In principio fu Igor Protti, uno per cui le eredità pesanti evidentemente non hanno mai costituito un problema. Arrivato a Messina, ancora ragazzino, si mise la maglia di Totò Schillaci, capocannoniere in Serie B, poi volato alla Juventus alla ricerca della consacrazione e di un sogno mondiale. Lo Zar a Napoli, fece anche meglio, vestendo la casacca di Maradona, diventando, al termine della stagione 1997/1998, l'ultimo calciatore della storia a segnare in A con la dieci azzurra. L'esperienza partenopea, è bene precisarlo, non fu trascendentale: pochi gol - appena quattro - e una retrocessione dopo trentatre anni di seguito in massima serie. Eppure, nonostante il grigiore, si porta dietro un primato invidiabile. 

La maglia del Pibe verrà ritirata soltanto nel 2001, il digiuno, tuttavia, sarà breve e già nel 2004 ricomparirà sulle spalle di un altro ex giallorosso, il Pampa Sosa. Archiviato il fallimento, la nuova società acquistata da Aurelio De Laurentis riparte con il nome di Napoli Soccer e grandi progetti dalla C1, dove la numerazione all'epoca restava quella tradizionale, dall'uno all'undici. Nessuna eccezione, neanche per Diego, dies per eccellenza. Il Napoli è così costretto a togliere un'altra volta la dieci da cornici e musei per assegnarla a un argentino, meno celebre, ma capace di esaltare Udine e centrare in riva allo Stretto un'indimenticabile promozione. Relativamente alle partite di campionato, fu proprio Sosa l'ultimo a indossarla e segnare. Era il 12 maggio 2006 e il pareggio per 1-1 al San Paolo contro il Frosinone, davanti a 45mila spettatori in delirio, valse agli azzurri il matematico ritorno tra i cadetti, seppur al secondo tentativo. 

Emozioni diverse rispetto allo Scudetto, c'è da giurarci, ma ugualmente importanti al punto che il Pampa, intervistato nei giorni scorsi ha confessato che Maradona gli avrebbe chiesto invano quella maglia: "Aveva un sorriso enorme - ha detto - avrei potuto farlo felice e probabilmente sbagliai a non dargliela. A maggior ragione adesso la conserverò come fosse parte di me". Rimpianti che una volta di più fanno rima con responsabilità.

Sezione: Erano a Messina / Data: Lun 30 novembre 2020 alle 10:15
Autore: Giovanni Sofia
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