Tanti movimenti di mercato nel 2022 per un'Eccellenza che spera di poter ripartire presto anche in campo, magari dopo l'insegnamento di dodici mesi fa: il 2021 infatti è stato segnato da un inizio molto complicato per il massimo torneo regionale, con la prima gara che è stata disputata solo a inizio aprile, dopo cinque mesi e mezzo di pausa causa Covid. Il riconoscimento di interesse nazionale per il campionato, infatti, ha reso possibile perlomeno la nuova formula conclusa con il solo girone di andata, con il blocco delle retrocessioni che ha permesso a tre squadre di rinunciare senza perdere diritto all'iscrizione nel campionato tuttora in corso.

SOLA ANDATA - L'Acquedolci non è scesa in campo, di messinesi ne erano rimaste solo due: l'Igea di Peppe Furnari, che puntava alle zone alte della classifica, e una Jonica che ha iniziato a gettare le basi per il futuro. Per i barcellonesi, però, l'inizio positivo si è aandato a scontrare con un calendario che presentava in origine le sfide con le tre squadre rinunciatarie (oltre all'Acquedolci, anche Real Siracusa Belvedere e Santa Croce. La caccia a un Giarre spietato (sette vittorie e un pari, oltre un turno di riposo, nelle nove giornate disputate) in queste condizioni era davvero impresa ai limiti dell'impossibile; i giallorossi hanno messo insieme quattro successi e due pareggi, aumentando quindi il gap dalla vetta a undici punti che sono valsi il terzo posto dietro al Siracusa, unica squadra nella seconda parte di stagione a riuscire a strappare un punto al Giarre. Gli aretusei hanno condotto una seconda parte di stagione ad altissimi ritmi, ma le cinque vittorie e i due pari non sono bastati per agguantare la vetta. Dal canto suo, invece, la Jonica ha chiuso la stagione regolare al settimo posto, arrivando quindi ai quadrangolari playoff: per la squadra santateresina importante accelerata con tre vittorie consecutive tra aprile e maggio in un calendario caratterizzato dai tre scontri (tutti persi) con le prime tre forze del torneo.

FINE STAGIONE - A festeggiare alla fine della cervellotica formula studiata dalla Lnd è il Giarre, che batte 3-2 in finale il Siracusa. Nei due quadrangolari sono proprio i gialloblù a interrompere il sogno dell'Igea che aveva vinto le prime due gare contro Enna ed Atletico Catania ma il 3-1 subito dalla squadra di mister Cacciola permette proprio all'Enna di passare per una migliore differenza reti (Igea 0, Enna +1). Nel secondo quadrangolare, vinto dal Siracusa, la Jonica va subito incontro a un pesante ko proprio contro gli aretusei (5-1) ma poi chiude la stagione con due pareggi contro Aci Sant'Antonio e Ragusa che valgono il terzo posto nel gironcino davanti agli stessi iblei. Nelle due semifinali poi Giarre e Siracusa si sbarazzeranno senza eccessivi affanni di Enna e Aci Sant'Antonio (entrambe ok con un 2-0), mentre in finale sarà decisivo il gol di Agudiak per lanciare in quarta serie Baglione e compagni.

