Il silenzio prima del balzo. La lunga rincorsa del Messina è stata coronata dal raggiungimento del play-out di fine stagione che, solo qualche tempo fa, sembrava una vana speranza di qualche innamorato. E invece, sabato alle 15, nella città dello Stretto arriverà il Foggia, una squadra costruita per ben altri palcoscenici e che dovrà guadagnarsi la riconferma in terza serie contro gli uomini di Gatto.

Il Messina, nella sua storia ultracentenaria, si è già trovata ad affrontare spareggi salvezza in cinque occasioni, non considerano i campionati antecedenti al 1929 quando i tornei non erano stati ancora strutturati in un sistema nazionale. Le prime sfide per mantenere la categoria arrivarono al termine della serie B 1936-37 quando Messina, Catania, Venezia e Pro Vercelli giunsero a pari punti al termine della stagione. La federazione, quindi, decise di far disputare un ulteriore torneo all’italiana tra le quattro squadre, per decretare  chi avrebbe fatto compagnia alle già retrocesse Viareggio, Aquila e Catanzarese. Incredibilmente, però, la fase di spareggio terminò con tutte le squadre a pari punti. A Roma, non sapendo più che pesci pigliare, decisero di chiudere la questione con due gare secche in campo neutro, con abbinamenti per criterio geografico: il 4 luglio, in quel di Palermo, il Messina sconfisse il Catania per 2-0, grazie alle reti di Gardini e Gerli e, finalmente, dopo dieci mesi di campionato, poté definitivamente esultare. Furono proprio gli etnei, sconfitti per 4-0 nella finale tra le perdenti, a subire il declassamento in terza serie.

Una situazione molto simile si delineò trentuno anni più tardi quando, nella serie B 1967-68, con Novara e Potenza già in serie C, furono cinque le squadre a terminare a pari punti: Venezia, Genoa, Lecco, Perugia e Messina. Per decretare le altre due retrocessioni la federazione ripropose il solito girone all’italiana, durante il quale i giallorossi persero tutte le sfide giocate, abbandonando la serie cadetta e piombando nella terza serie nazionale a pochi anni dai fasti della serie A.

Nuovo spareggio per mantenere la serie B, invece, nella stagione 1989-90 quando, a pochi giorni dall’inizio del mondiale italiano, il Messina si trovò ad affrontare il Monza per evitare il ritorno in serie C1, dopo aver conquistato la cadetteria qualche anno prima grazie all’epopea dei bastardi di Scoglio. Sul neutro di Pescara fu Doni, con un colpo di testa, a salvare i peloritani, che sconfissero i lombardi per 1-0.

Dopo un quarto di secolo, i biancoscudati si ritrovarono, nella serie C 2014/15 a disputare un play-out inaspettato, contro i rivali di oltre Stretto della Reggina. Le due vittorie amaranto per 1-0, una firmata da Insigne e l’altra da Balistreri, decretarono l’amarissima retrocessione dei peloritani in serie D e la conseguente salvezza dei calabresi. Qualche settimana più tardi, però, il fallimento della Reggina annullò lo spareggio portando il Messina di Stracuzzi alla riammissione in serie C.

Ultimo spareggio, infine, due stagioni fa: un Messina rianimato dalla cura Raciti dopo un terribile inizio di campionato, giunse al play-out contro la Gelbison con il favore della classifica. La sconfitta rimediata in Campania per 1-0, infatti, venne ribaltata dalla rete di Antonino Ragusa che permise ai giallorossi di vincere di misura e salvarsi in virtù del miglior piazzamento in graduatoria.

Sezione: Amarcord / Data: Gio 08 maggio 2025 alle 23:04
Autore: Marco Boncoddo / Twitter: @menelpallone
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