Il Messina esalta il Taranto, accomoda la partita perfetta per gli uomini di Capuano che segnano, controllano il gioco ed estasiano la folla dello “Iacovone”, ormai vicina al Nirvana, sempre più convinta di poter aspirare al ritorno tra i cadetti dopo trent’anni di assenza. Biancoscudati che pagano gli esperimenti tattici provati da Giacomo Modica per sorprendere gli avversari di turno, rimangiati dopo la prima mezz’ora in cui i padroni di casa avevano praticamente già messo in cassaforte tre punti. Il resto del match è un monologo rossoblù, con un secondo tempo nel quale gli uomini di Capuano preferiscono non spingere troppo, il Messina sta a guardare e il punteggio resta accettabile. Ma è un clamoroso passo indietro per i biancoscudati rispetto alla prova dello “Scida”, e domenica tocca confrontarsi con il Benevento, una delle candidate alla vittoria finale.
PREPARTITA – E’ il recupero della terza giornata, rinviata per i danni riportati dal settore ospiti dello “Iacovone” causati dai tifosi del Foggia e la successiva indisponibilità dello stadio tarantino, ma la sfida di questa sera in terra pugliese diventa crocevia abbastanza importante nell’economia del campionato di entrambe le contendenti. Il Messina cerca continuità dopo pareggio di domenica scorsa a Crotone, i padroni di casa sognano di inanellare la terza vittoria consecutiva, con in mente la partita di domenica prossima, sempre tra le mura amiche, contro la capolista Juve Stabia e la prospettiva di volare nei quartieri altissimi della classifica. Giacomo Modica segue il canovaccio inaugurato a Picerno qualche settimana fa e si schiera con una formazione che cerca di ricalcare quella di Capuano, inserendo, davanti a Fumagalli, tre difensori puri (Ferrara, Manetta, Pacciardi), con Polito e Ortisi presumibilmente ai lati di Franco e Frisenna, Firenze dietro le due punte centrali Plescia e Zunno, all’ultimo secondo al posto di Luciani, inserito in un primo tempo nelle formazioni distribuite nella tribuna stampa dello “Iacovone”, ma infortunatosi nel riscaldamento per poi andare in tribuna. Capuano non sorprende nella scelta degli uomini disegnando il 3-4-3 in cui, attorno alla spina dorsale centrale rappresentata da Vannucchi, Antonini, Calvano e Cianci, si dispongono gli altri elementi, partendo dalla difesa, completata con i “braccetti” Riggio e Da Santis, Mastromonaco e Antonio Ferrara intermedi, Zonta centrale, Kanoute-Bifulco esterni avanzati.
CRONACA
PRIMO TEMPO – Inizia il Messina nella metà campo tarantina e, al 2’, c’è un doppio contrasto in area rossoblù, senza che Pezzopane rilevi irregolarità, ma solo un corner, battuto male da Ortisi, palla che Frisenna non difende e Bifulco si fa tutto il campo prima di servire Kanoute, tiro fuori di un metro. Antonio Ferrara, al 6’, impedisce a Fumagalli il rinvio rapido e si becca un cartellino giallo. Il Taranto muove l’apparato difensivo messinese al 15’, si inserisce Kanoute tra le linee, cross controllato da Bifulco sulla respinta corta di Pacciardi, Ortisi è messo male col corpo, viene uccellato in dribbling, sinistro secco e gol del vantaggio. Messina troppo impacciato e lento nel condurre il pallone, ne approfitta facilmente il Taranto che, al 19’, recupera palla sulla linea di centrocampo, scambio Kanoute-Cianci che mette l’esterno a tu per tu con Fumagalli, destro ciabattato due metri alla destra del palo. Il raddoppio è cosa fatta al 22’, con Bifulco che scherza in mezzo a tre statuine con la maglia del Messina, entra in area, calcia di destro, incontra la gamba di Michele Ferrara in scivolata e la palla finisce alle spalle di Fumagalli. Gli uomini di Capuano sono totalmente padroni del campo, corrono in modo intelligente, catturano palla e ripartono affidandosi a tre attaccanti indiavolati, in totale fiducia. Al 28’ prova a correre ai ripari Modica, togliendo Pacciardi e Polito per inserire Lia e Cavallo, riproponendo il 4-3-3, dopo avere fatto un esperimento eccessivamente presuntuoso. Si vede per la prima volta il Messina in area pugliese al 30’ ma il colpo di testa di Firenze è altissimo. Più pericolosa la deviazione aerea di Plescia al 34’, su cross di Cavallo, ma Vannucchi ci arriva e poi Zunno viene pescato in offside. La squadra di Modica sembra smarrita, con errori banali frutto di un atteggiamento troppo compassato inadeguato rispetto alla frenesia controllata degli avversari, galvanizzati dal risultato e dalla convinzione. Al 37’ ennesima palla persa da Ortisi sulla sinistra, Mastromonaco serve Kanoute che entra in area, ma sbaglia l’appoggio a Bifulco, appostato davanti alla porta vuota, consentendo il recupero disperato di Manetta sul fondo. Si riscatta Ortisi un paio di minuti dopo, recuperando su Bifulco ancora una volta scattato in duello solitario con Manetta e liberatosi per il tiro solo davanti a Fumagalli. Gli attaccanti del Taranto sono imprendibili per i difensori biancoscudati che vanno a una velocità mentale, prima che fisica, di due marce più bassa. La sensazione chiara è che il Taranto quando il Messina parte col possesso palla, attende compatto sulla propria tre quarti che i centrocampisti in maglia bianca consegnino loro la sfera per poi ripartire a velocità supersonica con tanto campo davanti e la possibilità di fare davvero del male a una difesa lasciata in balia degli eventi. Finisce il primo tempo dopo 3’ di recupero con il Taranto in vantaggio per i due gol di Bifulco ed al Messina è andata anche bene, perché, in questa prima frazione di gioco, gli uomini di Giacomo Modica, hanno dimostrato di non essere all’altezza della squadra di Eziolino Capuano, restando, con la testa, sulla sponda siciliana dello Stretto.
