Aspettiamo ansiosi che dopo Racing City Group altri si facciano avanti. Lo speriamo, non per scarsa fiducia nei confronti della compagine italo-australiana, che andrebbe testata alla sola prova dei fatti, ma perché ci auguriamo che più un soggetto dimostri di volere il Messina. Nelle scorse ore la curatrice Maria Di Renzo ha proceduto alla pubblicazione su più canali dell'avviso pubblico, con l'iter che va avanti regolarmente e senza strappi. La riservatezza (usata spesso come scudo per ripararsi dal nulla cosmico) che deve regnare all'interno, al momento è tradotta in silenzio anche all'esterno con nessun altro soggetto che pubblicamente al momento ha fatto sapere di essere pronto a contendere l'accaparramento del ramo sportivo a Racing.

Ci auguriamo che qualcosa accada, anche perché speriamo di avere torto relativamente al conto dei tanti soggetti che nel tempo hanno parlato, più o meno apertamente, dell'interesse di sviluppare un progetto sportivo a Messina. Celandosi poi spesso dietro le condizioni poco vantaggiose per subentrare. Sugli investimenti da sostenere. Un motivetto che sembra tornare d'attualità, nonostante non vi siano più i vecchi soci con cui sedersi a discutere. Aspetto che a detta di molti avrebbe rappresentato spesso un ostacolo tangibile, anche nella mancanza di chiarezza sui conti, che non c'è più. Ora ci sono cifre certe, sui debiti e anche su quanto bisogna investire, al netto dell'eventuale asta

Davvero per qualcuno una cifra che oscilla tra 500mila euro e un milione (tra cash e garanzie) è ritenuta troppo esosa per rilanciare il calcio a Messina? Se così fosse, è giusto allora non pensarci nemmeno. Non vogliamo fare i conti in tasca a nessuno, perché ognuno ragiona con ciò che è proprio. Ma con la nostra passione non scendiamo a compromessi. E siamo stanchi di certe dinamiche, delle scorciatoie, dello screditare gli altri, del pessimismo cosmico, del "non conveni a nuddu". Il Messina conviene, perché è il Messina. Farlo fallire oggi, significa essere complici di tutto quell'universo politico-istituzionale vuoto, sordo e che non sa percepire il potenziale del calore di questa piazza.

Le condizioni oggi le detta il Tribunale, non ci sono più AAD e Sciotto ma c'è un curatore. Una gestione neutra, equilibrata, giusta, che sicuramente non mira a speculare. E da quella bisogna partire, senza compromessi, senza alibi, senza scusanti, senza i soliti ragionamenti da borgata. Se non dovessero arrivare altre risposte oltre Racing City Group, sarebbe l'ennesimo fallimento del tessuto locale. Economico, non in grado di esprimere 4-5 operatori che prendano in mano la situazione, così anche di un'Amministrazione incapace di sollecitare gruppi anche non del territorio. Attivandosi, come è stato fatto in altre città. 

Speriamo di sbagliarci, con tutto il cuore. Tra una settimana lo sapremo. Ma se dovessimo avere ragione, l'auspicio è che una volta per tutte certi soggetti scompaiano dai radar giallorossi. Il tempo dei massimi sistemi nei salottini e degli sproloqui social è finito. Il Messina è lì, ad attendere un atto d'amore vero dopo un ventennio pieno zeppo di sofferenze. 

Sezione: Acr Messina / Data: Mar 07 ottobre 2025 alle 11:00
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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