Il Messina soffre, lotta, si adatta a una partita sporca, anche cattiva, contro un avversario palesemente più forte, ma alla fine esulta, perché l’ex Plescia punisce i biancoverdi e la difesa tiene grazie ad un superlativo Manetta e alla tenuta mentale oltre che fisica di tutti gli uomini messi in campo da Giacomo Modica. E’ la prima vittoria in campionato per i giallorossi, che adesso vedono una classifica forse più rispondente a quanto fatto vedere da questo gruppo nelle prime 4 gare di campionato.
PREPARTITA – Una bella giornata e una discreta cornice di pubblico accolgono l’Avellino al “Franco Scoglio” per la sfida che vede i giallorossi di casa al loro quarto impegno stagionale, mentre gli irpini sono in linea con il calendario, essendo alla sesta partita. Giacomo Modica riduce la linea verde nella formazione di partenza, dando fiducia dall’inizio a Firenze, seppur reduce da un fastidio alla caviglia, e al capitano Nino Ragusa. Inamovibile Fumagalli tra i pali, poi Lia, Manetta, Ferrara e Ortisi a comporre il reparto difensivo, i giovani Frisenna e Scafetta a centrocampo, Plescia ed Emmausso per completare gli undici all’avvio. Michele Pazienza non ha disponibili gli infortunati Falbo, Dall’Oglio, D’Angelo, D’Amico e Russo, ma recupera Tito, rinvigorito dall’avvento del nuovo tecnico, ingaggiato con l’obiettivo di mettere l’Avellino tra le protagoniste nella lotta al primo posto. Pazienza si affida al 3-5-2, con Rigone-Cionek-Benedetti davanti al portiere Ghidotti, Cancellotti a Tito ad arare le fasce, mentre Palmiero e Armellino fanno legna per Varela, ma soprattutto i due attaccanti Sgrabi e Patierno. Una squadra molto forte, reduce da 7 punti nelle ultime tre gare, dopo essersi affrancata dalla zavorra di mister Rastelli, legato alla società biancoverde da un contratto capestro.
CRONACA
PRIMO TEMPO – Le due squadre entrano in campo con la maglietta in ricordo di Mimmo Cecere, omaggio dovuto ad un calciatore che aveva Messina ed Avellino nel cuore. Messina in maglia nera, nell’attesa della fornitura definitiva da parte dello sponsor tecnico, Avellino in bianco con striscia verticale verde. Primi minuti con gli irpini che cercano di pressare alto e prima occasione costruita per il sinistro di Varela dal limite al 4’, palla che tocca la base del palo e finisce sul fondo. Sfonda sulla destra del fronte di attacco Sgarbi all’8’, ma il suo cross attraversa tutta la luce della porta senza che nessun compagno appoggi in rete. Vicinissimo al gol l’Avellino al 13’, con una sgroppata sulla destra di Sgarbi, imprendibile per Ferrara, saltato nettamente, cross al centro, Patierno controlla e tira a botta sicura, Manetta chiude toccando forse con il braccio, Ancora considera congruo il movimento e l’azione sfuma. Varela prova il tiro a giro su azione da corner, trovando la testa di Ortisi sulla traiettoria velenosa. Al 17’, prima ammonizione della gara, che tocca a Manetta per un tocco di gomito su Patierno, ravvisato dall’arbitro e non dall’assistente numero due Starnini, apparso un po’ troppo distratto in questo primo scorcio di gara. Messina molto vulnerabile sul fianco mancino e ancora Varela al minuto 21, si infila come il coltello nel burro, arriva sul fondo provando il tiro, sul quale Fumagalli è pronto a respingere in calcio d’angolo. Si fa male Rigione al 26’, Pazienza lo sostituisce con Mulè. Sul corner battuto da Firenze immediatamente dopo il cambio, Ferrara si trova a battere di piatto destro solissimo in area irpina, spaccando letteralmente la traversa a portiere battuto. Sul terzo corner consecutivo, al 29’, arriva improvvisamente il gol del Messina, con Firenze che pesca proprio sulla testa Plescia, prontissimo a schiacciare di testa alle spalle di Ghidotti. Vantaggio immeritato per quanto fatto vedere dall’Avellino, ma i giallorossi fanno fruttare alcuni minuti di pressione in area biancoverde. Ancora pericolosissimo il Messina su corner al 36’, ma il colpo di testa di Manetta sfila un palmo alla destra del palo. Sul ribaltamento di fronte, Manetta è prodigioso nel chiudere il tiro a Patierno sull’ennesima sgroppata di Sgarbi ai danni di Ferrara, troppo lento nel confronto con l’attaccante biancoverde. Cambia fascia per attaccare l’Avellino al 44’, stavolta Varela si sposta a sinistra, scambio con Tito, Cionek sbaglia la comoda deviazione di piatto da ottima posizione. Non succede nulla fino allo scadere del secondo minuto di recupero e il Messina chiude in vantaggio per il non trascurabile merito di avere trasformato almeno una delle occasioni da gol create.
