Emanuele Di Bella e Davide Dama, passati rispettivamente dal Camaro al Parma e dal Città di Messina al Bologna, sono gli ultimi due esempi di giovani talenti messinesi pronti al grande salto. Merito di due società che sui settori giovanili hanno puntato molto e anche del lavoro di un tecnico messinese che, in una veste nuova, macina chilometri in giro per la Sicilia per dare risalto ai calciatori della nostra regione.
Un doppio ruolo per Santino Bellinvia che, dopo le ultime esperienze sulle panchine di Città di Messina e Città di S.Agata, quest’anno è allenatore della Rappresentativa Sicilia Under 19 e osservatore referente per la Sicilia per le nazionali Under 15, U16, U17 e U18.
L’appuntamento di mercoledì 6 febbraio sarà un’ulteriore tappa di avvicinamento al Torneo delle Regioni in programma ad aprile in Lazio e Basilicata: sono 23 i convocati per il raduno che si concluderà con un’amichevole contro la Berretti del Siracusa, tra cui Francesco Saverino e Giuseppe Conti del Città di S.Agata. “Abbiamo visionato oltre 240 ragazzi e stiamo andando a colmare i vuoti. Da febbraio si va avanti con le amichevoli contro squadre professionistiche e di serie D per scegliere, prima, 28-30 ragazzi e, poi, i 20 convocati per il torneo”, ha spiegato mister Bellinvia che, nel primo girone del torneo, affronterà le formazioni di Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Marche. “Friuli e Lombardia sono arrivate in finale l’anno scorso, quindi peggior girone non ci poteva capitare ma dobbiamo essere fiduciosi perché ogni anno cambiano le rose. Sono due regioni che hanno un bacino di utenza ampio e possono attingere da tante squadre. Noi dobbiamo essere bravi a fare il massimo”.
Tanti i giovani calciatori che, in questi mesi, sono stati valutati dal tecnico e anche la provincia di Messina può vantare validi ragazzi convocati nelle varie rappresentative. Mister Bellinvia ha fatto un bilancio aiutandoci a scoprire chi sono i messinesi, e non solo, che si stanno mettendo in luce.
Nell’Under 18 (classe 2001) i siciliani sono Mario Giappone, portiere del Marsala in Serie D, e appunto Davide Dama, difensore (ormai ex) del Città di Messina, che è stato l’unico ad aver svolto un raduno nazionale a Verona.
Una decina i siciliani nell’Under 17 (classe 2002) che hanno partecipato all’ultimo raduno di Catanzaro, che comprende Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia: Mattia Carcione, attaccante della Free Time, Giuseppe Amante e Giuseppe Bonasera, difensore e portiere del Città di Messina, Nicolò Capilli, centrocampista del Camaro e Paolo Marino, centrocampista Gescal. Proprio quest’ultimo è stato l’unico messinese convocato per il raduno di Marina di Pisa (chiuso con l’amichevole con l’Empoli Unider 17), nel quale “la Sicilia ha fatto la parte del leone”, ha commentato mister Bellinvia, portando quattro giocatori: oltre a Marino, anche Benedetto Greco, centrocampista del Santa Sofia Licata, Claudio Lavardera, attaccante del Calcio Sicilia e Placido Marcellino del Biancavilla, con tante presenze in Eccellenza.
Scendendo d’età, nell’Under 16 (classe 2003) spiccano i nomi di Davide Caracò, difensore della New Eagles e Pietro Santapaola del Città di Messina, unici messinesi tra i dieci della Sicilia, mentre nell’Under 15, priva di elementi locali, sono due i siciliani: il difensore Damiano Petrella della Jonia Riposto e Samuele Scannella, portiere della Trinarcia di Porto Empedocle, 180 cm di forza ed esplosività.
Tutti giocatori che sono passati sotto la lente di ingrandimento dell’esperto tecnico: “È bello poter dare risalto a questi giovani. Il calcio oggi ha bisogno del settore giovanile, si è capito e bisogna puntare su loro. È un lavoro mi dà soddisfazioni nel vedere la felicità dei ragazzi che indossano la maglia delle nazionali e anche per le società di appartenenza è un motivo di vanto”.
