Si sta per concludere la settimana che porterà al rush finale del campionato di serie D, con le due squadre messinesi uniche rimaste in lizza per la leadership del girone I, un evento particolare per la storia calcistica della nostra città, pur mantenendo le proporzioni relative a un torneo pur sempre dilettantistico, ma non sembra esserci alcun interesse al di fuori della cerchia, accanita ma non numerosissima, dei tifosi biancoscudati o giallorossi/azzurri. Un problema che occorrerà prendere seriamente, subito dopo l’esito che verrà dal rettangolo di gioco, perché una piazza calcistica come Messina deve uscire dalla mediocrità nella quale è precipitata dal 2008, quando non venne iscritta deliberatamente la squadra al torneo di serie B.
IL CAMPO - La presa di posizione assunta, in ambito nazionale, dal movimento ultras (astenersi dalla partecipazione sugli spalti) contro la politica di contingentamento delle presenze sugli spalti giustificata non solo dall’emergenza Covid, non ha consentito l’organizzazione della trasferta di Licata da parte dei gruppi del tifo messinese. Saranno comunque più di un centinaio gli appassionati che partiranno domenica mattina da Messina per raggiungere il “Dino Liotta” con mezzi propri, per il match che, con un eventuale incrocio di risultati, potrebbe dare la promozione matematica all’Acr, ma resta l’impressione che occorra cambiare presto atteggiamento nei confronti del fenomeno calcistico da parte di tutta la cittadinanza, a partire dall’amministrazione comunale, che, ostentando disinteresse totale verso lo sport in generale nella persona del primo cittadino, non ha ancora chiarito come intenda procedere nella gestione degli impianti cittadini.
I CAMPI - In realtà, trapelano voci sempre più insistenti non solo riguardo alla questione “stadio San Filippo”, ma anche con riferimento alla delibera esitata dalla giunta lo scorso 31 maggio su proposta dell’Assessore Gallo che dovrà comunque essere rivista alla luce dei tempi lunghi per l’applicazione delle procedure di affidamento “accelerate” previste dal D.Lgs. 38/2021. Senza entrare nel merito della polemica tra il consigliere Rizzo e l’assessore Gallo, al Comune vi è l’assoluta necessità di uscire fuori dall’impasse, limitando eventuali danni immediati, soprattutto all’immagine, ma anche senza aprire varchi a contenziosi che potrebbero comportare rischi elevati per le casse comunali oltre a responsabilità per i dirigenti, funzionari e esponenti politici coinvolti. Vi sarebbero state diverse riunioni a Palazzo Zanca, durante le quali, fino ad oggi, non sono state trovate le soluzioni giuste, dal punto di vista amministrativo, anche se appare piuttosto netta la tendenza a non assegnare definitivamente la gestione pluriennale del “Franco Scoglio” al Football Club Messina, unica partecipante al bando pubblico avviato un anno fa.
IL PROGETTO Una tegola per la società di via Dogali che, tra l’altro, proprio in queste ore, ha fissato un incontro tra tutte le componenti dirigenziali, tecniche e sportive, dal presidente al magazziniere, inclusi allenatore e giocatori, per definire le strategie immediate e future del club. Ovviamente, nei discorsi più volte ripetuti negli ultimi mesi dai vertici del Football Club, sia all’esterno, ma soprattutto all’interno della struttura organizzativa, l’assegnazione dello stadio era al centro del “progetto”, condizionando in modo essenziale l’attività stagionale. Adesso, con l’ultima settimana decisiva alle porte, occorrono certezze, per non avere nulla da rimpiangere, e, ovviamente, la mancata decisione da parte del RUP De Francesco, malgrado i diversi contatti informali più volte avuti nelle ultime settimane, non dà punti di riferimento chiari. Il gruppo dei calciatori ha più volte dimostrato attaccamento alla maglia e dato sempre il massimo impegno, mantenendo viva la fiammella della promozione fino a tre giornate dal termine, ma adesso sembra essere arrivato il momento decisivo, non solo sul rettangolo verde.
GLI SCENARI Nell’attesa, possiamo solo ipotizzare alcuni scenari, basati, però, su una serie di conferme, seppure non ufficiali. Nel caso in cui vi fosse un responso negativo da parte del Responsabile Unico del Procedimento, dovrà essere motivato in maniera ampia e consegnato alla Giunta Comunale per emettere un atto valido e chiudere la procedura di affidamento. Resterebbe la gestione fino al 30 giugno, sulla quale galleggia solo l’ipotesi di una non meglio identificata “gestione alternata”, emersa durante gli incontri separati tra dipartimento sport e rappresentanti di Acr e Football Club tra venerdì e lunedì scorsi, ma ancora esiste solo la comunicazione di fine locazione pervenuta il 30 maggio alla società del presidente Sciotto. Per la gestione futura, in caso di mancata definizione positiva del bando pluriennale, non vi sarebbe un orientamento netto da parte della Giunta, anche se sembrerebbe che il sindaco De Luca, sulla scia della conferenza stampa di presentazione del progetto “Villa Dante in sport” affidato Messina Social City, avrebbe pensato ad assegnare proprio a questa partecipata la gestione dei due stadi e del maggiore palazzetto dello sport cittadino, il Palarescifina, in attesa di capire quale possa essere la strada più corretta per l’affidamento pluriennale ai privati, magari dando proprio alla Messina Social City il compito di individuare l’iter. Un passaggio che consentirebbe di “sgravare” il Comune dal pensiero legato al destino degli impianti più grossi e costosi di Messina, avendo anche la possibilità di reperire i fondi necessari alla manutenzione ordinaria e straordinaria bypassando le forche caudine delle ristrettezze contabili comunali. Ovviamente, occorrerebbe anche dotare la partecipata di una sorta di dipartimento interno con personale qualificato alla gestione di un patrimonio così particolare, ma sicuramente questo sarà uno dei problemi minori in questa strategia. L’alternativa sarebbe quella di rinegoziare una nuova concessione con le realtà sportive o imprenditoriali interessate alla gestione, ma dovrebbe passare comunque da una procedura pubblica che prevede tempi e passaggi definiti dalla legge. Vedremo cosa partorirà Palazzo Zanca.
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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