Ennio Flaiano, poliedrico intellettuale abruzzese, amava ripetere che: “I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume”. Questo splendido aforisma, leggermente orientato verso un cinismo esistenziale, è senz’altro veritiero ed impossibile da smentire. Perfettamente cucito addosso alla vita di ognuno di noi, può consentire un discreto aumento numerale se lo si adatta ad una squadra di calcio ultrasecolare. Cinque o sei giorni, infatti, sono troppo riduttivi per una compagine come il Messina (ed in questo caso, per “Messina”, intendiamo la prima squadra della nostra città, a prescindere dalla sigla). Lo stesso Flaiano, magari, avrebbe permesso una libera interpretazione della sua massima, con il cambiamento del destinatario.

Il primo dicembre del 1900, come tutti ben sappiamo, la folta comunità inglese residente a Messina decise di fondare ufficialmente una squadra di football che portasse il nome della città. Fu così che, una compagine di stampo amatoriale, dal britannico nome di Football Club Messina, cominciò a muovere i primi passi, vestendo un’insolita (per i contemporanei) maglia bianca e blu. Da quel glorioso giorno, ammantato di mito e leggenda, quali sono stati i “giorni indimenticabili” di Flaiana memoria? Ne abbiamo selezionati ben 20 (contando come unico il “contenitore” 2004/2005), suddivise in due appuntamenti trasudanti storia e passione. Nel primo “episodio” di questa doppia in stile bonelliano, abbiamo analizzato gli anni tra il 1900 ed il 1964, terminando la puntata con lo splendido pareggio con il Modena, che regalò al Messina la prima salvezza in serie A.

1 dicembre 1900 – Come già accennato, la comunità inglese di Messina, capeggiata dall’armatore navale Walter F. Becker, dal console statunitenese Charles M. Caughy e dal socio dei Sanderson Walter Oates, insieme ad alcuni messinesi, fondò il Football Club Messina. Il calcio muove ufficialmente i primi passi nella città dello Stretto.

25 aprile 1905 – Arriva il primo successo di una certa caratura, in un giorno che, quasi mezzo secolo più tardi, diverrà festa nazionale. Al campo Varvaro di Palermo, il Football Club sconfisse per 1-0 i padroni di casa dell'Anglo-Palermitan Athletic and Foot-Ball Club, antesignana “rossoblu” dell’attuale Palermo, aggiudicandosi la Coppa Whitaker. Il trofeo, messo in palio da Joshua Whithaker, esponente della nobiltà anglosassone trapiantata in Sicilia, venne riconquistata dal Messina l’anno successivo, sul campo di casa San Raineri, sito nella zona falcata.

13 settembre 1921 – La divisione “Difesa Marittima”, di stanza a Messina, donò al presidente dell’Unione Sportiva Messinese, Nazareno Allegra, undici maglie bianche, alle quali venne applicato un colletto nero e lo stemma della città sul cuore. Nacque la gloriosa biancoscudata, che da quel giorno venne indossata da tutte le compagini che si fregiarono del titolo di “prima squadra cittadina”.

3 aprile 1927 – E’ la data del primo scontro giocato tra la prima squadra di Messina e quella di Reggio Calabria. L’U.S. Messinese, infatti, sconfisse con un sonoro 4-0 il Football Club Reggio, in un match valido per la II divisione nazionale. All’andata, i peloritani avevano conquistato la vittoria per 0-2, ma a tavolino, in quanto i calabresi si erano presentati in soli sei uomini. Il 12 aprile di tre anni prima, invece, l’U.S. Peloro aveva sconfitto per 2-1 i cugini d’oltrestretto ma, all’epoca, il redivivo Football Club Messina rappresentava la prima realtà della città.

3 luglio 1932 – L’Associazione Calcio Messina, vincendo gli spareggi nazionali, conquistò la sua prima serie B. La vittoria per 3-0 contro il Savona, sul neutro di Como, regalò ai peloritani la cadetteria. Il calcio cominciava a diventare uno sport di massa e, la città di Messina, festeggiò la storica promozione con celebrazioni organizzate nei luoghi più importanti del centro peloritano.

20 settembre 1932 – La squadra biancoscudata affrontò la sua prima, grande trasferta. Il calendario di serie B la pose di fronte al Grion Pola, compagine istriana anch’essa neopromossa in cadetteria. Un ostico Messina riuscì a strappare un ottimo 0-0, primo punto di una buona serie che permetterà ai peloritani di mantenere la categoria.

Estate 1947 – Nasce l’Associazioni Calcio Riunite Messina, la formazione societaria che regalerà le più grandi gioie alla nostra città e che, fortunatamente, vive ancora dopo quasi vent’anni di oblio. Mesi di trattative, abboccamenti e scartoffie tra i dirigenti dell’A.C. Messina (che l’anno prima aveva inglobato A.S. Messina e A.C. Gazzi) e l’U.S Giostra, partorirono la nascita della storica formazione peloritana, che parteciperà al campionato di terza serie nazionale.

11 giugno 1950 – L’A.C.R. Messina ritornò al Senigallia di Como per uno spareggio e, ancora una volta, la città lariana si rivelò fortunata nei confronti dei colori giallorossi. I peloritani demolirono il Cosenza con il tennistico risultato di 6-1 e tornarono, dopo 12 anni, in serie B. La trionfale vittoria giallorossa riconsegnò la cadetteria alla squadra dello Stretto, che la manterrà per tredici stagioni consecutive, prima del grande salto nella massima serie.

17 giugno 1963 – I colori giallorossi non sono mai giunti così in alto. Dopo un campionato galactico, il Messina riesce ad approdare, finalmente, in serie A. La città, impazzita di gioia per i suoi beniamini, non dormì per una notte, festeggiando un evento storico. La compagine peloritana stravinse il campionato, per la prima (e al momento unica) volta nella sua storia ultrasecolare.

31 maggio 1964 – L’ultima giornata di campionato mise contro Modena e Messina, in un autentico spareggio da dentro o fuori. I peloritani potevano contare su due risultati su tre, avendo un punto in più in classifica sugli emiliani. L’amministrazione comunale, ancora orfana dalle tecnologie odierne, si attrezzò con quello che poteva: installò un sistema di altoparlanti che diffuse la radiocronaca della partita a Piazza Antonello. Il quadrivio assunse i connotati di un mare di carne, esaurito in ogni ordine di immaginari posti all’impiedi. Nonostante la carenza di aria, i tifosi giallorossi, in maniche di camicia, trovarono la forza di far esplodere la loro gioia al triplice fischio: il muro giallorosso resse l’urto canarino e portò a casa un quanto mai esaltante 0-0.

Sezione: Amarcord / Data: Sab 15 agosto 2015 alle 10:06
Autore: Marco Boncoddo / Twitter: @redattore
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