SECONDO TEMPO – I primi minuti della ripresa vedono il Taranto più attendista, con il Messina lento, prevedibile, inoffensivo, con Modica che, al 57’, inserisce Emmausso al posto di Firenze, mai entrato nei ritmi di questa partita, così come tutti i suoi compagni. I pugliesi, senza forzare, arrivano vicini al terzo gol al 62’, su una rimessa laterale per Kanoute che salta netto Ferrara, tira trovando Fumagalli, bravo a deviare oltre la traversa il tentativo di Zonta sulla respinta. Capuano se la gode, forse già pensa alla Juve Stabia e, al 69’ toglie Calvano, roccia insormontabile oltre che prezioso distributore di palloni, per inserire Romano. Il Messina è incapace di costruire qualcosa di buono in attacco, quindi, i minuti trascorrono senza che si possa intravvedere la possibilità di rimettere in vita la gara. Ammonito De Santis al 73’ per un intervento molto duro su Emmausso. Modica si gioca l’ultimo slot al 74’, togliendo Plescia e Frisenna per inserire Giunta e Ragusa. Capuano inserirsce Fiorani e Samele al posto di Cianci e Zonta. Ammonizione completamente inutile per Riggio all’85’, frutto di un eccesso agonistico fuori luogo contro un avversario così inconsistente. Capuano concede la standing ovation per lo stratosferico Bifulco al minuto 87, quando viene sostituito da Capone, ma anche per l’imprendibile Kanoute, rinato in riva allo Jonio dopo stagioni non proprio esaltanti ad Avellino, con Capone che colleziona qualche minuto. L’immagine dell’atteggiamento del Messina in questa partita sta tutta nello svarione in appoggio di Ortisi all’89’, su un pallone semplicissimo che finisce in tribuna centrale. Il primo intervento di Vannucchi arriva al secondo minuto di recupero su una girata di Emmausso, che il portiere rossoblù devia sul fondo con un balzo alla sua sinistra. Finisce dopo 5’ con un risultato che non rispecchia la netta differenza attualmente esistente tra le due squadre, umiliante per il Messina, al di là del risultato.
TABELLINO
TARANTO-MESSINA 2-0
Marcatori: 15’e 22’ Bifulco (T)
TARANTO (3-4-3): Vannucchi; Riggio, Antonini, De Santis; Mastromonaco, Zonta (dal 75’ Fiorani), Calvano (dal 69’ Romano), Antonio Ferrara; Kanoute (dall’87’ Orlando), Cianci (dal 75’ Samele), Bifulco (dall’87’ Capone). In panchina: Loliva, Di Serio, Bonetti, Samele, Enrici, Kondaj, Heinz, Hysaj, Papaserio. Allenatore: Ezio Capuano
MESSINA (3-4-1-2): Fumagalli; Michele Ferrara, Manetta, Pacciardi (dal 28’ Lia); Polito (dal 28’ Cavallo), Franco, Frisenna (dal 74’ Giunta), Ortisi; Firenze (dal 57’ Emmausso); Zunno, Plescia (dal 74’ Ragusa). In panchina: De Matteis, Buffa, Giunta, Salvo, Darini, Zammit, Scafetta. Allenatore: Giacomo Modica
Arbitro: Valerio Pezzopane di L’Aquila
Assistenti: Leonardo Tesi di Lucca e Daniele Sbardella di Belluno
IV Ufficiale: Marco Giordano di Matera
Ammoniti: 6’ Antonio Ferrara (T), 73’ De Santis (T), 85’ Riggio (T)
Corner: 8-3
Recupero: 3’ e 5’
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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