Giacomo Modica, poco prima di imbarcarsi con i suoi ragazzi sul pullman che porterà la comitiva biancoscudata a Crotone alla vigilia della sfida di domani alle 18.30, sul terreno dell’Ezio Scida”, si presenta davanti ai cronisti partendo proprio dal prossimo avversario: “Sulla qualità del Crotone non si discute, così come sulle capacità del loro tecnico, che io stimo molto. Hanno raccolto fin qui meno di quanto meritavano, sappiamo cosa hanno prodotto, ma noi vogliamo evidenziare i nostri progressi, bravi a combattere in maniera smisurata anche sul piano della condizione fisica, ma attenti, lucidi, consapevoli che sono i dettagli a fare la differenza, con lo spirito di squadra che, fino ad oggi, mi ha soddisfatto appieno.
L’anno passato, le sfide tra il Messina di Modica e il Picerno di Longo si sono giocate sul filo del tatticismo: “Al di là del confronto tattico tra me e Longo, mi aspetto di guardare solo la mia squadra, perché loro sono forti, ma qua mi fermo e resto con la consapevolezza di dire che ho ragazzi molto validi che possono giocarsela con tutti, avendo margine di crescita. Qualcuno mi soddisfa in pieno, altri non sono ancora al massimo, ma stiamo diventando una squadra molto importante, piena di risorse pur essendo molto giovane e con spirito di gruppo e umiltà anche nell'approcciarsi a una piazza come la nostra e a una società meritevole di rispetto e amabile come la nostra."
Il tecnico peloritano affronta poi l’argomento della condizione fisica di alcuni elementi utilizzati meno in questo avvio di campionato: “Petrucci, Morleo, Re stanno bene e a prescindere se domani giocheranno o meno, e sono sicuro che daranno il contributo che mi aspetto, in quanto li stimo moltissimo. Morleo viene da un problema muscolare, Petrucci è con noi da una quindicina giorni, si è calato nella realtà con umiltà, applicazione e dedizione e la sta dimostrando anche ai compagni. So di poter contare su un giocatore forte, disciplinato, si vede che ha fatto categorie importanti, ma che se dovrà giocare domani o tra un po' lo capirà, senza fare differenze. Chiaro che lo sto aspettando nelle migliori condizioni, acquisendola in campo, ma ora ho una squadra che sta soddisfacendo le aspettative mie e della gente. Ma ciò non significa che Petrucci non sarà della partita, perché devono stare tutti allertati e pronti, vedremo, anche in base alle scelte del Crotone, e alle eventuali contromisure.”
Modica ritiene che la capacità di modificare modulo di gioco all’interno di ogni singola partita adattandosi alla situazione contingente sia una dote da acquisire con il tempo: “Partiamo da un concetto, per me, fondamentale, cioè che la squadra si plasma in ritiro, ma anche in base a quanta gente nuova è arrivata non è stato facile, quindi, se cambio alla prima difficoltà, metti solo confusione. Ora lavoro sui concetti, sulle indicazioni generali. L'anno scorso ho cambiato a gennaio, dopo l’arrivo Rosafio e Dumbravanu e volando dopo la vittoria di Caserta, permettendomi il lusso di giocare con quattro attaccanti. Ora sto cercando di indottrinare questa squadra nuova, sono felice, ma il calcio è variabile solo nel tempo, dopo che saranno acquisiti vari concetti. Invidio chi riesce a cambiare dopo poche partite e trova la quadra, io ci provo, ma non sempre ci riesco. Squadra strutturata in una certa maniera, possiamo cambiare pelle, anche per le qualità dei singoli."
Nell’ultima settimana di lavoro, Modica ha maturato una convinzione in merito ad eventuali rinforzi tra gli svincolati: “Mercato? Non c'è bisogno, soprattutto portare adesso uno non allenato, quindi, se fosse pronto, ben venga, ma perdere 40 giorni per portare al livello degli altri un elemento fermo da cinque mesi, magari può rompere gli equilibri. Nello stesso tempo, abbiamo necessità di aiuto, quindi può capitare l’occasione giusta, il colpo di fortuna, restiamo vigili, potrebbe arrivare dall'estero, ma sono felice di andare avanti col mio gruppo e la mia squadra. Se prendo uno ora lo avrò in linea solo a novembre, magari succede che arriva uno pronto, ma se devo spendere cifre da 150mila in su, in questo momento, è no.”
Infine, un chiarimento anche sulle scelte in mezzo ai pali: “Portiere? Non c'è ballottaggio, sono due ragazzi forti e importanti, uno giovane e l’altro più esperto. Ma ho la necessità di fare quadrare anche dei conticini per l’impegno preso insieme alla società sul minutaggio. Quindi, Krapikas è l’elemento esperto da utilizzare qualora non dovesse funzionare quel tipo di soluzione. Non c'è titolarità dell'uno o dell'altro, va valutata la singola partita da affrontare, in funzione anche dell’aiuto da portare alle casse societarie. Noi non vogliamo un portiere che ci porti punti, ma uno che non ce li faccia perdere. Al momento, entrambi godono della mia massima stima e attenzione.”
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