Giornata relativamente tranquilla sul fronte inerente alla cessione delle quote societarie del Messina. In realtà, il “disvelamento” della manifestazione di interesse inviata dal dott. Fabrizio Mannino alla pec del Comune di Messina lo scorso 26 maggio, con la successiva nota di risposta da parte del Presidente Sciotto, indirizzata sempre al primo cittadino, anticipata ieri mattina dalla nostra testata, ha aperto una serie di reazioni abbastanza dure, con Pietro Sciotto attento a non apparire come colui il quale volesse “tirare sul prezzo” o non avere intenzione di cedere la società. In realtà, riprendendo quanto emerge da ambienti vicini a Mannino, sembrerebbe che le richieste contenute nella missiva di Sciotto siano state pienamente accolte dalla “controparte”, che sarebbe pronta, dopo l’esame della documentazione contabile e dei bilanci, a riformulare la manifestazione di interesse, trasformandola in una reale proposta di acquisto, in linea di massima con le seguenti caratteristiche:

- eliminazione della condizione, per l’acquisto del Messina, legata alla disponibilità gratuita trentennale di S. Filippo, Celeste e Palarescifina, con annessa messa a norma e agibilità interamente a carico dell’amministrazione comunale per tutta la durata, scelta dei gestori e manutentori, oltre che degli esecutori dei lavori necessari sia all’interno degli impianti che delle loro pertinenze

- riformulazione del valore di base su cui avviare la trattativa (fissato in due milioni di euro nella pec)

- sottoscrizione di un patto di riservatezza.

I PRECEDENTI MANNINO- ACR MESSINA - Queste le voci, in attesa di ulteriori contatti che potrebbero portare ad altri passaggi formali nell’ennesima puntata di un rapporto, mai evoluto ma forse ora a una svolta con Mannino che, nei mesi di dicembre 2022 e aprile 2023, aveva già contattato, sempre a mezzo posta elettronica certificata, l’Acr Messina, attraverso il medesimo studio legale (Bella di Torino), autore della lettera di 5 giorni fa.

PRIMO CONTATTO - Il primo contatto risale al 31/12/2022, quando, alle ore 18.26, alla casella pec dell’Acr arriva una sorta di “proposta”, con validità sino alle ore 10 del 2 gennaio 2023, si dà la disponibilità ad acquisire il Messina chiedendo alla proprietà di saldare tutti i debiti maturati e maturandi fino all’esercizio 2022, impegnandosi, dopo il passaggio delle quote, a subentrare in tutte le posizioni attive e passive del club.

CREDITI E DEBITI AL 31 DICEMBRE 2022 - La situazione, al 31/12/2022 (ricordiamo che l’anno contabile di una società di calcio va dal 1 luglio al 30 giugno), recitava, secondo fonti della società biancoscudata, per le situazioni più immediate, 380.000 euro di crediti dalla lega pro e 42.000 euro da sponsorizzazioni, 530.000 euro per le mensilità da ottobre a dicembre 2022 (stipendi e contributi tesserati), 320.000 euro per ritenute Irpef e 290.000 euro per contributi Inps da pagare in quanto rateizzati a seguito del cosiddetto Decreto Salvacalcio. Un totale di scadenze da onorare (saldate nei mesi successivi) pari a 1.140.000 euro, a fronte di crediti da riscuotere per 422.000 euro, con la conseguenza che, in caso di adesione immediata (piuttosto difficile con meno di 48 ore di tempo a disposizione prima dello scadere di validità della “proposta”), la proprietà avrebbe dovuto obbligarsi a pagare 1.140.000 euro e rinunciare, dopo la cessione delle quote, a 422.000 euro di crediti, per un totale di quasi 1.600.000 euro.
PREZZO ACQUISTO - In contropartita, lo studio dell’Avvocato Bella, a nome del proprio cliente, proponeva il pagamento di euro 200.000 al momento del passaggio di quote e euro 300.000 entro il 30 giugno 2023.

SECONDO CONTATTO - Il secondo contatto a mezzo PEC avviene il 7 aprile scorso alle ore 17.15, con una disponibilità valida fino alle ore 12 del giorno seguente, nella quale, in sintesi, secondo le fonti vicine alla proprietà del Messina, il dott. Mannino prendeva in considerazione l’acquisto delle quote sociali, valutando crediti e debiti e senza alcun altro esborso, almeno in quella formulazione.

RILANCIO? - Questo quanto emerso, al momento, sui rapporti intercorsi sia direttamente che, recentemente, attraverso il sindaco di Messina, tra Mannino e Sciotto, con l’ex presidente del Torpedo Kutaisi, club georgiano solo “sfiorato” tra febbraio e novembre 2020 dall’ “imprenditore del settore marittimo negli Emirati Arabi” che sembra intenzionato a non mollare l’ambizione di fare calcio in Italia acquisendo un club di serie C con la storia del Messina. E sarebbe pronto a rilanciare, stavolta cercando un'intesa a cifre più in linea con le richieste dell'attuale proprietà.

PISTA ILARI - Sono attesi sviluppi nelle prossime ore, mentre sembrano continuare sotto traccia gli incontri con Manuel Ilari, imprenditore romano nel settore della costruzione e gestione di sale cinematografiche, ancora non palesatosi in modo pubblico, ma già più volte accostato, nell’ultimo anno, al mondo del calcio, avendo partecipato al bando per il titolo di serie D a Catania, poi trattando l’Alessandria a fine 2022 e avvicinandosi a Giovannone prima che l’imprenditore ciociaro, già al Torino in occasione del Lodo Petrucci che fece ripartire i granata dai cadetti dopo il fallimento, concludesse, qualche mese fa, l’acquisto della Nissa in Eccellenza assieme a Fabio Maestri. Una specie di mix tra le diverse cordate che parteciparono all’asta per il Catania durante la calda estate 2022, mentre ancora non si conoscono eventuali partner di Ilari in caso di concretizzazione della sua avventura a Messina.

L'ASSO PIGLIATUTTO - Gli ultimi giorni hanno riaperto anche il fronte relativo ad eventuali ulteriori opzioni che potrebbero coinvolgere gruppi già operanti nel calcio, una possibilità mai realmente esplorata a Messina, soprattutto da parte di figure istituzionali, nemmeno in questa occasione nella quale il sindaco ha avuto assegnato un ruolo generico di “garante della volontà di vendere da parte del presidente Sciotto”, citando quanto affermato dal patron biancoscudato nella conferenza stampa in cui annunciò di volere cedere il Messina. La foto della senatrice Dafne Musolino con il presidente della Lazio Claudio Lotito, qualche telefonata giunta a Palazzo Zanca, le numerose voci che corrono nelle chat non hanno riscontro in dichiarazioni o comunicazioni ufficiali. Ma il palesarsi di un acquirente conosciuto e con esperienza nel mondo del calcio realmente intenzionato a prendersi il Messina sarebbe la vera svolta in questa vicenda, spazzando via chiacchiere, tensioni e strategie da romanzo di spionaggio. Il tempo stringe, con la scadenza del 16 giugno (circa 600.000 euro da pagare in stipendi e contributi di marzo, aprile e maggio) dalla quale dipende la possibilità di acquisire la licenza nazionale di serie C 2023-24, ovviamente insieme alla fidejussione da 350.000 euro e tutte le altre incombenze finanziarie e documentarie richieste dalle norme federali. I margini per sogni e progetti futuribili sta però per scadere e bisogna solo pensare a salvare il Messina.

Sezione: Acr Messina / Data: Gio 01 giugno 2023 alle 00:01
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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