Voglio dedicare la vittoria con la Reggina a tutti gli uomini che hanno contribuito a giocare questa partita: penso ai calciatori che sono passati negli anni di D e quelli con cui abbiamo vinto lo scorso campionato, a Torrisi e Ferrigno e a persone come Fiumanò, Raffa e Minutoli che lavorano nell’ombra e non ci fanno mai mancare nulla”. Parole e musica di Giorgio Corona al termine del derby con la Reggina vinto domenica per 4-1. Una gioia immensa, che il capitano del Messina ha voluto condividere con tutte quelle persone che in questi anni hanno contribuito alla rinascita del calcio giallorosso. Ne abbiamo contattate tante e, tutti coloro i quali ci hanno risposto, hanno avuto solo parole al miele per Giorgio. Il capitano. Il Re. Il leader tecnico e umano dello spogliatoio del Messina. L'uomo vero.

Questo è il nostro regalo per te…

Santino Biondo: Giorgio sei grande, come uomo e come calciatore: il numero uno!

Sasa Bjelanovic: Giorgio è un esempio da seguire, specialmente per i giovani di oggi: nella carriera ha fatto tanta gavetta, ma è riuscito grazie al suo talento e all'amore che ha per il calcio ad arrivare ai massimi livelli. Ancora adesso, a 40 anni, non si accontenta ma si pone nuovi traguardi da raggiungere. Per noi a Messina è stato sempre un punto di riferimento.

Rosario Bucolo: Giorgio per me è semplicemente un maestro di vita.

Daniele Buongiorno: Dietro a un grande giocatore c’è sempre un grande uomo e tu sei l’esempio di questo: grande Giò!

Ivan Caldarella: Con i suoi modi di fare è una di quelle persone che ti fa crescere e ti aiuta ad affrontare la vita prima dei problemi calcistici. Mi sono innamorato del calcio vedendo persone come Totti, Del Piero, Maldini, Zanetti, bandiere delle loro squadre e idoli per gli amanti del calcio. Insieme a loro metto assolutamente Giorgio Corona, che non ha nulla in meno in confronto ai precedenti. Ricordo piacevolmente quando all’inizio della nostra stagione insieme in D in un ritiro, Giorgio disse di me a Carmine Coppola "questo ragazzino mi piace, mi piace…". Non sa lui quanto fui felice e onorato: grazie Re Giorgio, un abbraccio. Ne approfitto per salutare tutti i tifosi messinesi: li tengo nel cuore!

Tonino Campanella: Grande calciatore ma soprattutto grande uomo. Sempre il consiglio giusto e la parola di conforto per i più giovani. La cosa che mi ha colpito nella stagione in cui ho avuto l'onore di giocare insieme a Re Giorgio è stato che in ogni stadio e in ogni hotel in cui si andava c'era sempre qualcuno che veniva a salutarlo festoso. Per me è un vero esempio. Grazie per le emozioni che regali alla nostra città.

Gianluca Catania: La dedica di Re Giorgio ha inorgoglito anche me: se ce ne fosse di bisogno ha dimostrato ancora una volta la grande persona che è. Arrivò a Messina con l’obiettivo di riportare la squadra nei professionisti e, anche se molti lo presero per incosciente, dopo le prime difficoltà, ne è uscito come al solito vincente. Onore a te Re Giorgio! Onorato di averti conosciuto come calciatore ma soprattutto come Uomo.

Salvatore Caturano: Con Giorgio tuttora ho un bellissimo rapporto e posso dire che, oltre a essere un grande calciatore, è una splendida persona e sono contento di aver giocato con lui, ma soprattutto di averlo conosciuto. Da lui ho imparato tanto sia in campo che fuori, perché è un grande professionista e non a caso a 40 anni corre ancora come uno di 20. È l'esempio per tutti noi giovani e spero che quando deciderà di chiudere la carriera da calciatore rimarrà nell'ambito sportivo perché, nel calcio di oggi, ti puoi fidare di poche persone e questo mondo ha bisogno di gente come lui: schietto e sincero, ma soprattutto UOMO vero.

Mimmo Cecere: Grande professionista, gran bella persona e se proprio devo attribuirgli un aggettivo lo definirei l’ultimo immortale.

