Sei campionati disputati con 175 presenze e 20 gol. Questo l’invidiabile score di uno dei calciatori più importanti ad avere vestito la maglia biancoscudata: Nicolò Napoli, nato a Palermo il 7 febbraio 1962. Giunse a Messina nel 1980 dalla Libertas Tommaso Natale, una società palermitana che vanta una lunga tradizione di calcio giovanile. Alla guida della società c’era Lamberto Sapone, in panchina Franco Scoglio, in una delle sue tante apparizioni prima della consacrazione qualche anno più tardi sulla panchina giallorossa. Napoli era un terzino con buone propensioni a sostenere la manovra, bravissimo a farsi valere sui calci piazzati. Dopo poche giornate, arrivò Santececca al posto di Scoglio e il Messina si salvò nelle ultime giornate, un classico in quelle stagioni a cavallo tra gli anni ‘70 e gli ‘80. Nicolò, dopo la promozione dalla C2 in C1 con Ballarò, venne ceduto in prestito a Cavese e Benevento, per poi ritornare in riva allo Stretto ed essere protagonista del magico triennio dei “bastardi” di Franco Scoglio, con i suoi gol dalla distanza e sulle mitiche “palle inattive” del professore. L’ultima gara in biancoscudato fu un match di Coppa Italia giocato al “D’Alcontres” di Barcellona all’inizio della stagione 1987-88, l’ultima di Scoglio a Messina, e, proprio negli spogliatoi dell’impianto barcellonese giunse la notizia della cessione di Napoli alla Juventus. In bianconero vinse una Coppa Italia e una Coppa Uefa, passando poi al Cagliari con ottimi risultati per poi chiudere la carriera in Italia alla Reggina. Decisamente meno esaltante la sua parabola da allenatore, con un curriculum iniziato quasi 20 anni fa in serie D piemontese e poi proseguito in Romania. Il suo nome è legato a ben 7 esperienze sulla panchina dell’Univesitatea Craiova, società dal passato importante, con qualche apparizione in Europa, caduta in disgrazia a metà dello scorso decennio e riammessa in quarta serie rumena nel 2017, con la denominazione FCU Craiova 1948, dopo vicende non proprio edificanti.

Napoli ha guidato la nuova creatura calcistica proprio in quarta serie e, l’ultima volta, nel 2020. Adesso, il web (il sito sport.ro) rimanda una storia bizzarra, non proprio il massimo per un allenatore con il passato di Nicolò Napoli. Proprio nei primi giorni del 2022, il proprietario del FCU Craiova 1948 Adrian Mititelu , alla 21^giornata al terzultimo posto nella massima serie, ha chiamato il quarto allenatore della stagione e, dopo Adrian Mutu, Flavius Stoican e Eugen Trică, sembrava poter essere il turno di Nicolò Napoli. Ad aspettare il nuovo allenatore all’aeroporto di Craiova, però, c’erano gli ultras Pelusa Sud 97, gemellati con quelli napoletani e rivali storici della Steaua, con il loro leader Sorin Chipeșu, che ha parlato faccia a faccia con Napoli ricordandogli che il presidente della FCU lo aveva definito il tecnico più scarso della storia del club, considerandolo solo un mercenario: «Siamo stanchi di te, davvero. Lasciaci in pace, fratello, non ne possiamo più», ha dichiarato l’esponente del tifo organizzato, non proprio il modo migliore per iniziare una nuova avventura in panchina. Cronache particolari di uno sport che non finisce mai di stupire, anche in negativo.

Sezione: Erano a Messina / Data: Sab 08 gennaio 2022 alle 00:55
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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