Doveva essere la settimana più importante del campionato, il ritorno del derby con il Catania, che contende da sempre il titolo di “Partita” per il tifoso messinese, e, invece, la serie interminabile di sconfitte, l’ultimo posto in classifica, la sensazione di impotenza dopo il 5-0 subito a Torre del Greco, hanno fatto deflagrare il conflitto tra le due “anime” interne alla società Acr Messina, anche se, in questo caso, non si capisce bene quale sia la causa e quale l’effetto in una situazione ormai incancrenita e nel perpetuarsi del distacco tra la città e quella che dovrebbe essere la propria squadra di calcio.

Ieri era stato il turno del Presidente Pietro Sciotto, dopo lo sfogo durato meno di un minuto ai microfoni di “Radio Amore” subito dopo la fine della gara del “Liguori”, emettere un comunicato stampa ufficiale, con il quale, sostanzialmente, dava la responsabilità della deficitaria situazione sul campo al proprio “consulente” Pietro Lo Monaco e annunciava l’incarico conferito all’avvocato Santi Delia per la valutazione di una offerta di acquisto della società già pervenuta ed altre che eventualmente, potrebbero arrivare alla pec del Messina o attraverso altri canali.

Oggi, ecco la risposta scritta da parte di Pietro Lo Monaco, pervenuta a mezzo e-mail, che parte da una precisazione riguardante la frase, contenuta nel comunicato di Sciotto, “...nonostante sia stato di gran lunga superato il budget concordato ad inizio stagione...”, definita “priva di qualsiasi fondamento stante e perdurante che la preventivazione dei costi, da sostenere per la stagione sportiva 2021- 2022, è stata concordata e definita direttamente con il Presidente Pietro Sciotto che ha sempre mantenuto, in via esclusiva, la gestione amministrativa e finanziaria del Club.”

Lo Monaco, poi, ricorda che la Lega Pro prevede degli obblighi legati al professionismo, “certamente, per background, sconosciuti al Presidente Pietro Sciotto.”

Tra questi, vengono elencati il “sensibile adeguamento dei fabbisogni finanziari della Prima Squadra”, la costruzione “ex-novo” di tutto il Settore Giovanile con i relativi costi, e di uno “staff societario minimo” come richiesto dalle normative federali.

“Tutto ciò, - sottolinea Lo Monaco - fatto di rilevanza non trascurabile, praticamente dal nulla e con ritardo rispetto alle tempistiche normali di inizio stagione”.

L’ex dg del Catania, afferma poi che, al netto di “improbabili e svariate elaborazioni di numeri che non rispettano i più elementari crismi di gestione aziendale”, con ragionevole certezza, “alla fine della stagione, l’effettiva spesa risulterà inferiore a quanto preventivato e che il budget societario risulti essere uno dei più bassi del Girone C della Lega PRO.”

La definizione del rapporto di consulenza (e non di Direttore Generale) con l’Acr Messina – prosegue Lo Monaco -  è arrivata “dopo che lo stesso Presidente Pietro Sciotto aveva fornito garanzie e rassicurazioni sulla disponibilità finanziaria necessaria per affrontare un percorso pluriennale che, come fine ultimo, aveva il raggiungimento della categoria superiore. Quanto sopra, fermo restando, che attualmente la squadra è in piena lotta per l’ottenimento della salvezza che è sempre stato l’obiettivo da raggiungere per questa stagione sportiva seppur in un momento negativo per quanto afferente ai risultati”

A questo punto, Lo Monaco mette in dubbio quanto affermato da Sciotto nel comunicato di ieri a proposito del rispetto degli impegni economici, poiché la conclusione del rapporto fiduciario con il Presidente del Messina viene messa in relazione con “la sopraggiunta impossibilità comunicata dallo stesso Presidente a garantire l’impegno minimo finanziario come concordato ad inizio stagione”.

Chiusura del comunicato dedicata alla motivazione della stesura del testo (“rendere noti i fatti relativi alla mia collaborazione con l’ACR Messina”) anticipando “che non vi sarà alcuna ulteriore appendice in merito”, prima di rinnovare al Messina “i migliori auguri per il raggiungimento dell’obiettivo sportivo ovvero il mantenimento della categoria che risulta essere il minimo ammissibile per le potenzialità, la tradizione e la tifoseria della Città di Messina.”

Una frase finale che fa effetto da parte di chi affermò, con probanti dati di fatto, che nella nostra città non fosse possibile fare calcio, sopratutto a certi livelli

Sezione: Acr Messina / Data: Mar 14 dicembre 2021 alle 19:21
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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