Potrebbe essere un Messina che guarda anche all'altra sponda quello pronto, tra qualche giorno, a sudare, probabilmente a Rocca di Caprileone, alternativa credibile rispetto a Fondachelli Fantina, preparando l'esordio in Coppa Italia, ma soprattutto quello nel campionato di Serie D edizione 2017-2018.

Il presidente Pietro Sciotto non sembra avere intenzione di ingaggiare subito un direttore sportivo, ha usufruito del direttore generale del FC Messina al tempo dei Franza, Giovanni Carabellò, per chiudere la pratica burocratica dell'ammissione in sovrannumero, ed è in continuo contatto con l'allenatore "in pectore" Antonio Venuto per scovare quei giocatori in grado di dare l'etichetta vincente al rilancio, non solo nell'acronimo della nuova società, per il calcio messinese. 

La gestione da "uomo solo al comando" prediletta dal patron biancoscudato ha previsto una serie di incontri con diversi procuratori di calciatori di rilievo per la categoria, non ancora accasati nelle società più ambiziose, con l'ausilio del mister designato Venuto, i cui desideri dovranno coincidere con le esigenze di budget della proprietà, per allestire una rosa competitiva in grado di lottare per il primato, con l'obiettivo di ridare interesse ed entusiasmo ai tifosi ancora traumatizzati per l'ennesima caduta rovinosa negli inferi del dilettantismo.

Trattative ancora in embrione, ma che comunque hanno visto protagonista soprattutto il presidente Sciotto, molto battagliero nel cercare la soluzione economica meno pesante per le casse societarie, senza però mai chiudere definitivamente le porte agli interlocutori.

Un osso davvero duro per chi è chiamato a tutelare gli interessi degli atleti, come Nino Chirico e Carmelo Rappoccio, tra i più assidui interlocutori del nuovo Messina, procuratori entrambi calabresi, in grado di poter attingere alla loro "scuderia" per fornire gli elementi più adatti a chi programma il rientro immediato tra i professionisti.

La coppia di attacco Meloni-Molino, fino ad oggi solo un suggestivo scioglilingua, così come i vari Lavrendi, Bonadio e Forgione, gravitano nell'orbita di questi operatori di mercato, con il gradimento di Venuto, che apprezzerebbe la presenza di alcuni suoi "pretoriani" come Matinella, Cassaro e Tricamo proprio per cementare il gruppo ed integrare i fondamentali giovani classe '97, '98 e '99, con i senatori, tra cui potrebbe anche esserci qualche reduce dell'ultimo Acr in Legapro, come Maccarrone o Rea.

Resta aperta anche la pista che porta ai calciatori rimasti fuori dalle rose di Serie C e probabilmente propensi a ridimensionare le proprie pretese accettando le proposte last minute di qualche club di quarta serie, pur di non restare ai box. Ecco perchè una corsia preferienziale la mantengono anche gli assistiti di Maurizio Casilli.

I prossimi giorni, dopo l'ufficializzazione dei gironi di serie D, saranno decisivi per comprendere la strategia di mercato del nuovo Messina, tenendo presente che le squadre vincenti non si creano in pochi giorni, gli affari a prezzo stracciato possono essere una eccezione e l'unità di intenti tra la struttura tecnica, quella dirigenziale e i vertici societari deve essere la base per ottenere qualsiasi risultato.

Sezione: Acr Messina / Data: Mer 02 agosto 2017 alle 12:00
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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