Continua la preparazione del Messina in vista della seconda apparizione in campionato, slittata alla quarta giornata per i rinvii delle partite contro la Casertana, in casa, programmata domenica scorsa, e allo “Iacovone”, domani sera.

L’avversario, giovedì 21 settembre, sarà la Turris di mister Caneo, la squadra apparsa più in forma in questo avvio di campionato, ma l’esordio al “Franco Scoglio” richiede un Messina pronto anche ad affrontare avversari di spessore come i campani, e gli uomini di Modica sono chiamati a mettere sul terreno di gioco tutta la carica emotiva accumulata in quasi tre settimane di stop forzato.

Negli ultimi giorni, il lavoro di allenamento ha visto la presenza di tutti i 24 componenti la lista dei calciatori impiegabili nelle gare della stagione appena iniziata. Unica eccezione quella del messinese Ciccio Giunta, che deve recuperare qualche acciacco, mentre Nino Ragusa ha ultimato la sua prima settimana svolgendo il medesimo programma del resto della truppa, nella quale si è aggregato, dal 13 settembre, anche Andrea Zammit, unico straniero nella rosa biancoscudata 2023-24, reduce dagli impegni nelle qualificazioni europee Under 21 vestendo la maglia della nazionale maltese con la fascia di capitano. Ottima l’impressione destata nel corso delle partitelle a ranghi misti da parte di questo attaccante che potrà rientrare nelle rotazioni del reparto avanzato, composto da un mix assortito di elementi forti fisicamente o dotati di buona tecnica. Al di là delle dichiarazioni stereotipate al suo arrivo a Messina (“Sono molto felice di essere qui. Messina è una grande piazza, con gran tifo e grandi tifosi”), Zammit ha buona esperienza internazionale, rientrando, nello stesso tempo, nell’identikit tracciato da Modica (“voglio gente con fame e pancia vuota”) in quanto ha grande voglia di mettersi in mostra e misurarsi con il calcio italiano in un campionato molto competitivo come la serie C.

La lunga pausa dopo il pareggio di Cerignola allunga ancora i tempi per il rientro in campo di Domenico Franco, che finirà di scontare la squalifica nella gara contro il Sorrento, da disputare a Potenza l’8 ottobre. Il centrocampista, per riprendere il ritmo della gara, potrebbe valutare la possibilità di giocare, come fuori quota, con la formazione Under 19, impegnata, per il campionato Primavera 4, nelle due prime giornate, il 23 settembre a S.Lucia del Mela con il Picerno, e, una settimana dopo, a Giugliano.

Intanto, da oggi a mercoledì, il Messina tornerà a calcare il manto erboso del “Franco Scoglio” per tre sedute di allenamento, indispensabili al fine di prendere confidenza con il campo di casa, dopo una intera preparazione in città sul sintetico del “Marullo” di Bisconte. La disponibilità di un campo in erba per svolgere il lavoro settimanale è un tema critico evidenziato da Giacomo Modica nel corso di alcune dichiarazioni rese in queste ultime settimane, ma il problema appare di difficile soluzione, considerando che il “Celeste” sarà oggetto dei lavori finanziati attraverso il PNRR ed aggiudicati a marzo scorso, seppure ancora non iniziati, e che non esistono altri campi di erba in città. A meno che non si pensi di riprendere il vecchio XXIV Artiglieria, abbandonato al suo destino da anni, oppure si concordi un utilizzo del “Celeste” in presenza del cantiere, con problematiche di sicurezza non facilmente risolvibili e, comunque, un periodo di tempo indispensabile per fare attecchire il prato in modo decente e non con la resa francamente inguardabile (pericolosa per l’incolumità dei calciatori) dell’ultima stagione.

Non considerabile, invece, la possibilità di utilizzare il “Franco Scoglio” per gli allenamenti, alla luce di quanto visto soprattutto lo scorso anno. Quindi, tutto lascia pensare che si opterà per il “Marullo”, ormai diventato quartier generale biancoscudato, anche sfruttando la zona ristoro per rendere più efficiente la gestione dei tempi tra una seduta di allenamento e l’altra. La qualità del manto utilizzato per il terreno di gioco, ma soprattutto la presenza di un tappeto sottostante la superficie realizzato a tale scopo, garantisce sul piano di eventuali problematiche muscolari o articolari, mentre altro discorso riguarda, ovviamente, i rimbalzi o la velocità di scorrimento del pallone, ma soprattutto la stabilità nella corsa, diversa tra erba naturale e sintetica. Resta la considerazione di fondo che certe criticità nella dotazione di impianti per il calcio sono croniche nella nostra città, investendo non solo la prima squadra cittadina, ma soprattutto le altre società presenti, a partire dal campionato di Eccellenza, costrette a vagabondare in campi precari, con l’unica ancora di salvezza del “Marullo”, quest’anno però dedicato prevalentemente alle attività del Messina.

Un cane che si morde la coda, in attesa del tempo in cui, anche qui a Messina, ci si decida a investire realmente, risorse innanzitutto pubbliche, ma anche private, nella costruzione di campi e impianti per svolgere attività sportive e non solo per soddisfare esigenze ludiche o di spettacolo, con vantaggi di lucro e non solo sociali. Questione di priorità.

Sezione: Acr Messina / Data: Lun 18 settembre 2023 alle 09:30
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
vedi letture
Print