Messina è sempre nel mio cuore, sono certo che la squadra si tirerà fuori da questa situazione difficile. Ricordo con grande emozione l'esordio in Serie A in maglia biancoscudata e la fantastica cornice di pubblico del San Filippo”.

A parlare è il difensore centrale Gaetano Calà, atleta cresciuto nel settore giovanile del Messina, dallo scorso dicembre in forza al Ribera, formazione che milita nel Girone A del campionato di Eccellenza.

La scorsa estate ho ricevuto diverse proposte, ma ho dovuto declinare qualsiasi offerta a causa dei miei impegni universitari – afferma l'ex calciatore del MessinaStudiavo tanto e credevo di aver chiuso con il mondo del calcio, ma più passava il tempo e più cresceva in me la voglia di tornare in campo, così a dicembre il mister Francesco Talluto mi chiamò, gli spiegai la mia situazione e trovammo un accordo che soddisfò entrambi, in modo tale da potermi dedicare sia al calcio che ai miei studi universitari – continua Gaetano - Sono arrivato a Ribera in un momento molto delicato, in cui la squadra era in grande difficoltà, al penultimo posto in graduatoria. Grazie alla vittoria contro la Parmonval di mister Andrea Pensabene siamo riusciti a vedere, finalmente, un po' di luce in fondo al tunnel. Il mio obiettivo è quello di ripagare la fiducia del mister e della società dando il mio contributo per raggiungere la salvezza diretta, ce la metterò tutta”.

Il Ribera, grazie anche all'innesto in rosa di Calà, si è risollevato in graduatoria conquistando 18 punti nelle ultime nove partite, frutto di cinque vittorie, tre pareggi ed una sola sconfitta. 30 i punti in classifica, con il team agrigentino attualmente fuori dalla zona play-out grazie al prezioso contributo di un elemento di grande esperienza e di assoluto spessore come l'ex difensore messinese.

Carriera particolarmente sfortunata quella di Gaetano Calà, che ha esordito in Serie A in maglia biancoscudata all'età di 17 anni, prima di trasferirsi all'Udinese assieme ad un altro ex giallorosso, Girolamo Provenzano, centrocampista centrale attualmente in forza al Due Torri, nel Girone I del campionato nazionale di Serie D: “Le delusioni sono state tante in carriera, ma niente potrà essere più forte dell'emozione di aver giocato in Serie A. Tutti i bambini che giocano a calcio lo sognano ed io, nel mio piccolo, ho avverato quel sogno grazie al Messina. E' stato incredibile giocare in Coppa Italia contro l'Inter a San Siro, prima di esordire in massima serie contro la Fiorentina al San Filippo. Non dimenticherò mai neanche il match contro la Roma all'Olimpico contro colui che, a parer mio, è il miglior calciatore italiano: Francesco Totti”.

Nato a Licata, in provincia di Agrigento, l'11 gennaio del 1989, Gaetano Calà è cresciuto nel vivaio del Messina, facendo tutta la trafila fino alla formazione Primavera allenata dal tecnico Carmelo Mancuso, attuale trainer della Spadaforese, in Promozione: “Ricordo con grande affetto il mister Mancuso, un grande, un numero uno, veramente una bravissima persona che meriterebbe ben altri palcoscenici. Gli faccio un grosso in bocca al lupo”.

Nella formazione Primavera del Messina Calà ha giocato con i vari Ferla, Giordani, Nastasi, De Salvo, Campanella, Bombara, Provenzano, Bruno, Schepis, De Bellis, Potestio, Straus, Crimi, Ruiz, Mastroieni, Tavilla, Pistone, Angotti, Rasà, Montella e Montalto.

Per Calà, in maglia biancoscudata, 2 presenze in Serie A e 3 in Coppa Italia.

Successivamente la grande chance con il trasferimento all'Udinese, il ritiro con la Prima Squadra allenata dal tecnico Pasquale Marino in Serie A ed un grande campionato con la formazione Primavera bianconera, terminato con la semifinale ai play-off per aggiudicarsi lo scudetto.

Poi una serie di prestiti in Serie C tra Pro Patria, Alghero e Matera, con 1 gol in 20 partite, prima dell'esperienza alla Pro Favara in Eccellenza: “Lì trovai una persona fantastica, in grado di farmi ritrovare gli stimoli perduti: mister Pippo Romano, una bravissima persona ed un tecnico estremamente preparato. Lo ringrazio di cuore per tutto quanto”.

Adesso testa allo studio e cuore al calcio, con l'auspicio di vedere ancora Gaetano Calà in ben altre categorie: “Ho preso la decisione di intraprendere un percorso universitario e di mettermi a studiare seriamente perché nel calcio di oggi, purtroppo, solo se giochi ad altissimi livelli puoi assicurarti una rendita per il resto della vita. Per il resto, finito di giocare a calcio, devi necessariamente trovare un lavoro che possa permetterti di vivere con serenità, dunque lo studio viene prima di ogni cosa. Quel poco che ho fatto nella mia carriera calcistica è stato solo frutto dei tanti sacrifici che ho fatto, non devo dire grazie a nessuno, ma sono orgoglioso di me stesso e ho la consapevolezza di poter camminare a testa alta”.

Sezione: Erano a Messina / Data: Lun 09 febbraio 2015 alle 15:30
Autore: Fabrizio Bertè / Twitter: @fabrizioberte
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