Il “Celeste” torna nel pieno possesso del Comune di Messina grazie all’intervento dei Vigili Urbani; il “Franco Scoglio” ancora oggetto di lavori per l’adeguamento degli impianti antincendio, elettrico e di videosorveglianza; il “Bonanno” nel quale l’assessore Gallo ha denunciato l’esistenza di una “occupazione” da parte di una associazione sportiva, con l’esecuzione di lavori non autorizzati.

Dopo anni di immobilismo o tolleranza eccessiva, il settore degli impianti sportivi di proprietà comunale giunge al centro dell’attenzione della politica e dell’amministrazione locale, anche se non si intravvede ancora una strategia definita di gestione, soprattutto per il calcio, con la maggiore società cittadina impegnata in un campionato professionistico dopo 4 anni, costretta a ricorrere alle strutture private dell’Università all’Annunziata, e la “rivolta” delle squadre cosiddette minori, senza un campo da indicare in Federazione per la stagione ormai iniziata con le prime partite di coppa, in attesa dei tornei dalla Promozione in giù.

Discorso diverso per il Football Club, del quale abbiamo ampiamente trattato sul nostro sito riguardo agli avvenimenti della giornata odierna.

Cosa riserverà il futuro prossimo? Difficile potere interpretare quale sarà la strategia di De Luca, molto distratto quando si tratta di sport, ma soprattutto dell’assessore al ramo Francesco Gallo, anche se, a manutenzione straordinaria finita, probabilmente lo “Scoglio” sarà utilizzato dal Messina secondo il tariffario comunale (circa 3000 euro a gara), mentre sul “Celeste” potrebbe anche essere studiato un affidamento esterno attraverso bando, al di là dell’apporto di Messinaservizi bene comune, che potrebbe occuparsi di una parte delle attività legate al mantenimento della struttura.

Le dichiarazioni di Sasà Sullo nel corso delle conferenze stampa fin qui tenute dal tecnico biancoscudato sono state chiarissime: “Abbiamo bisogno di una casa tutta nostra dove potere svolgere il lavoro quotidiano, sviluppandolo con continuità. Mi aspettavo di avere il Celeste a disposizione, visto che il Messina rappresenta la città in un torneo professionistico”.

Difficile che si torni allo strumento della concessione annuale, men che meno nella versione “sulla fiducia” produttrice, nel corso degli ultimi decenni, solo di contenziosi e utilizzi poco chiari della struttura di via Oreto e di quella in contrada San Filippo.

Il tempio del calcio messinese deve tornare ad essere un luogo in cui potere giocare a calcio, anche se le norme vigenti in materia non consentiranno più la presenza di quel pubblico appassionato che conferiva un tocco di magia a quelle mura ed a quel terreno di gioco in cui sono cresciute generazioni di messinesi. Vedremo se, nei prossimi giorni, la giunta comunale renderà nota la strada che verrà seguita per ridare, finalmente e davvero, vita al “Celeste”.

Noi di Messina nel pallone, come abbiamo sempre fatto, proveremo a stare attenti alle evoluzioni di questo argomento, vitale per poter fare sport nella nostra città, a tutti i livelli.

Sezione: Fuori Campo / Data: Ven 03 settembre 2021 alle 09:00
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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