Divano e tv, non che le alternative siano tante e particolarmente stimolanti. Questi giorni di festa trascorrono lenti, in attesa del vaccino e di un 2021 si spera migliore dell'anno orribile ormai agli sgoccioli. Per cercare di combattere la noia, allora, arriva una serie di consigli utili. Mettetevi comodi, accendete il pc e date un'occhiata alle nostre proposte: dieci film a sfondo calcistico da vedere necessariamente, per ottenere lo status di veri esperti. Non è una classifica ma una lista di pellicole che in ordine sparso possono allietare pomeriggi e serate, perfetto binomio con un cannolo alla ricotta, un bicchiere di amaro o l'immancabile carciofo ripieno.

- Tifosi: Un po' perché quel genio immenso di Maradona, tra le mille cose, vi ha recitato con un esilarante cameo, o forse perché le battute della coppia romana Bernabucci-Mattioli rimangono poesia da declarare in rima a nipotini incantati. Tifosi è il dipinto perfetto del pallone all'italiana, o almeno di quello che significava fino al termine degli '90. Qualche parolaccia, risate e un pizzico di riflessione, con un unico filo rosso: passione trasversale senza distinzione di ceto e classe sociale. 

- Hooligans: Inutile girarci intorno, per gli appassionati è un cult. Hooligans è l'unico film sulla violenza negli stadi perfettamente riuscito, a differenza del sequel, mai tradotto in italiano. Nel pallone britannico, le frange più calde sono state ormai messe ai margini, ma quella di un sistema perfetto e di un calcio privo di contraddizioni è immagine lontana dalla realtà. Se ne accorge sulla propria pelle un ragazzo americano, finito in Inghilterra per una serie di fortuite coincidenze. "Ma la rivalità tra West Ham e Millwall è come tra Yankees e Red Sox?" - chiede curioso - "No, come israeliani e palestinesi!". A buon intenditor

Il nostro Diego nel film “TIFOSI” del 1999

Pubblicato da ~Tifosi Napoletani. su Giovedì 26 novembre 2020

- Febbre a '90: Se cercate la cosa più simile all'amore viscerale che vi ha spinto ad abbandonare sul più bello tavole imbandite, a litigare con mogli e fidanzate e a boicottare in serie matrimoni, battesimi e comunioni, la troverete nel rapporto tra Paul Ashworth e il suo Arsenal. Insegnante innamorato del football e, in particolare dei Gunners, finisce all'improvviso catapultato in una dimensione nuova e lontana da porte, stadi pieni e cori a squarciagola. Febbre a '90 è un attestato di passione, un viaggio con il cuore a mille e gli occhi perennemente sull'orlo delle lacrime. Il motivo? "Noi non supereremo mai questa fase" 

- L'allenatore del pallone: Chi è cresciuto a pane e calcio, non prescinde dai dialoghi tra Lino Banfi e il barone Nils Liedholm, la B zona e il 5-5-5. A togliere le castagne dal fuoco al mister della sgangherata Longobarda, accerchiato da truffatori di ogni specie, giungerà dal brasile il funambolico Aristoteles. Nome da fiolosofo, piedi d'artista. Saranno dribbling, gol e una leggendaria salvezza. "Mi hai preso per un co....ne?" No, sei il nostro eroe"

Febbre a 90°

MdS celebra "il tifoso" con l'estratto di questo film del 1997 "Febbre a 90°" (Fever Pitch)... da vedere sia per chi è colpito dalla malattia, sia per chi non la comprende...

Pubblicato da Momenti di Sport su Venerdì 12 febbraio 2016

- Ecceziunale veramente: Il brano tratto da "Il Vangelo secondo me" e recitato dal Ras della Fossa davanti a una platea devota al culto milanista nel giorno dell'antivigilia del derby della Madonnina, basterà da solo a sedurre i critici più severi. Poi ci sono Tirzan, camionista Juventino, e Donato Cavallo, a cui gli amici del bar manomettono la schedina, convincendolo di aver fatto tredici. A distanza di decenni, Carrarese - Pro Patria è ancora X.

