Una sola lunghezza di ritardo da Villarosa e Città di Casteldaccia che viaggiano a braccetto in classifica, occupando, rispettivamente, la terzultima e penultima posizione, e una situazione che sembra, ormai, compromessa. È quella in cui si trova invischiato il Pro Falcone, fanalino di coda del Girone B di Promozione, che domenica, tra le mura amiche dello “Stefano Salmeri”, per l’ultimo atto della stagione regolare, affronterà il Supergiovane Castelbuono, in lizza per un piazzamento playoff. Una sfida da ultima spiaggia per la compagine giallorossa, obbligata a incamerare l’intera posta in palio, per allontanare lo spettro della retrocessione diretta in Prima Categoria.

Per l’occasione, il presidente giallorosso, Mario Gitto, ha deciso di tornare sui suoi passi dopo un mese e mezzo, reintegrando in panchina, con una mossa inaspettata, quanto sorprendente, Giuseppe Alizzi, che è subentrato, così, a Massimo Bontempo, sotto la cui guida la squadra non ha raccolto i frutti sperati. “Con Bontempo - spiega Gitto - si respirava un clima un po’ teso all’interno del gruppo, che vedevamo scollato e abbiamo deciso di voltare di nuovo pagina. Nonostante ciò, lo ringraziamo per la professionalità e l’impegno profuso. Il ritorno di Alizzi è stato fortemente voluto da tutta la dirigenza, oltre che dai giocatori, ed è e dettato dalla necessità di imbastire una reazione e ricreare entusiasmo, per dare corpo alle nostre residue chance di permanenza nel secondo livello di calcio dilettantistico, che, per una piccola comunità come la nostra, rappresenta già motivo d’orgoglio. L’alone di negatività che stiamo vivendo ci ha accompagnato per l’intero campionato. La sfortuna si è palesata come un invisibile campo magnetico, che ci ha tolto serenità e sicurezza. Ma, con una buona dose di grinta ed umiltà, siamo convinti di poterci risollevare: ho percepito segnali incoraggianti, negli occhi dei miei ragazzi. Nei 90’ che ci rimangono da giocare, proveremo a gettare il cuore oltre l’ostacolo con grande dignità, poi tireremo le somme”.

Due sole vittorie in 23 partite, 11 pareggi e 10 sconfitte: numeri che non lasciano spazio a ulteriori interpretazioni, e che stridono con le ambizioni di vertice coltivate da un team, che, appena un anno fa, si era addirittura reso protagonista di una straordinaria cavalcata verso l’Eccellenza. “Nel calcio - prosegue - ripetersi è sempre difficile. I bei ricordi, purtroppo, appartengono al passato, e ogni annata fa storia a sé. Rispetto ad allora, abbiamo dovuto fare a meno del nostro centravanti più prolifico, Alberto Di Salvo, trasferitosi a Bologna, per lavoro. Per quasi metà torneo, abbiamo patito le pesanti assenze di pedine d’esperienza, sulle quali avevamo fatto parecchio affidamento. Si tratta di capitan Antonino Pino, Chicco D’Anna, e Mariano Russo, alle prese con acciacchi o infortuni vari. Un altro fattore che ha condizionato le nostre prestazioni, è stata l’età media del nostro organico, molto bassa, che non ci ha consentito di competere con alcune formazioni palermitane, meglio attrezzate”.

Il Pro Falcone si concentrerà esclusivamente sui prossimi avversari, senza guardare in casa di altri. “Vincendo, disputeremmo i playout. Lo scontro diretto tra Villarosa e Città di Casteldaccia? Sarà una battaglia senza esclusioni di colpi. Ma, al di là di ipotesi o calcoli, la corsa dovremo farla solo su noi stessi”. Infine, una chiosa sul suo futuro al timone della società falconese. “Proseguirò la mia avventura qui, soltanto con un valido e duraturo progetto, che comprenda un corposo restyling dell’impianto sportivo, e l’inerbamento del terreno di gioco, con l’obiettivo di incentivare la nascita di una scuola calcio. In mancanza di tali presupposti, non esiterò a farmi da parte”.

Sezione: Promozione / Data: Ven 31 marzo 2023 alle 11:30 / Fonte: Gino Pappalardo
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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