Si torna in campo a un mese dall’ultima partita e il Messina arriva al “Giovanni Paolo II” in situazione di classifica ancora precaria, con l’ennesima riorganizzazione dello staff dirigenziale in corso e solo 14 giocatori della rosa iniziale, a cui si aggiungono ben 5 elementi della Primavera.
Ezio Raciti, malgrado l’infortunio di MIkulic nel riscaldamento, mette in campo lo stesso il 3-5-2, con il confermato Fusco tra i pali, Fazzi-Celic-Carillo in difesa, Rondinella e Simonetti esterni, trio centrale composto da Fofana, Marginean e Konate, coppia di attacco Balde-Adorante.
Mister Taurino si gode una classifica ampiamente positiva per la sua Virtus, realtà consolidata in terza serie, con budget ridotti, tante idee e ruoli ben definiti. Il Covid gli ha creato problemi nelle scorse settimane e, quindi, l’allenatore biancoazzurro mette in panchina elementi del calibro di Idda in difesa, Franco e Mastropietro a centrocampo, il capitano Perez davanti. Al posto della punta italo argentina esordisce in campionato un bomber del campionato di serie D, Cosimo Patierno da Bitonto, 30 anni, che ha finito di scontare, il primo gennaio scorso, una lunga squalifica (20 mesi) dopo quel Picerno-Bitonto del mese di maggio 2019 che sconvolse le classifiche di quarta serie. Quindi 3-4-1-2 che vede Nobile in porta, davanti a lui Miceli, Caporale e Delvino, Pierno e Ingrosso laterali di centrocampo con Toscano e Tchetchoua, poi Prezioso dietro gli attaccanti Maiorino e Patierno.
CRONACA
PRIMO TEMPO - Pioggia battente allo stadio pugliese, con il Messina che torna in maglia rossa dopo avere indossato la biancoscudata dalla gara disputata a Catanzaro. Primi minuti di studio in un terreno sintetico reso ancora più insidioso perché bagnato e nessuna occasione se non un tiro fuori misura di Patierno al 7’.
Punteggio sbloccato al minuto 11, quando un cross dalla tre quarti leggibilissimo di Caporale, viene trasformato in gol da Patierno che tocca quanto basta per lasciare fermo Fusco a guardare il pallone finire in fondo al sacco nell’angolo opposto. Premiata, quindi la fiducia di Taurino al bomber assente dai campi di gioco quasi da due anni. Al 15’ azione sulla corsia di destra impostata da Pierno e chiusa da Prezioso con un cross radente controllato a terra da Fusco. Messina in grosse difficoltà quando si tratta di impostare l’azione dalle retrovie e mai in grado di recuperare palla senza regalarla subito agli avversari. Una eccezione al 17’ quando i giallorossi costruiscono la prima chance della gara, avviata con un paio di scambi veloci che consentono a Konate di crossare da destra a sinistra, dove Marginean controlla e serve in piena area Balde, tiro secco rasoterra sul quale Nobile si oppone di piede, sventando la minaccia. Tchetchoua è il primo ammonito dell’incontro, al 20’, per un fallo sulla propria tre quarti ai danni di Balde. La Virtus conquista tre corner di fila e, sull’ultimo, raggiunge il raddoppio, al 29’. Batte dalla bandierina Maiorino a rientrare, Fusco resta inchiodato, Celic si perde Miceli, liscia il pallone e il difensore centrale biancoazzurro scaraventa in rete a un passo dalla linea di porta. Massimo risultato con uno sforzo non eccessivo per i padroni di casa che si trovano comodamente con il doppio vantaggio dopo appena mezz’ora di gioco. Pugliesi praticamente senza opposizione quando approntano una manovra dignitosa, come al 38’ quando Fofana perde palla in uscita, Patierno controlla e appoggia a Pierno, cross per Prezioso, solissimo di testa al limite dell’area piccola, e 3-0 servito senza colpo ferire. Gli uomini di Raciti cercano di scuotersi e guadagnano due corner di fila attorno al 40’, senza esito. La Virtus sembra un po’ mollare la presa ma non dal punto di vista agonistico, ne fa le spese Prezioso al 42’ che becca un giallo per fallo su Carillo vicino alla linea di centrocampo con palla lontana. Non è nemmeno fortunato il Messina, perché al 44’, su punizione battuta da Marginean, Celic mette alle spalle di Nobile, ma resta alzata la bandierina del signor Torresan, bravissimo a cogliere una posizione di offside del croato nella gran confusione dell’area biancoazzurra, e l’arbitro annulla. Sul rovesciamento di fronte, Caporale si esibisce in un coast to coast concluso dal sinistro, un metro a lato della porta di Fusco. Il primo tempo finisce senza un attimo di recupero a sancire la differenza impietosa di tre reti tra una squadra costruita con criterio e l’altra allo sbando, ancora alla ricerca, dopo 21 turni, della propria identità.
