Il Milazzo ha conquistato il ritorno atteso in Serie D, ma il futuro del club rimane in questo momento più incerto che mai. Nebuloso per via di attriti tra parte della proprietà e parte della tifoseria, emersi già nelle scorse settimane e giunti adesso ad una frattura che pare insanabile. Al momento tutto resta fermo al 13 maggio, giorno in cui, attraverso un comunicato, il club aveva fatto sapere di avere ricevuto le dimissioni del presidente Mauro Versaci, principale obiettivo delle contestazioni di questa frangia "contestatrice", più per ragioni personali e ideologiche che sportive, ma che si sarebbero anche accentuate recentemente sui temi del futuro, probabilmente legate anche alla probabile decisione di non andare avanti con il tecnico Angelo Bognanni

"Un passo indietro che Versaci ha deciso di compiere per amore verso la squadra, la società e la città di Milazzo, con il chiaro intento di rasserenare gli animi e affievolire le polemiche delle ultime settimane, nonostante la storica e voluta promozione in Serie D", si leggeva nella nota. Dimissioni però respinte dal resto dei soci, che hanno lanciato un segnale: "Gli altri membri del Cda, in conclusione, hanno deciso di dare a Versaci il mandato per poter mettere in vendita la società: o tutti o nessuno - è la posizione -. Questo progetto è nato da un gruppo di amici che hanno follemente sognato di ridare dignità al calcio milazzese, riuscendo nell’impresa, a dispetto delle aspettative di molti, ed insieme se è il caso finirà".

Dunque, cessione del pacchetto azionario. A chi? è da vedere. In questo senso, rispetto alla ridda di voci emerse recentemente, una delle quali portava anche al ritorno di Pietro Lo Monaco (più da consulente che da presidente o proprietario), la società ha voluto chiarire che "i soggetti interessati a non contattare personalmente o privatamente i membri della dirigenza, dato che ogni proposta formulata senza seguire la procedura ufficiale non verrà presa in considerazione". Insomma, porte aperte al passaggio di mano, mentre tutto resta fermo, anche gli aspetti legati alla programmazione, con altre figure centrali, come quella del ds Nico Caragliano, che potrebbero prendere altre strade (nel caso specifico, tornare ad allenare).

Questioni relazionali, non economiche. Almeno questo sostiene la società, etichettando come "illazioni prive di fondamento", la "presunta mancanza di fondi da parte della società"

Sezione: Serie D / Data: Lun 19 maggio 2025 alle 14:48
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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