SECONDO TEMPO – Primi minuti della ripresa con un ritmo più basso rispetto ai primi 45’, Modica ricorre al primo cambio dopo 6’, inserendo Buffa al posto di Ragusa e piazzando un inusuale 4-4-2. Bella parata di Fumagalli su Sgarbi al 54’, dopo una incertezza nel rilancio della difesa giallorossa. Perde tempo nel rilancio Fumagalli e, al 56’, scatta l’ammonizione per il portiere del Messina. Giallo anche per Mulè al 59’, per un colpo in testa a Plescia. Finisce al 60’ la gara di Patierno ed inizia quella di Gori, così come Sannipoli entra al posto di Tito. Si scuote il Messina al 67’, con Emmausso smarcato in area, tiro deviato sul fondo. E’ il momento di fare un doppio cambio per Modica che toglie, al 69’, un ottimo Firenze e proprio Emmausso per lasciare spazio a Zunno e Cavallo. Ammonito al 71’ Cavallo per uno scontro con Cionek che aveva difeso l’uscita bassa di Ghidotti. Lo raggiunge Zunno nell’elenco dei cattivi due minuti più tardi, per gioco ostruzionistico. Pressione costante dell’Avellino, che, però, non trova lo spazio per far male. All’80’ si ferma Lia per crampi e Modica provvede a due cambi, Scafetta e Plescia lasciano il campo a Polito e Luciani, ma c’è confusione tra team manager e staff tecnico e Luciani resta in panchina. Pazienza all’83’ cambia Varela con Marconi e Ricciardi per Cancellotti. Proprio Ricciardi, al minuto 85, costringe di testa Fumagalli alla parata sotto la traversa. Scontri in area messinese, ne fanno le spese Benedetti e Polito, entrambi ammoniti. Ancora su corner, Fumagalli chiude la porta a Marconi all’87’. Espulsi Benedetti e Polito subito dopo, visto che continuavano a darsele di santa ragione sotto gli occhi dell’arbitro. Partita molto spezzettata, Ancora sembra perderne il controllo, troppe perdite di tempo e recupero di 8’ prolungato per l’infortunio di Cionek, costretto a lasciare il campo con Pazienza che non può più fare sostituzioni ed Avellino che finisce la gara in nove uomini. L’arbitro concede ancora 60 secondi di extra time, l’Avellino ci prova ma il Messina resiste e, alla fine, esultano i 4.000 del “Franco Scoglio”, mentre gli irpini recriminano per non avere sfruttato la fase iniziale del match in cui avevano dominato.
TABELLINO
MESSINA-AVELLINO 1-0
Marcatore: 29’ Plescia (M)
MESSINA (4-3-3): Fumagalli; Lia, Manetta, Ferrara, Ortisi; Frisenna, Firenze (dal 69’ Zunno), Scafetta (dall’80’ Polito); Ragusa (dal 51’ Buffa), Plescia, Emmausso (dal 69’ Cavallo). In panchina: De Matteis, Di Bella, Darini, Pacciardi, Tropea, Luciani, Zammit. Allenatore: Giacomo Modica
AVELLINO (3-5-2) Ghidotti; Rigione (dal 26’ Mulè), Cionek, Benedetti; Cancellotti (dall’83’ Ricciardi), Varela (dall’83’ Marconi), Palmiero, Armellino, Tito (dal 60’ Sannipoli); Patierno (dal 60’ Gori), Sgarbi. In panchina: Pane, Pizzella, Maisto, Tozaj. Allenatore: Michele Pazienza.
Arbitro: Andrea Ancora di Roma 1
Assistenti: Roberto D’Ascanio di Roma 2 e Massimiliano Starnini di Viterbo
IV Ufficiale: Alessandro Gervasi di Cosenza.
Corner: 7-12
Ammoniti: 17’ Manetta (M), 56’ Fumagalli (M), 59’ Mulè (A), 71’ Cavallo (M), 73’ Zunno (M), 88’ Polito (M) e Benedetti (A)
Espulsi: 88’ Benedetti (A) e Polito (M)
Recupero: 2’ e 8’
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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