Roberto Chiaria: Ancora oggi, nelle difficoltà, penso alla forza di Giorgio e alla sua capacità di rimanere saldo in questi momenti. Penso sia questa la vera personalità: non dimenticare mai la propria forza e, quando a questa si possono aggrappare anche tutti gli altri, allora diventi leader. Al suo esempio guardo per migliorarmi e, grazie alla sua amicizia, ho avuto il privilegio di apprezzare e studiare quanto lavoro mentale ci sia dietro a questa consapevolezza. Sono felice che il Messina abbia vinto il derby e, già da prima che iniziasse la partita, sapevo che non ci sarebbe stato miglior protagonista che Corona. Per quello che rappresenta, per quello che è stato ed è in grado di offrire alla splendida maglia giallorossa.

Agatino Chiavaro: Ho avuto l'onore di conoscere Giorgio nel periodo più bello e poi più triste della mia carriera: un uomo vero, un amico sempre pronto ad aiutare i compagni. Bastava guardarlo negli occhi per capire cosa voleva dire. E poi vinceva le partite da solo! Non mi sorprende che ancora faccia la differenza. Un abbraccio.

Totò Cocuzza: Ho assistito all’intervista di Giorgio, come al solito un uomo vero che in momenti duri non si è mai tirato indietro mettendoci sempre la faccia. Per me è stato un onore contribuire alla rinascita di questa splendida piazza. Corona è un esempio di umiltà per tanti ragazzi e chiunque dovrebbe seguire il suo stile di vita calcistico. Un vero leader.

Carmine Coppola: Giorgio è un esempio: corre a quarant’anni come se fosse un bambino e la squadra si immedesima in lui. Ha ancora la voglia e la rabbia di un ragazzino. Merito a un giocatore che sta dimostrando con i fatti che il Messina non può fare a meno di lui. Giorgio è un amico, un professionista che si impegna, serio, esemplare, va sempre a tremila e gli faccio i complimenti. Orgoglioso della dedica dopo la vittoria con la Reggina: per noi tifosi è stato fantastico.

Leo Criaco: Su Giorgio si potrebbero scrivere un sacco di banalità vista la carriera e la persona che è: mi ha impressionato come in un momento difficile per il Messina si sia promesso di riportare la squadra tra i professionisti. Ha mantenuto la parola ed è da mettere sul podio per la rinascita del Messina calcio: grande capitano! Bravo Giorgione.

Antonio Cucinotta: La dedica di Giorgio non mi ha sorpreso, in questi anni ho imparato a conoscerlo e so quanto vale in primis come uomo. Ci sentiamo ogni giorno come se facessimo parte ancora dello stesso spogliatoio e ascolto ancora i suoi consigli, ci confrontiamo e ci aggiorniamo. Per me è un onore poter continuare a contare su di lui. Con la dedica il vecchio capitano è riuscito a coinvolgerci tutti in una giornata di sport memorabile per Messina, mi ha reso partecipe di una vittoria che mi rende orgoglioso di essere messinese e di aver indossato quella maglia. Domenica Giorgio ha ricordato tutti quei calciatori che, pur non giocando più a Messina, continuano ad essere legati alla squadra. Non mi resta che ringraziare quel vecchietto del Mio capitano, ricordandogli che mi deve ancora offrire una cena!

Rocco D’Aiello: Ho i migliori ricordi di Giorgio come compagno e uomo. È un amico e merita tutti i riconoscimenti per quello che ha fatto. Gli auguro belle cose per tutto quello che lui vorrà fare.

Sasà D’Alterio: Giorgio Corona è un esempio per tutti noi: 40 anni e non sentirli. Che dire, è un professionista invidiabile e lo saluto con tanto affetto, lo stesso che rivolgo a tutti i tifosi del Messina che resteranno sempre nel mio cuore!

Alessio De Bode: Se si parla di Corona si rischia di passare per ruffiani per quanto è immenso Giorgio. Come giocatore lo conosciamo tutti, ma io ho avuto l'onore di conoscere Giorgio come uomo. Il più grande uomo che abbia mai incontrato nel mondo del calcio. Giorgio non ha età, se sei uomo ci vai d'accordo, se sei ragazzino ti fa diventare uomo. Mi ha insegnato che l'umiltà non ha limiti e lui ne è la dimostrazione: mai un ritardo, mai un lamento, mai una parola sbagliata, i problemi dei compagni diventano problemi anche suoi. Con lui c'è solo una regola, porta rispetto e sarai rispettato. Senza di lui l'Acr Messina oggi non esisterebbe, ne sono sicuro e finche ci sarà lui dormite sogni tranquilli. Sono stato a casa sua a Palermo a mangiare i babbalucci (o come diavolo si chiamano quelle lumache!) e ho avuto il piacere di conoscere la sua famiglia che rispecchia il suo credo e i suoi principi. Grande uomo in un mondo di avvoltoi. Alle scuole calcio dovrebbero insegnare a diventare come lui. HIGHLANDER!

