Per alcuni forse è solo calcio, ma per altri è praticamente vita. Poco importa la categoria, uno di quelli che probabilmente respira questo sport da quando è nato o giù di lì è Filippo Pirrotta, classe 1980, quest'anno tra le fila del Rosmarino in Prima categoria che, con la doppietta al Tortorici di domenica scorsa, ha fatto intuire al girone D che ha ancora la voglia di un ragazzino: "Sono in una società ambiziosa - esordisce ai nostri microfoni -, che ha preso giocatori di esperienza ma anche tanti giovani. Abbiamo sposato tutti il progetto cercando di dare il massimo. Domenica eravamo reduci da una sconfitta meritata perché a Patti contro la Nuova Rinascita abbiamo giocato bene solo il primo tempo e dovevamo riscattare la prestazione; eravamo belli carichi, vogliamo vincere il campionato e abbiamo fatto una buona partita".

Gara coronata appunto dalla doppietta proprio di Pirrotta, che in questi anni venti tocca il suo quarto decennio calcistico: "I gol aiutano tanto la squadra, anche se adesso mi piace fare segnare i giovani: ho fatto la mia carriera e i miei gol, anche se adesso ho quarant'anni devo dirti che non mi pesano, riesco ancora a scattare e in campo mi sento bene. Certo - prosegue -, è cambiato tanto il calcio, quando ho iniziato era una situazione diversa, erano anni in cui era uno sport ai massimi livelli, forse meno preparato a livello atletico ma molto competitivo. Considera che sono andato via da casa a 14 anni per andare a Como, in C1, dove ho fatto la mia piccola esperienza. Ora il calcio è tanta tecnologia, diritti tv, diciamo che in gran parte è pubblicità".

L'esperienza in C nei primi passi in questo mondo ma poi tante piazze diverse (Capo d’Orlando, Città di Messina, Kamarat, Serradifalco, Marsala, Parmonval, Atletico Campofranco, Castelbuono, Albatros Lercara e Sporting Termini) in una carriera che lo ha visto protagonista un po' ovunque, ma la stagione che gli è rimasta nel cuore è "quella nel Città di Messina. Non in C con il Como, ma a Messina mi sentivo veramente a casa, i tifosi mi fermavano per strada, la società non ci ha fatto mancare mai nulla. Eravamo in Eccellenza, è vero, ma sembrava quasi di essere in C".

Sezione: Il focus / Data: Mer 13 ottobre 2021 alle 08:32
Autore: Gregorio Parisi / Twitter: @wikigreg
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