“Apprendiamo con ottimismo l'invito a collaborare giunto dall'Acr Messina”: così l'assessore allo Sport del Comune di Messina, Sebastiano Pino accoglie la visita del club giallorosso all'Ottava commissione consiliare. “In realtà - ha proseguito il componente della Giunta Accorinti -, già da prima della chiusura della trattativa per la cessione della società avevamo avuto dei contatti, avendo la possibilità di visionare il progetto della nuova proprietà a febbraio. Lo sguardo aperto al settore giovanile e al sociale non è una cosa secondaria per la squadra principale di calcio della città”.

Gli impianti, Pino lo riconosce, sono la nota dolente: “Per quanto riguarda il Celeste, non abbiamo più rinnovato la concessione per le inadempienze contrattuali della vecchia gestione, solo con il Città di Messina si è garantita la manutenzione necessaria a garantire una tutela patrimoniale dell'immobile. Nell'ultimo periodo è venuta meno anche l'ordinarietà e l'impianto versa in condizioni precarie”. L'ente comunale per lo stato deficitario delle proprie casse non può però permettersi interventi strutturali, che un privato si sobbarcherebbe solo davanti ad una concessione pluriennale: ecco perché potrebbe essere positivo per entrambe le parti, con garanzie reciproche, imboccare questo tipo di strada. “Rilasciare un impianto per più di dodici mesi spetta al Consiglio - ha ricordato Pino -, noi comunque aspettiamo di vedere l'eventuale progetto che riguarda il campo di via Oreto e se sarà utile per la città, lo sosterremo”.

I primi passi compiuti da questo Messina, per le prospettive offerte anche in chiave futura, sembrano convincere l'Amministrazione. Posizione più attendista da parte dei consiglieri, probabilmente scottati dalle precedenti esperienze. Il tifoso Benedetto Vaccarino chiede un programma chiaro e serio, che passa non solo dagli obiettivi ma anche dalla serietà gestionale. Maurizio Rella insiste sui valori dello sport, soprattutto da inculcare ai giovani, mentre Lucy Fenech ha premuto sul tasto dei debiti che il Comune vanta e sul quale l'Acr ha garantito di voler rientrare. Sul ritorno al Celeste si è registrata una parziale apertura, anche se la posizione predominante è anche in questo caso quella dell'attesa verso i primi passi concreti ai quali si sono appellati Gaetano Gennaro e Nino Interdonato. Donatella Sindoni ha chiesto lumi sulla gestione di alcuni servizi come i bar all'interno del Franco Scoglio, mentre Carlo Cantali, che in passato si è occupato più volte dei rapporti con l'Acr, ha affermato: “Quando il Cdm ha provato ad andare oltre nella cura del Celeste si è scontrato con una serie di problematiche che l'Amministrazione non è purtroppo in grado di sopportare. La politica comunque può dare un forte impulso, ricordo con orgoglio i 24mila abbonamenti del 2004 grazie ad una campagna che coinvolse tutto il tessuto locale, un esperimento che si può ripetere. Messina merita un rilancio che può arrivare da questa società, ci crediamo”.

Andrea Consolo ha suggerito un coinvolgimento diretto anche delle società minori nel piano di rilancio della prima squadra, chiusura per il presidente Piero Adamo: “Prego la nuova società di procedere seguendo l'iter amministrativo regolare sulla gestione degli stadi, perché fino ad oggi il dibattito è sempre stato sulla stampa o nelle conferenze, senza un funzionale percorso nelle sedi istituzionali preposte. Ci aspettiamo carte e progetti, la politica è assolutamente disponibile e fare la propria parte”.

Sezione: Acr Messina / Data: Gio 16 marzo 2017 alle 16:51
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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