Alessandro De Vena: Giorgio Corona mi ha aiutato tanto, mi ha fatto capire che con l'umiltà e l'atteggiamento giusto si può arrivare in alto. È arrivato a certi livelli perché, oltre alle potenzialità calcistiche, ha dimostrato dì essere una persona umile. Per me è il solo e unico Re Giorgio Corona!

Vittorio Fiumanò: Non posso che ringraziare il campione, che con le sue giocate e i suoi gol è entrato di diritto nella storia della maglia giallorossa e ringraziare il professionista, che, con la sua esperienza, ha reso il nostro lavoro molto più agevole dispensando consigli sempre utili e preziosi. Ma soprattutto non posso che ringraziare l'uomo, punto di riferimento indiscusso sia dentro che fuori dal campo! Lunga vita al Re, lunga vita al capitano!

Domenico Franco: Tra le poche persone perbene e leali che ho incontrato nel mio cammino, c'è un professionista, un vero leader, un uomo simbolo del calcio: Giorgio Corona. Sono fiero e onorato di aver giocato con lui e ricordo con piacere i consigli che mi ha dato nei momenti poco felici. A 40 anni vederlo allenarsi come un ragazzino mi ha fatto davvero tanto effetto! Un uomo che ha dato e sta dando tanto al calcio. Auguro a Giorgio ancora tante soddisfazioni e lo abbraccio con affetto.

Marco Guerriera: Nei due anni passati con Giorgio ho capito cosa voglia dire essere professionista dentro e fuori dal campo. Un leader perché non ha mai sbagliato nulla e dice e fa sempre la cosa giusta al momento giusto. Un esempio per tutti i giovani e anche per i meno giovani. È stato un onore per me giocare con lui e sono rimasto in ottimi rapporti con il capitano: se sono cresciuto come calciatore e come uomo è anche merito suo.

Giovanni Ignoffo: Che dire di Giorgio: un uomo tutto d’un pezzo, ricco dentro, altruista, pronto a dare sempre tutto per la causa. Uomo leale e senza mezze misure, o ti è amico o no. Troppo vero e per questo a volte può essere antipatico. Sono felice di averlo come amico (anche se dirà “ma cu ti canusci”). Non toccategli la Juve, Del Piero e la famiglia (sacra) potrebbe farvi male e averlo contro non è una gran bella cosa. Di battaglie in due anni ne abbiamo fatte e vinte tante e quella più grande, secondo me, è di aver fatto diventare (cristiani) grandi i nostri compagni. E come tutti i vincenti, grazie a loro, abbiamo vinto pure noi. Questo è stato sempre il nostro motto "aiutarli a crescere che ci aiuteranno a vincere”. Ciao Giorgio (ah ti devo un favore) anzi ne devi uno tu a me!

Ettore Lagomarsini: Quando sono arrivato a Messina due anni e mezzo fa, Giorgio per me era un po’ come un misto tra un padre e un fratello maggiore. Mi dava consigli su come affrontare le varie situazioni, sia facili che difficili, in cui mi trovavo e per le quali avevo bisogno di qualche dritta. Mai una parola di troppo, sempre capace di trasmettermi i suoi punti di vista con poco, a volte anche solo con lo sguardo. Poi il tempo è passato, io sono cresciuto, abbiamo giocato tante partite insieme, trascorso bei momenti e qualche volta avuto anche qualche diverbio: ora non è più un padre o un fratello maggiore, è un amico di cui mi fido ciecamente, a cui so che posso confidare qualunque cosa, a cui so che posso parlare di qualunque problema! È un uomo buono come pochi ce ne sono, soprattutto nel calcio. È Giorgio Corona e gli voglio bene.

Fabrizio Lo Piccolo: Non basta un messaggio per descrivere la grande persona che è Giorgio Corona: leader sia in campo, come trascinatore con i compagni, che nella vita di tutti i giorni. Un grande amico: uno dei pochi nel mondo del calcio che posso definire tale.

