La partita contro il Bari, da inizio stagione, rappresenta una gara particolare per tutte le compagini del girone I di Serie D. Sfidare la corazzata e capolista del patron De Laurentiis è un momento nel quale mettersi in gioco contro degli avversari di categoria superiore. Per il Città di Messina, la sfida contro i galletti non era di certo la “sfida della svolta” ma il culmine di una settimana ricca di sorprese e colpi di scena.

Appena sette giorni fa la clamorosa sconfitta nella trasferta in casa del Rotonda, domenica invece un’altra sconfitta ma con protagonisti diversi. Peppe Furnari non è più l’allenatore dei giallorossi e il presidente Lo Re ha affidato la panchina a Franco Viola. In una situazione di difficoltà e con questo “terremoto” interno, la sfida contro la capolista è stata preparata con poco tempo a disposizione. Il risultato è stato netto e la sconfitta non è mai stata in discussione, tuttavia la sfida del Despar Stadium lascia diversi spunti di riflessione. A partire dal piano tattico e psicologico. La squadra ha mostrato di essere presente durante l’intera gara, palesando chiaramente le difficoltà tecniche contro i più quotati avversari. Tuttavia non si è sciolta e disunita dopo i gol, un passo importante per ritrovare compattezza.

Proprio da questo aspetto dovrà ripartire mister Viola perché la squadra ha bisogno di autostima in vista delle prossime giornate. Neanche i risultati dagli altri campi hanno aiutato i giallorossi che si ritrovano in zona play out e vedono aumentare lo svantaggio dalle altre compagini. La prossima sfida, in questo senso, sarà fondamentale. La stracittadina contro l’Acr Messina rappresenta una vera finale per i ragazzi di mister Viola. Solo con una vittoria si potrebbe ricucire il distacco salito a 4 punti. Il nuovo allenatore avrà a disposizione due settimane per preparare la gara, vista la sosta prevista nel prossimo weekend. Tanta curiosità ruoterà attorno al nuovo modulo: dal rodato 352 si è passati ad un 433 più offensivo. A prescindere dai numeri, saranno gli interpreti a dare vita a questo nuovo stile di gioco.

Contro il Bari si è visto Fofana come ala destra e Bonamonte Ferraù alternarsi sull’out opposto, in appoggio alla prima punta Galesio. La squadra, costruita sul 352, non ha in rosa calciatori che nascono come ali d’attacco fatta eccezione per Princi Argomenti. Sarà compito di mister Viola riuscire a cucire questo modulo sui suoi ragazzi. Adesso i giallorossi sono spalle al muro, i bonus sono finiti e lo spettro dei playout è sempre più concreto. Per non affondare definitivamente serve il ritorno alla vittoria. Il destino beffardo ha voluto lo scontro fratricida nel prossimo turno di campionato.

Piccola nota a margine ma non per questo di poco conto: splendido l’applauso dedicato alla memoria di Davide Astori da parte di tutti i presenti al Despar Stadium, a un anno dalla sua tragica scomparsa.

Sezione: Serie D / Data: Mar 05 marzo 2019 alle 10:03
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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