Il punto sulla situazione giallorossa, a pochissimi giorni dal match casalingo con la Juve Stabia, risulta quanto mai difficile, anche per chi segue quotidianamente la vita della squadra peloritana. Il Messina di Cristiano Lucarelli, reduce dal brutto capitombolo in quel di Francavilla Fontana, appare sempre più una squadra lasciata al caso, presente in terza serie solo ed esclusivamente per onor di firma. Qualsiasi attività usuale per una squadra blasonata come l’Acr, infatti, risulta estremamente complicata e difficilmente districabile, davanti alle improbabili scelte di una società che sembra immersa in un oscuro cono di vorticante pressappochismo. Il nostro consueto appuntamento con l’amarcord, però, ci offre un discreto appiglio per dimenticare, anche solo per qualche minuto, la situazione attuale, permettendoci di rifugiarci nel più rassicurante passato.

L’immaginario percorso attraverso le sfide tra peloritani e vespe, infatti, strapperà un piccolo sorriso ai supporters biancoscudati: la storia, stavolta foriera di liete novelle, incorona nettamente il Messina, capace di vincere ben sette gare su nove, lasciando ai campani solamente due successi. L’unico pareggio tra le due squadre, invece, è stato registrato nell’ultimo precedente in riva allo Stretto, un classico 0-0 al termine dalla gara disputata il 28 novembre del 2015.

Il primo incontro, sbiadito tra le pieghe della storia, risale alla Prima divisione 1929-30, quando le due squadre portavano denominazioni diverse dalle attuali. L’A.C. Messina e lo Stabia diedero vita ad un match animato, che finì con il risultato di 2-1 per i padroni di casa. Dopo l’iniziale vantaggio del bomber giallorosso Corallo, i gialloblù pareggiarono con Chiantini, prima di soccombere definitivamente alla rete peloritana firmata da Ardrizzi.

Due stagioni più tardi, sempre in Prima divisione, i padroni di casa dell’Associazione Calcio Messina strapazzarono violentemente i malcapitati campani, infliggendogli una manita che, ad oggi, rimane la vittoria più larga nelle sfide tra le due compagini. Le reti, inoltre, portano i nomi gloriosi di Corallo, autore di una quaterna, e di Ferretti, il più prolifico bomber nella storia giallorossa. Dopo altre due vittorie fatte registrare dalla neonata Acr, nell’immediato dopoguerra, i giallorossi umiliarono i campani anche nella prima sfida disputata nella serie cadetta. Nella stagione 1951-52, infatti, la doppietta di Koenig e le reti di Brach Colomban sommersero le vespe (andate in gol con Parvis), in un bruciante 4-1.

Messinesi e stabiesi si rivedranno solamente dopo un ventennio, nella serie C 1972-73. Proprio in quell’occasione si registrò il primo risultato positivo gialloblu in terra peloritana. Le reti di Malaman Pierbattisti, infatti, riuscirono a ribaltare l’iniziale vantaggio messinese firmato da Mammì. Dopo qualche anno di assenza, Messina-Juve Stabia ritornò nella stagione di serie C/2 1979-80. I padroni di casa, dopo una sfida tiratissima, riuscirono ad imporsi sui campani grazie ad un risicato 2-1.

L’anno successivo, invece, peloritani e campani giocarono al Celeste una sfida da ultima spiaggia, fondamentale per la salvezza in quarta serie. L’1-0 giallorosso, maturato grazie alla rete di Pauselli, consentì ai peloritani di salvarsi all’ultima giornata di campionato, proprio a discapito delle vespe campane, in un finale di stagione degno del più adrenalinico romanzo thriller.

Il penultimo precedente, invece, è andato in scena il primo marzo del 2015. Un Messina allo sbando, abbandonato dalla proprietà, rimediò un umiliante 0-3 casalingo, firmato dalla reti di Di CarmineGammone Nicastro. Nella scorsa stagione, come citato in precedenza, Messina e Juve Stabia impattarono per 0-0, unico pareggio in una disfida che viene disputata da quasi un secolo.

JUVE STABIA – LA SCHEDA

ANNO DI FONDAZIONE: 1907 (Rifondata nel 1933, 1953, 2002)
MIGLIOR RISULTATO: 9° posto in Serie B (2011/12)
CLASSIFICA ATTUALE: 3° posto con 44 punti
SERIE UTILE: 5 vittorie e 1 pareggio tra la II e la VII giornata
CAPOCANNONIERE: Ripa (9 reti)

Sezione: Amarcord / Data: Gio 26 gennaio 2017 alle 11:00
Autore: Marco Boncoddo / Twitter: @redattore
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