Stefano Maiorano: Posso parlare solo bene di Giorgio, perché il nostro rapporto va oltre al calcio. Oltre a essere un giocatore forte come sanno tutti, è una persona straordinaria, un leader in campo e negli spogliatoi. Una persona pronta sempre a darti una mano, un esempio del calcio italiano. Oggi tanti giocano solo per dire che giocano a calcio, lui invece vive per il calcio. Un saluto a un grande uomo e un grande amico.

Lello Manfredi: Giorgio è l’emblema di un calcio d’altri tempi. Quando abbiamo allestito la rosa della stagione 2011/12, con Ciccio La Rosa volevamo un leader, uno tecnicamente in grado di fare la differenza ma soprattutto uno innamorato dei colori giallorossi. E quando Ciccio mi disse di Giorgio Corona non ci pensai un attimo e dissi subito di si: con lui fissammo l’obiettivo di riportare il Messina nelle categorie che merita. Era l’uomo giusto al punto giusto. Si, l’uomo ancor prima del calciatore. Un uomo fatto di antichi valori, un atleta che mette sempre il lavoro e il sacrificio prima di ogni altra cosa. Lo ricordo come il primo ad arrivare agli allenamenti e l’ultimo a lasciare il campo. E le tante ore dedicate alla cura del proprio corpo nelle mani di Saro Cutuli e Turi Fazio. Vedere ancora oggi che è fondamentale per il risultati del Messina ci riempie di orgoglio: vuol dire che avevamo visto bene nello scegliere un uomo di un calcio d’altri tempi, un calcio dove prima venivano i valori e poi tutto il resto. Il profumo di uno sport che, purtroppo, non c’è più.

Vincenzo Mangini: Giorgio Corona è immenso: quasi 41 anni e fa ancora gol! Gioca come un ragazzino ed è troppo forte. È veramente un esempio da seguire.

Antonio Pagliaroli: Credo che per Giorgio ormai le parole non servano più, per lui parla il campo perché arrivare a giocare a 40 anni a certi livelli non è da tutti! È una grande persona sia dentro che fuori dal campo e gli auguro di continuare così perché persone come lui nel calcio di oggi possono essere solo d'esempio per i più giovani! Ciao Capitano e un saluto a tutti i tifosi: forza Messina!

Andrea Parachì: Ringrazio Giorgio per la dedica. Per me non è stato un compagno di squadra, ma un padre,

Peppe Quintoni: Prima del Corona calciatore ho conosciuto una persona favolosa nel vero senso della parola: gli voglio un mondo di bene e sono felice del legame che si è instaurato tra di noi e che tuttora rimane. È un grande, un calciatore che non tramonterà mai!

Raffaele Romano: Giorgio è una persona stupenda, un calciatore e un professionista esemplare. Sono un ragazzo fortunato ad aver avuto l'onore di essere un suo compagno di squadra.

Giuseppe Savanarola: Non ci sono parole di elogio che possano raffigurare Giorgio Corona sia come calciatore che come uomo nella vita quotidiana. Ho avuto la fortuna di giocarci insieme e mi ha trasmesso solo e sempre positività, anche quando le cose andavano così così. La sua umiltà mi ha colpito parecchio, il suo modo di porsi con noi nel consigliarci sempre. Sono felice per lui che ancora gioca e fa gol e spero che continui a farlo per la salvezza del Messina calcio. Un abbraccio vecchietto.

Francesco Simonetti: Giorgio Corona non ha bisogno di presentazioni. È un esempio di uomo e di giocatore unico, un capitano vero. Anche a me ha dato tanto con i suoi consigli. Spero che regalerà a tutti noi ancora tanti anni di calcio. Un abbraccio forte capitano.

Tommaso Squillace: La carriera e i gol parlano da soli per Giorgio Corona e ancora oggi, a 40 anni, riesce a fare la differenza. È un esempio per tutti, soprattutto per i più giovani: ti dà i giusti consigli per aiutarti a crescere e sa come tenere unito un gruppo. Penso sia il capitano che qualunque squadra voglia avere. E per me è stato un piacere poter giocare insieme a lui e vincere un campionato, come quello dello scorso anno, facendo una rimonta incredibile a cui nemmeno noi credevamo. Lo saluto affettuosamente e gli auguro di poter continuare a segnare ancora e far sognare i tifosi messinesi.

Sezione: Il focus / Data: Mer 28 gennaio 2015 alle 09:09
Autore: Antonio Billè / Twitter: @antobille
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