Perdere contro una squadra più forte rientra nell’ordine delle cose, anche se il calcio riserva sempre sorprese, ma, nel caso della partita di ieri, la sconfitta del Messina dà un segnale abbastanza chiaro sull’attuale caratura della rosa costruita in questo calcio mercato e su quale sarà l’ambito nel quale si indirizzerà questa prima fase stagionale.
CONSAPEVOLEZZA - Serve prendere consapevolezza, per evitare il tracollo psicologico di un gruppo fatto da tanti giovani, gestendo risultati altalenanti e prestazioni non sempre al top. La gara del “Monterisi” rientra in quest’ultimo caso, perché la condizione del collettivo non è stata brillantissima e la sporadicità degli episodi decisivi non deve ingannare, perché la differenza tra le due contendenti si è vista e, una volta passati in vantaggio gli uomini di Raffaele, tutti esperti e con doti tecnico-caratteriali di categoria, oltre ad avere grande fisicità, hanno controllato con discreta tranquillità, non sfruttando situazioni di ripartenza abbastanza agevoli, e di questo deve anche essere dato merito ai biancoscudati. Infatti, non è stata una debacle soprattutto grazie all’impegno, al cuore e alla volontà espresse dal Messina, tutti segnali timidamente incoraggianti, ma adesso occorre il viatico della vittoria al più presto, per dare qualche certezza cui questo manipolo di ragazzi possa ancorarsi e avviare in modo proficuo il processo di crescita del gruppo.
CONOSCENZA - Lo stesso Giacomo Modica (voto 5 per ieri), è coinvolto in questa fase di costruzione e conoscenza in campo delle caratteristiche positive e negative di ciascun elemento a sua disposizione, quindi, alcuni esperimenti fatti ieri sera sia nelle posizioni date ai titolari che nelle scelte successive per cercare il pareggio, possono essere fisiologiche, ma, obiettivamente, in questa circostanza hanno portato confusione e scarsa incisività. Il campo ha bocciato lo scambio di posizioni tra Frisenna e Pedicillo visto fino al primo gol, il fronte di attacco ha funzionato poco, le chance di segnare sono state sprecate per poca cattiveria e determinazione. Poi, con il passare dei minuti, aggiungere Luciani e Cominetti, spostando lateralmente Anatriello, unico riferimento offensivo credibile, ha facilitato il lavoro di avversari troppo smaliziati per cadere in queste trappole o alchimie tattiche.
SOTTOTONO - A completare questo quadro non proprio idilliaco, le prestazioni sotto tono di alcuni potenziali pilastri del Messina in formazione: Rizzo (5) entra da protagonista negativo in entrambe le segnature, allo stesso modo dell’esordiente Krapikas (5), incerto su Cuppone e poco reattivo su Capomaggio, determinante solo nell’intervento che impedisce il raddoppio a Cuppone in avvio di ripresa; Petrungaro (5) staziona sulla fascia sinistra senza saltare mai il diretto avversario e spreca, crossando tra le mani del portiere avversario, nel primo tempo, l’unica occasione in cui arriva sul fondo; Marino (5) si barcamena con il mestiere, ma è ancora palesemente non in condizione; Ortisi (5) si intristisce in una delle sue prestazioni anonime in cui non trova nemmeno lo spunto in avanti.
NOTE POSITIVE - Le uniche note positive dal “blocco veterani”, che comprende anche gli under confermati per meriti ottenuti sul campo, vengono da Lia (6) assiduo nelle due fasi, pur con qualche imprecisione, Garofalo (6) pronto a inserirsi, meno lucido nel concludere, Frisenna (6) più a suo agio quando gioca a centrocampo.
VERDI PROMESSE - Promettenti le indicazioni ricevute dai più giovani, perché Anatriello (6,5) è cattivo, furbo e combattivo da centravanti per poi eclissarsi da ala destra, Anzelmo (6) non teme il confronto con Capomaggio, pur soccombendo sul piano fisico, Pedicillo (6,5) fa il soldatino rispondendo presente quando Modica lo schiera da interno, esterno di attacco e, nel finale, episodicamente, persino da terzino. Un’altra piacevole sorpresa giunge dalla panchina con Salvo (6,5) subito in gara, sebbene da esterno di sinistra, protagonista nelle due migliori occasioni avute per pareggiare.
CERCASI LEADER - Esordio da subentrato per Petrucci (6 di incoraggiamento), bravo a interpretare la parte dello zio buono quando Pedicillo viene coinvolto in un alterco con gli avversari, pulito quando gli capita di giocare il pallone. L’ex enfant prodige deve essere al più presto riferimento in campo e fuori per questa squadra cui mancano un paio di leader caratteriali e tecnici per poter crescere con equilibrio.
TIMIDE COMPARSE - Luciani (5,5), in poco più di mezz’ora a sua disposizione non riesce a dare peso all’attacco, Mamona (5) non piazza uno spunto degno di nota, Cominetti (sv) fa solo atto di presenza.
In conclusione, uno stop amaro, che però deve essere digerito immediatamente, perché sabato prossimo, pur in assenza dei gruppi organizzati in curva sud, bisognerà trovare forza e cattiveria per mettere sotto un avversario tosto in chiave salvezza come il Taranto.
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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