Appena una settimana fa la sconfitta di misura contro la Palmese tra amarezza e qualche recriminazione, quindi a Gela non è arrivata la svolta sperata e il Città di Messina ha subito il secondo stop nel girone di ritorno, il terzo consecutivo. Se il calcio fosse uno sport legato esclusivamente ai numeri, l’analisi sarebbe facile e puntuale. Il Città di Messina, nelle ultime tre partite, non solo ha raccolto zero punti ma non è mai andata in rete subendone, al contempo, cinque. Ma il calcio non è, fortunatamente, solo uno sport di numeri, ma di episodi, errori, magie e attimi. Infatti, se il 2018 si era chiuso con una sconfitta secca e senza alibi, l’inizio del 2019 ha un sapore davvero amaro.
Nelle prime due uscite del girone di ritorno, i giallorossi avrebbero meritato, oggettivamente, di raccogliere punti per l’atteggiamento in campo ma anche per la mole di gioco espressa. Per questo motivo tali sconfitte non sono lontanamente paragonabili a quelle di inizio campionato. Il filo conduttore, tuttavia, rimane sempre legato ai singoli episodi. Nel gelo del neutro di San Cataldo, un Città di Messina rimaneggiato tra infortuni e squalifiche cade al cospetto di un Gela che si sarebbe accontentato del pari visto l’atteggiamento in campo. A dimostrazione di tutto ciò, un primo tempo sonnolento e dai ritmi bassi nel quale si segnalano un palo di Codagnone in fuorigioco e una punizione vicina al palo di Misale per il Gela. Nel secondo tempo le squadre scendono in campo con un altro atteggiamento, ma la svolta avviene nei primi dieci minuti. La difesa di mister Furnari, squalificato, perde Berra per infortunio al suo posto Bellopede: proprio il figlio d’arte, ancora a freddo, sbaglia un semplice appoggio difensivo che innesca Retucci, abile nel diagonale in area.

Ancora una volta condannati da un episodio, l’errore fatale che condiziona la gara dei giallorossi, che provano fin da subito a reagire e trovano il gol in due occasioni sempre con Codagnone. Tuttavia se, nel primo caso, è evidente il fallo di mano, nel secondo l’arbitro fischia un fallo di confusione che vanifica una splendida rovesciata. Il secondo episodio, decisivo come nella sfida contro la Palmese, è un calcio di rigore non concesso dalla terna arbitrale. Come Paterniti contro i calabresi, questa volta il giovane Castaldo sbaglia l’uscita e frana su Galesio in anticipo di testa. Dopo l’iniziale concessione del penalty, il direttore di gara fischia un fallo in attacco. Il Gela festeggia la vittoria di misura grazie a una fase difensiva decisamente migliorata rispetto a quella vista con Karel Zeman in panchina. Gli episodi sfavorevoli, invece, intaccano la prestazione dei giallorossi.

Alla luce di tutto questo, però, il Città di Messina non può distogliere l’attenzione sul proprio obiettivo. Queste due sconfitte riportano i giallorossi nella zona calda ed è necessario tornare a far punti al più presto. Mister Furnari avrà il compito di tenere alta la concentrazione e isolare i suoi ragazzi da tutte le voci esterne. La squadra, nonostante il grande sacrificio di tutta la rosa, sta pagando l’assenza di alcuni elementi chiave e non è mai stata al completo nell’ultimo periodo.
Nella prossima uscita arriverà la Nocerina in riva allo Stretto e, da domenica, si giocherà nella "nuova" casa: mentre la società lavora sul "Celeste", si è sbloccata la questione "Despar Stadium", che ha ottenuto la deroga per le gare della quarta serie e, quindi, il match tra giallorossi e rossoneri si giocherà nella struttura di Bisconte ma a porte chiuse.
Intanto, però, la squadra deve ritrovare quel cinismo che le ha permesso di fare un filotto di vittorie fondamentale solo qualche settimana fa. Se non dovesse presto ritrovare la via della rete, la strada si farà sempre più dura.

Sezione: Serie D / Data: Mar 15 gennaio 2019 alle 10:13
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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