Si è chiusa al Marullo una settimana tremenda per il Città di Sant'Agata che, tra mercoledì e domenica, ha incassato due sconfitte pesanti con cui ha salutato amaramente il sogno della Coppa Italia e, forse, dopo il 2-0 subito in casa del Camaro, anche quello di vincere il campionato: "È stata una settimana particolare - conferma mister Santino Bellinvia -, raccogliamo i cocci di una finale persa immeritatamente. Con il Camaro fatica e stanchezza si sono fatte sentire, non siamo neanche abituati a giocare su campi così ma non cerchiamo scuse, abbiamo perso e dobbiamo rimetterci a lavorare".
Una gara che poteva avere un indirizzo diverso, quella con i neroverdi: "È stata decisa da episodi, c'era un rigore per noi dopo quaranta secondi ma l'arbitro ha sorvolato, poi predominio loro con il rigore la prima volta che sono entrati in area e l'espulsione è stata un'interpretazione errata. Gli episodi ci hanno condannato, tutti hanno visto, ma dobbiamo essere forti perché adesso si deve vedere la reazione della squadra". Restano le scorie di mercoledì: "A Troina abbiamo fatto 120 minuti a spron battuto e penso che abbiamo dimostrato che eravamo di un altro passo rispetto al Licata. Poi non hai neanche il tempo di raccogliere i cocci, ai ragazzi nello spogliatoio ho detto che dobbiamo essere bravi perché subire tutto in tre giorni non è facile da digerire".
La comprensibile difficoltà nel rimettersi immediatamente in carreggiata si è vista anche al Marullo, con un secondo tempo che ha visto il Città di Sant'Agata andare avanti solo con la forza della disperazione: "Ma eravamo anche con un uomo in meno - ricorda Bellinvia -, e senza Cicirello che è dovuto uscire dopo un'entrata a dir poco assassina di Pettinato, neanche sanzionata, con i tacchetti al livello del fegato. A fine primo tempo ho perso pure Zingales per un problema muscolare, poi anche Isgrò: qualunque squadra avrebbe avuto problemi, noi potevamo riaprirla con Mincica ma in altre condizioni avremmo potuto fare altro". Non è però un saluto definitivo al primo posto, secondo l'allenatore ex Rocca e Città di Messina: "Ci sono ancora trenta punti, quando sono arrivato io avevamo come obiettivo quello di vincere più partite possibile, allora non eravamo neanche al secondo turno di Coppa e siamo arrivati in finale, che credo, per un paese come Sant'Agata, sia il massimo della loro storia. Abbiamo perso una partita - conclude -, non penso che sia finito il mondo né il campionato".
Autore: Gregorio Parisi / Twitter: @wikigreg
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