ESTATE ROVENTE - Nella nuova stagione aumentano le messinesi del girone B: l'Igea è di nuovo ai nostri di partenza con un progetto dalle ambizioni sempre alte e Peppe Alizzi alla guida, "strappato" alla Pro Falcone dopo il divorzio della società di Barresi da Furnari; c'è ancora la Jonica, che ha preso fiducia nel progetto tecnico aggiungendo in panchina l'esperienza di Michele Campo, ex trainer della Triestina Primavera; torna sotto nuove vesti l'Acquedolci che, dopo l'unione con il Due Torri si iscrive con la nuova denominazione "Nebros", e c'è anche quel Città di Taormina che non ha fatto in tempo a chiudere il campionato di Promozione con i festeggiamenti, arrivati però meritatamente dalla porta secondaria. Gli jonici ripartono dalla conferma in panchina di mister Lu Vito. L'inizio è confortante, con quattro successi nelle prime cinque partite, ma poi arriva il Covid a rinviare due match e al ritorno in campo i biancoazzurri si inceppano trovando due pareggi con Carlentini e Santa Croce e il ko interno nel recupero contro l'Igea; si cambia, e arriva Peppe Furnari per riprendere una stagione che ha sempre visto comunque gli jonici in zona playoff. Lo sbarco in panchina dell'ex Città di Messina dà una svolta ma non così netta: il Taormina con lui vince quattro volte in sette giornate, con due pareggi e la sconfitta contro una Jonica che, dal canto suo, sta facendo la voce voce grossa. L'arrivo in panchina di Campo ha fatto fare alla società di Santa Teresa quello step in più per affermarsi a livelli medio alti, come testimonia il terzo posto frutto di 30 punti in 14 gare (nello stesso numero di partite giocate, lo scorso campionato, aveva raccolto 17 punti); maturità giunta con il passare delle settimane, ma già il non essersi disuniti dopo il ko al debutto contro il Carlentini (e, anzi, avere risposto con tre vittorie consecutive) ha dato un'idea della forza della Jonica. Due soli stop, uno alla prima giornata e l'altro contro l'Igea; anche contro il Ragusa, capolista schiacciasassi, la Jonica è riuscita a strappare un ottimo punto, e a non perdere contro gli iblei al momento sono state solo in tre.

NOVITA' E CONFERME - Come accennato in precedenza, l'Acquedolci non ha partecipato alla ripresa dello scorso campionato ma si è rimessa in modo per la nuova stagione unendo le forze con il Due Torri e dando vita al progetto Nebros. In panchina l'esperto Pippo Perdicucci e l'occhio spesso puntato più sull'attacco che sulla difesa (a metà campionato 29 gol fatti, terzo attacco del campionato). L'inizio non è dei più semplici, due ko contro Igea e Jonica non lasciano sereni ma la squadra termina il rodaggio e mette insieme cinque risultati utili consecutivi scalando la classifica. Fioretti è l'arma in più di una squadra che nel mercato di dicembre cambia molto lasciando andare l'esperto Russo ma ingaggiando anche Ninni Carrello. Il finale di girone non è dei più semplici, con il terzo derby perso, stavolta contro il primo Taormina targato Furnari, il pari con la Leonzio e la sconfitta, seppur di misura, contro il Ragusa; l'ultima è comunque vincente grazie al rotondo 8-0 sull'Atletico Catania, ma l'impressione è che la Nebros stia cominciando a carburare per bene. Chiudiamo il quadro con la conferma, anche se forse un po' delusa: dopo i piani annunciati di ridimensionamento, l'arrivo di Alizzi sulla panchina dell'Igea ha restituito un po' di serenità all'ambiente che si è ricompattato attorno a una vera e propria bandiera del calcio barcellonese. L'amarezza della compagine giallorossa arriva solo per il finale di girone, dato che la partenza era stata ottima: cinque vittorie consecurtive, otto nelle prime dieci a fronte di due pareggi. Paterniti in porta è garanzia assoluta per la categoria, in attacco Isgrò è come sempre affidabile come turbo Assenzio; il mercato ha portato in estate anche un innesto importantissimo come Doda e la squadra gira bene, perlomeno fino a novembre: dicembre inizia con il primo ko in campionato, quello interno contro il Città di Siracusa in un match combattuto con gli aretusei che in quel periodo stavano attraversando il momento migliore della loro stagione. Qualche punto fisiologicamente perso prima di una sosta (ci auguriamo il più breve possibile) non deve comunuque incidere troppo negativamente sul giudizio di una squadra che ha fatto vedere del buon calcio e portato a casa punti importanti nel girone di andata, dimostrando di potersi giocare la promozione diretta punto a punto con la capolista Ragusa e, perché no, anche con la sorpresa Jonica. Per un 2022 da vivere col fiato sospeso e, speriamo, con la certezza dei campionati e della salute.

Sezione: Eccellenza / Data: Gio 06 gennaio 2022 alle 08:26
Autore: Gregorio Parisi / Twitter: @wikigreg
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