Luglio, mese di annunci, trattative e strategie. In molte piazze italiane si ragiona su moduli, rinforzi e obiettivi. A Messina no, per l'ennesima volta. Qui si resta in apnea, sospesi tra incertezze e attese. Invece di discutere di allenatori e rosa da costruire, si cerca ancora di capire come si potrà scendere in campo nella prossima stagione, in che categoria e con quale titolo sportivo.

In casa Acr Messina tanto ruotava attorno alla concessione dell’utilizzo dello stadio "Franco Scoglio", atto indispensabile per formalizzare la richiesta d’iscrizione al campionato di Serie D. Un passaggio chiave, da completare entro il 10 luglio, che non ha soltanto un valore sportivo, ma anche giuridico, alla luce degli impegni assunti davanti al tribunale per il piano di rientro. Il problema? L’Acr Messina tace. Ma non è una novità pensando agli ultimi otto anni. Nessuna comunicazione ufficiale, nessuna presa di posizione né sul fronte tecnico o su quello gestionale. Queste ore sono d'attesa, per capire se verranno pagati gli stipendi arretrati e dunque verrà presentata domanda completa per l'iscrizione al prossimo campionato.

Dopo il mancato avvio del procedimento di liquidazione giudiziale e il "paracadute" lanciato dal Tribunale, la proprietà (quello che resta) sta provando a salvare il salvabile, anche se è chiaro che successivamente al piano di rientro servirà individuare una strada per dare futuro al club, quello che non è riuscito a fare AAD Invest dallo scorso gennaio. E in questo senso un ruolo potrebbe averlo la Società Cooperativa. Ma al momento regna l'incertezza. C'è chi spera, poi c'è la realtà. Ancora tutta da decifrare. E che inevitabilmente condiziona anche tutto il resto. 

Chi è costretto ad aspettare è soprattutto il Messina 1947, che ha ereditato il titolo del Città di Sant’Agata. Il club ha già ottenuto una nuova matricola federale, trasferito la sede legale in città e avviato l’iter per chiedere il ripescaggio in Serie D. Anche per loro è arrivato l’ok all’utilizzo del "Franco Scoglio". Basile ha detto sì a tutti, probabilmente per non scontentare nessuno. Anche questa è una scelta politica, finalizzata alla "selezione naturale" probabilmente. La domanda per il rientro in quarta serie è stata inoltrata dal club di Maximiliano Sosa, in compagnia di altre 14 società e la Covisod comunicherà l’esito delle istruttorie e la relativa graduatoria il 14 luglio. Ma anche in questo caso lo scenario è legato a doppio filo con l’Acr Messina: se la società biancoscudata riuscirà a iscriversi regolarmente, il 1947 potrebbe restare fermo ai nastri di partenza in Eccellenza. In questo caso, le prospettive cambierebbero inevitabilmente. 

Nel frattempo, si muove anche la Messana 1966. Fresca di promozione in Eccellenza, ha ottenuto anch’essa il nulla osta per giocare al "Franco Scoglio" (nonostante la piena disponibilità del "Marullo"), probabilmente per non "essere da meno" delle altre nel caso in cui dovessero di colpo modificarsi le prospettive. Il progetto punta a diventare più ambizioso grazie all’interesse di nuovi potenziali soci, come Massimiliano Bertolino, attivo nel settore degli investimenti per conto di fondi istituzionali. Dopo una serie di contatti con la dirigenza, la possibilità di un ingresso in società apre scenari importanti, proiettando la Messana verso un futuro più strutturato e competitivo. Come dimostrato dall'inserimento in organico, annunciato oggi dalla Gazzetta del Sud, di un direttore di prestigio come potrebbe essere Alberto L'Episcopo.

Tre squadre, un impianto cittadino mastodontico e ambito da tutti, costoso, ma specchio dell'ambizione, di un posizionamento. In una fase dell’anno in cui altrove si rincorrono colpi di mercato e sogni di gloria, a Messina si attende ancora di capire quale "maglia" indossare. 

Sezione: Il focus / Data: Mer 09 luglio 2025 alle 19:12
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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