Anche a Messina negli ultimi anni molte sono le società che hanno puntato sui settori giovanili, ma per aiutare e valorizzare i ragazzi si deve cambiare la formula dei campionati: “Un pool sta studiando come modificare e migliorare i campionati. Soprattutto quello juniores, nel quale spesso tante partite finiscono dopo pochi minuti o le squadre non si presentano. Bisogna apportare le modifiche adeguate per rivalutare questi campionati soprattutto quello juniores – ha spiegato Bellinvia -. L’under 17 e 15, cioè ex Allievi e Giovanissimi regionali, funzionano bene ed è un orgoglio partecipare perché sono molto seguiti ed è una vetrina importante. C’è tanto interesse, ma scende un po’ nei provinciali, anche se le rappresentative provinciali hanno dato tanto a quelle regionali. Si deve partire dal basso ed è importante seguire i ragazzi. Società come Camaro, Città di Messina o Gescal fanno tanti sacrifici e stanno avendo tante soddisfazioni. Non pensavo che nel messinese ci fossero tanti giocatori promettenti e hanno meritato la convocazione”.
Forza fisica, velocità, capacità di stare in campo ma anche personalità sono gli elementi sui quali si basa la valutazione di un osservatore che, come mister Bellinvia, è entusiasta del vivaio peloritano: “La Sicilia riceve complimenti nelle varie selezioni, qui c’è roba buona e giocatori validi che meritano attenzione e palcoscenici importanti. Sono convinto che, a fine anno, qualcuno potrà spiccare il volo in società professionistiche”.
Con la speranza che il talento sparso in giro per la provincia possa essere raccolto da un Messina capace di tornare ai livelli che più gli competono: “Merita altri palcoscenici ma ripartire è difficile. Serve pazienza, lavorare con lungimiranza e programmare. Non si deve guardare solo alla partita di domenica e alla prima squadra. Messina prima o poi dovrà tornare in altre categorie, ma bisogna già programmare ora la nuova stagione, partendo dai settori giovanili”, ha continuato il tecnico, che auspica in una collaborazione tra le varie realtà del territorio: “Basta sedersi a un tavolo e capire che Messina deve fare il Messina, competere in C o B e tutte le società potrebbero dare linfa vitale alla squadra che illumina la provincia. Non ci sono più le possibilità di una volta e bisogna puntare sul settore giovanile, investire e programmare da ora per il futuro. Messina deve per forza tornare tra i professionisti, la provincia aspetta questo ed è un beneficio per tutto il movimento”.
Un ritorno in serie superiori anche perché “Messina ha una tifoseria capace di dimostrare a tutti cosa è la Sicilia e cosa è Messina, dove si è toccato il calcio vero”, ha continuato Bellinvia, che spera in un rilancio generale. In riva allo Stretto e a Barcellona, dove l’Igea Virtus (che ha guidato da secondo di Auteri) soffre dopo anni di ottimo calcio: “I tifosi sono stati unici a rendere omaggio a Fiorello. Hanno fatto venire la pelle d’oca, si è notata l’umanità e che sono persone vere. Non ci sono colori in certi momenti e hanno dimostrato attaccamento e cuore, restando sempre al fianco di Fiorello”.
Un’analisi a 360 gradi quella di mister Bellinvia, concentrato sul suo doppio ruolo ma che segue con attenzione anche i vari campionati, magari pensando a ritornare in panchina nella prossima stagione: “Tante società mi hanno cercato fino a poche settimane, ma ho preso questo impegno e mi sono tuffato in questa esperienza che mi sta regalando tante soddisfazioni. Non è facile monitorare ogni pezzettino della Sicilia, sono sacrifici ma è una grande soddisfazione quando i ragazzi validi sono convocati a livello nazionale. Certamente mi mancano il campo, gli allenamenti o lo spogliatoio, ma non mi sono pentito di questa scelta e sono contento”, ha dichiarato il tecnico, lontano da un’idea di calcio che, spesso, non si sposa con i veri valori: “Oggi tanti colleghi si offrono e portano sponsor per allenare e ne ho avuto prova proprio lo scorso anno quando con il S.Agata ci stavamo giocando i playoff e altri allenatori telefonavano per proporsi. Io non so fare una telefonata e non porto sponsor, quindi ringrazio il vice presidente regionale Mario Tamà, il presidente della Lega Sicilia, Santino Lo Presti, il vice Lnd Sandro Morgana per quello che mi hanno offerto”.
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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