Felice per il punto, oggettivo come praticamente sempre, Cristiano Lucarelli ha provato a dare una lettura completa dall'1-1 maturato tra il suo Messina e il Fondi: “L'avevamo preparata con squadra corta e ripartenze sugli esterni, ma quando becchi gol dopo trenta secondi tutto il lavoro settimanale va a farsi benedire ha spiegato -, abbiamo dovuto trasformarla in una partita diversa, poi il rigore ci ha dato la possibilità di recuperare e giocare con un uomo in più, è stato costruito molto, siamo riusciti a tirare in porta ma senza essere bravi a concretizzare. Questa è l'essenza del calcio: fare gol e non subirlo, non ci è riuscito il primo passo. Cercavamo di fare la partita, nella ripresa passando al 3-5-2 per sfondare lateralmente ma non avevamo la torre in mezzo all'area per raccogliere i molti cross messi dentro. L'alternativa era calciare da fuori visto che il Fondi si era schiacciato, ma la precisione è mancata”.

Di quanto programmato, qualcosa comunque è andata per il verso giusto: “Avevamo Ventola falso nueve e volevamo limitare le ripartenze con le ali che avrebbero creato superiorità numerica, tentando al contempo di disturbare il play nell'impostazione per poi pressare i due centrali sulla riconquista di palla. Ma ripeto, il lavoro è stato in parte vanificato per il gol a freddo. Volevamo sfruttare il cambio fronte, ci è riuscito nell'occasione del rigore e in qualche altro caso”.

Negli ultimi minuti, poi, le due squadre sembrano essersi accontentate: “L'occasione capitata a Varone ha creato una sorta di contraccolpo psicologico sulla squadra, che si è resa conto che non riusciava a segnare. Allora ha rinunciato a scoprirsi, ci ha provato solo con dei cambi di gioco ma sugli esterni ci riusciva male a sfondare”. A pesare sull'economia di gara anche altri fattori: “Il caldo non indifferente e la stanchezza delle tre partite a settimane alle quali non siamo abituati - ha detto Lucarelli -, non siamo formazioni di Serie A abituate a questi ritmi”.

Sguardo allora rivolto al futuro, che nell'immediato continua a voler dire corsa alla salvezza: “Sabato avremo una partita molto importante, pur non vincendo oggi e con l'Akragas abbiamo guadagnato due punti sulle quintultime, visti gli altri risultati, chiaramente dovessimo fare tre punti con il Melfi non dico che saremmo salvi, perché mancherebbe comunque la matematica, ma compieremmo un grande balzo e nelle condizioni in cui abbiamo lavorato fino ad un mese fa non è stata un'impresa facile”. Proprio sulle difficoltà di questa stagione è tornato il trainer dei peloritani: “Abbiamo lavorato quattro mesi e mezzo in condizioni da resistenza, in questo colima ho avuto modo di potermi mettere comunque alla prova da aspirante allenatore, la salvezza sarebbe importante e anche per me rappresenterebbe una crescita cruciale, operare nei disagi è formativo, avrei perferito non ci fossero ma sono per prendere il buono e sfruttarlo in ogni situazione”.

Ultima battuta per i tifosi, pure oggi numerosi e rumorosi: “Sono sempre e sono stati sempre al nostro fianco, leggo di tante contestazioni in piazze importanti, da noi c'erano tutte le condizioni per protestare ma hanno capito i sacrifici della squadra e si sono schierati al nostro fianco da subito, non è una novità averli così vicino. Nella mia vita sono tutto tranne che ruffiano, però devo dire che ci hanno permesso di lavorare nei momenti difficili e se dovesse arrivare la salvezza sarà da condividere sicuramente con loro”.  

Sezione: Acr Messina / Data: Dom 09 aprile 2017 alle 18:18
Autore: Emanuele Rigano / Twitter: @menelpallone
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