Il Messina tiene chiusa la porta per la seconda volta in stagione e contro la Vibonese va incontro al primo 0-0 di un campionato finora ricco di reti, sia incassate che segnate. Polveri bagnate per un attacco a secco anche qui per la seconda volta, dopo lo 0-2 interno contro il Bari, ma come detto Michal Lewandowski chiude la porta ai seppur sterili attacchi calabresi e la media gol subiti dal Messina scende a 1.9 a partita, 0.2 sotto il picco massimo toccato due giornate fa dopo il ko interno contro il Monterosi. Segnali positivi per una squadra che, nelle singole frazioni, è rimasta imbattuta solo nei due tempi di mercoledì, precedentemente con la Virtus Francavilla e nel primo tempo contro il Palermo: in tutte le altre gare il Messina ha subito gol sia nel primo che nel secondo tempo. La statistica incide negativamente anche sull'attacco, ora comunque il settimo della categoria, ma resta viva l'impressione, smentita finora (neanche troppo casualmente) solo nei due successi in campionato, che il Messina ha bisogno di segnare nel primo tempo per poter portare a casa il bottino grosso.

Parlando di attacchi, inevitabile puntare l'attenzione su Bari-Foggia (nonostante la concorrenza della Champions, 20.432 spettatori hanno comunque riscontrato un'ottima qualità). La capolista, da mercoledì sera secondo miglior attacco del torneo, contro l'allenatore più offensivista, e il risultato è un 1-1 di buonissimo livello. Maita diventa il decimo marcatore stagionale dei galletti, Ferrante fa una fotocopia a colori e più bella della rete del turno domenicale contro il Monopoli e la posta in palio è bella che divisa. Sorride quindi il Catanzaro che, seppur con un rigore, trova il secondo gol consecutivo di Vazquez, freccia che nella prima parte di stagione è mancata all'arco di mister Calabro. Il raddoppio di Scognamiglio nella ripresa acuisce la crisi del Latina (cinque sconfitte nelle ultime sei uscite), con la panchina di Di Donato sempre meno al sicuro.

Non rischia il posto ovviamente mister Caneo, ma la sua Turris subisce un'inaspettata battuta d'arresto nel match più vivo del decimo turno di campionato: il Campobasso va sotto ma mette in luce una fragilità dei campani, che continuano a costruire (e segnare, con il miglior attacco) parecchio ma manca la fase difensiva da "grande" per puntare ai primissimi posti. Rossetti stavolta non segna ma ci pensa tra gli altri anche Di Francesco, al terzo gol stagionale, tutti decisivi con sette punti portati ai suoi.

Torna al successo, ma sopratutto al gol, il Taranto: interrotto il digiuno di reti durato quattro partite e mezzo, i pugliesi nel derby regionale contro la Fidelis Andria vanno sotto per il primo gol in campionato di Sabatino ma trovano il sorpasso con Saraniti, che non segnava da un mese esatto, e Giovinco. Ammucchiata pugliese a quota 16 perché oltre a Taranto e Foggia c'è anche il Monopoli che condanna Imbimbo alla sconfitta nella sua prima, e probabilmente ultima, uscita sulla panchina della Juve Stabia. I biancoverdi interrompono la striscia di tre ko consecutivi, passando questo testimone ai campani, prossimi avversari del Messina. Nel cammino comunque non convincente, però, va segnalato che le tre sconfitte sono state tutte di misura, anche se le uniche due vittorie stagionali sono arrivate lontano dal Menti e contro Latina e Vibonese, due team al momento bel lontani da essere considerati schiacciasassi.

A quota 16 c'è anche il Palermo che sfrutta al meglio il blackout di Caporale (ottimo comunque l'assist per Brunori) e batte la Virtus Francavilla. Continua il campionato dai due volti dei rosanero, che in casa hanno trovato 13 punti su 15 disponibili, mentre in trasferta le gioie tardano ad arrivare; Francavilla invece in condizioni non ottimali, con soli due punti raccolti nelle ultime quattro gare e uno score di una sola rete segnata. 

Tocca parlare anche questa settimana dei numeri di Luca Moro? Tocca parlare anche questa settimana dei numeri di Luca Moro. Uomo-calamita, il pallone gli arriva tra i piedi in automatico, e stavolta vale l'ottavo gol in stagione. Non basta al successo contro l'Avellino perché i campani trovano due gol da piazzato e il settimo pareggio in campionato. Settimo su dieci gare, roba da prima inter di Mancini (che però a quota 7 era arrivata alla nona giornata della Serie A 2004/05), ma segno di una squadra che, pur nelle difficoltà, non molla.

Non molla neanche il Picerno, che ha riscoperto il piacere del gol: cinque reti segnate nelle ultime due partite, dopo le tre delle prime otto giornate, e secco 2-0 sul Monterosi Tuscia. Vivacqua trova il secondo gol consecutivo, ma il ritorno alla sconfitta dei laziali dipende anche dall'assenza di Talisman Borghetto, portiere infortunatosi contro la Paganese e out dopo sei giornate in cui i suoi avevano raccolto tre pareggi e tre successi. Torna alla vittoria, infine, la Paganese con i gol di Murolo e Piovaccari, ancora a segno insieme dopo il 4-4 della prima giornata contro il Messina. Le reti stavolta bastano per battere un Potenza spento, al secondo ko consecutivo e che, dopo un solo successo nelle prime dieci giornate, ha esonerato mister Gallo, quinto cambio in panchina del girone.

Sezione: Serie C / Data: Ven 22 ottobre 2021 alle 14:31
Autore: Gregorio Parisi / Twitter: @wikigreg
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