SECONDO TEMPO – Nessun cambio nelle due squadre durante l’intervallo, e, dopo meno di un minuto, arriva l’ammonizione per Patierno, reo di una gomitata su Celic. Partita molto spezzettata dagli interventi arbitrali, favoriti anche dalle condizioni del terreno di gioco, molto viscido. Il Messina prova a imbastire un minimo di manovra, ma i tentativi sono vanificati da errori marchiani nei passaggi più semplici e da un certo nervosismo serpeggiante tra i ragazzi in maglia giallorossa. Ci prova Marginean al 57’ con un tiro a giro dal limite che impegna Nobile alla deviazione sul fondo. Dalla bandierina va ancora il rumeno, la palla arriva a Carillo che tenta un colpo di testa in tuffo invece di tirare. E’ il preludio al gol del 3-1, che arriva al 58’, grazie a Balde, freddo e cinico nel battere a rete, dopo che Marginean non era stato capace di concludere. Passa meno di un minuto e la Virtus, grazie anche ad un fallo di mano non rilevato dall’arbitro, arriva al cross con Ingrosso, Simonetti passa indietro a Fusco invece di spazzare e Pierno appoggia in rete prima che il pallone oltrepassi la linea di porta, per una rete che avrebbe potuto essere la sigla del programma “Mai dire gol”. Prima sostituzione per Raciti che mette in campo Russo al posto di Simonetti. Segue, dopo un paio di minuti, Taurino con tre giocatori (Perez, Carella e Franco) al posto di Tchetchoua, Patierno e Prezioso. Intanto, Raciti, dopo avere subito 4 gol, cambia la difesa a 3, mette Russo e Balde alle spalle di Adorante, spostando Fazzi a sinistra nel reparto arretrato completato da Rondinella a destra e la coppia Celic-Carillo al centro. Giallorossi che continuano a spingersi in avanti, con poco costrutto, se non qualche calcio d’angolo sul quale, malgrado la difesa biancoazzurra non sia proprio attentissima, il tasso di pericolosità si avvicina molto allo zero. Molto più vicino alla manita Maiorino al 72’, quando salta facilmente Celic in piena area avversaria e tira di sinistro, trovando la deviazione di Rondinella. E’ l’ultima azione di Maiorino che Taurino fa uscire dal campo al 74’, sostituito da Ventola. Arriva anche il rigore al 78’ per la Virtus, con Perez che controlla e Carillo tocca con il tronco ed il braccio, Bitonti fischia, va lo stesso Perez a battere, mettendo la palla nell’angolino. Raciti toglie Fofana e mette in campo il giovane Maisano, all’esordio tra i professionisti. Subito dopo completa gli slot Taurino inserendo Gianfreda per Pierno. Fase finale a ritmi da partita di calcetto, quando non si aspetta altro che andare sotto la doccia, e c’è spazio anche per l’esordio di Spaticchia al posto di Adorante e di Giuffrida per Rondinella. Triplice fischio dopo 3’ di recupero che sigilla una vittoria schiacciante e meritata alla Virtus Francavilla, mentre il Messina sembra ritornare alla trasferta precedente di Torre del Greco, con l’unica impalpabile differenza che, questa volta, i giallorossi hanno segnato un gol, oltre a subirne cinque. La classifica resta molto deficitaria, le giornate diminuiscono e la proprietà non ha più molto tempo per evitare la retrocessione.
TABELLINO
VIRTUS FRANCAVILLA – MESSINA 5-1
Marcatori: 11’ Patierno (VF), 29’ Miceli (VF), 38’ Prezioso (VF), 58’ Balde (M), 59’ Pierno (VF), 78’ Perez (VF) su rigore
VIRTUS FRANCAVILLA (3-4-1-2): Nobile; Miceli, Caporale, Delvino; Pierno (dall’81’ Gianfreda), Toscano, Tchetchoua (dal 65’ Carella), Ingrosso; Prezioso (dal 65’ Franco); Patierno (dal 65’ Perez), Maiorino (dal 74’ Ventola). In panchina: Milli, Cassano, Feltrin, Idda, Mastropietro, Enyan, Tulizzi. Allenatore: Roberto Taurino.
MESSINA (3-5-2): Fusco; Fazzi, Celic,Carillo; Rondinella (dall’89’ Giuffrida), Fofana (dal 79’ Maisano), Marginean, Konate, Simonetti (dal 60’ Russo); Balde, Adorante (dall’89’ Spaticchia). In panchina: Lewandoski, Mikulic, D’Amore, Veca. Allenatore: Ezio Raciti.
Arbitro: Paolo Bitonti di Bologna
Assistenti: Marco Lencioni di Lucca e Adrea Torresan di Bassano del Grappa
Quarto ufficiale: Simone Pestarelli di Fermo
Ammoniti: 20’ Tchetchoua (VF), 42’ Preziosi (VF), 46’ Patierno (VF)
Corner: 4-8
Recupero: 0, 3'
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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