1. L’anno dopo, nella medesima categoria, si registrò la prima vittoria biancoscudata: l’U.S. Messinese, infatti, s’impose per 4-2 davanti al pubblico di casa. Pochi mesi più tardi, nel corso del girone d’andata della prima divisione 1928/29, sarà la neonata Associazione Calcio Messina ad impattare per 1-1 contro la Gargallo Siracusa.

Dopo una sconfitta casalinga nelle semifinali interregionali della stessa stagione, prima vittoria aretusea in terra peloritana, il Messina riuscì a conquistare ben sei vittorie nelle successive sette gare. L’ultima della serie, tra l’altro, fu la prima giocata in cadetteria dalla gloriosa Associazione Calcio Riunite. Il 28 gennaio del 1951, davanti ad un Celeste gremito in ogni ordine di posto, i biancoscudati annichilirono gli aretusei con un sonoro 4-1.

Dopo altri due incontri in serie B, terminati con una vittoria per parte, le due squadre siciliane si incontrarono solamente in terza e quarta serie, a cavallo tra gli anni ’70 e l’inizio del decennio successivo. In otto sfide, il segno più presente fu l’X, registrato nella metà delle occasioni. A completare la statistica, tre vittorie del Messina ed una sola per il Siracusa. L’ultima sfida in un torneo professionistico, invece, risale alla serie C/1 1992/93, terminata con un nulla di fatto, un soporifero 0-0. Gli aretusei chiusero la stagione all’ultimo posto, in coabitazione con l’Ischia, ma vennero ripescati per il fallimento Catania, Casertana e Messina, per l’appunto.

L’ultimo incontro ufficiale tra le due squadre, l’unico giocato in una categoria non professionistica, risale alla serie D 2008/09. L’armata biancazzurra, che alla fine della stagione vincerà il torneo, passeggiò sulle macerie del Football Club Messina della famiglia Franza, fresco di rinuncia all’iscrizione in serie B. Le reti di Gaudio e Cosa, infatti, consegnarono la vittoria al Siracusa in un San Filippo totalmente deserto, con i tifosi in piena contestazione per la distruzione di un patrimonio immenso costruito in anni di fatica dall’indimenticato Presidente Aliotta.

Il borsino totale, pertanto, annovera 23 scontri ufficiali in partite di campionato. La statistica, fortunatamente, premia il Messina, vittorioso in undici occasioni, a fronte delle 5 aretusee e dei restanti sette pareggi. 

Sezione: Amarcord / Data: Gio 25 agosto 2016 alle 11:47
Autore: Marco Boncoddo / Twitter: @redattore
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