- Il Presidente del Borgorosso football club: Compleanno tondo per una delle pellicole più apprezzate del genere e più vicine alla nostra dimensione. Cinquanta anni fa, in coincidenza con il mondiale in Messico, sbarcava nelle sale Il Presidente del Borgorosso Football Club, protagonista un immenso Alberto Sordi nei panni del folkloristico patron di una società di calcio di provincia. Dalle esitazioni iniziali, al coinvolgimento totale dell'epilogo, il film è un climax costante di risate e ha portato l'attore a ricreare a Roma una società che ne ereditasse il nome. Memorabile il discorso nello spogliatoio: "Chi si astiene dalla lotta?" "E' 'n gran figlio de mi...ta"

- Il miracolo di Berna: La grande Ungheria sbatte in finale con la Germania. Il sogno mondiale dei magiari, nel 1954, si conclude a Berna nel modo peggiore, scatenando per converso l'irrefrenabile gioia dei tedeschi. Il film ruota intorno alle prodezze di Helmut Rahn idolo teutonico di un bimbo che fatica a ricucire il rapporto con un padre reduce di guerra. Il calcio e il torneo iridato favoriranno il recupero dell'affetto reciproco, la coppa Rimet farà il resto. 

- Maledetto United: L'unica parentesi nera nella carriera brillante di Brian Clough. L'allenatore capace di portare al trionfo in Premier il Derby County e la Champions a Nottingham, per 44 giorni siede sulla panchina del Leeds lasciata vuota dal rivale Don Revie, ora tecnico della nazionale. Clough odia la mentalità Peacocks, giudicata troppo dura e fisica, e prova, malgrado l'assenza del suo fidato collaboratore Peter Thomas Taylor, a infondere nelle menti dei calciatori il cambiamento. Sarà un fallimento, ma anche una grande storia di amicizia. 

- Jimmy Grimble: Il ragazzino con l'ansia da prestazione, incapace di esprimere il suo talento gigantesco se osservato. Le scarpe regalategli da un'anziana bistratta dall'intera comunità, il lieto fine e un pizzico di magia, sempre ben accetto a Natale. Il giovane tifoso del City negli anni in cui un plebiscito popolare dice United diventa emblema del riscatto e ricorda che le ragioni del cuore possono battere blasone e soldi. Suona strano a vederla oggi, con gli Sky Blues in mano agli sceicchi e i Red Devils lontani dalla gloria. "Cosa c'è di meglio che giocare nello United? Il City signore". Ora è facile però.

Film - IL MIRACOLO DI BERNA (2003)

Vista dagli occhi di Matthias, un bambino che incontra il suo idolo, il calciatore della nazionale tedesca Helmut Rahn, si ripercorre la vittoria della Germania Ovest ai mondiali del 1954 contro l'Ungheria nella finale disputata a Berna il 4 luglio 1954. Matthias, figlio di un reduce, ex prigioniero di guerra, vive una realtà familiare e sociale difficile nella Germania della ricostruzione. Il rapporto con il padre, che dopo 12 anni di prigionia fatica a riadattarsi alla vita civile, è improntato ad un rigore che egli fatica sempre di più a sopportare, fino al punto di tentare di scappare di casa, trovando l'unica gioia nella passione per il calcio, cimentandosi in partitelle quotidiane con gli amici. L'inizio dei campionati mondiali coincide con la ripresa del rapporto col genitore ed i due, il giorno della finale, partono alla volta di Berna per seguire l'incontro ma, a causa di un guasto alla macchina, ritardano l'arrivo e Matthias riesce ad entrare nello stadio solo a pochi minuti dalla fine della partita ma in tempo per vedere il gol della vittoria, segnato dal suo idolo che incontrerà in treno durante il viaggio di ritorno

Pubblicato da Stasera c'era in TV su Martedì 4 agosto 2020
Sezione: Fuori Campo / Data: Lun 28 dicembre 2020 alle 12:11
Autore: Giovanni Sofia
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