Domenico Roma si presenta insieme al Presidente Stefano Alaimo per la conferenza stampa preannunciata la scorsa settimana con l'intento di relazionare sulle tante (31 tra entrate e uscite) operazioni realizzate durante il calcio mercato conclusosi lunedì scorso: "Inizio ringraziando il presidente Alaimo, e, con lui, Cissé, Thiam e Dieng, con cui abbiamo passato alcuni giorni molto intensi e densi di significati, ma anche il nostro segretario Failla, che è stato assieme a noi fino a mezzanotte. Ovviamente, non posso dimenticare chi mi è stato al fianco dall'inizio di questa mia nuova esperienza a Messina, cioè Francesco Ramondino, con cui abbiamo condiviso scelte e operazioni in questi giorni frenetici. La prima precisazione che voglio fare è sulla fideiussione e, quindi sul budget, in quanto abbiamo utilizzato quella esistente, perché non avremmo avuto il tempo tecnico per sostituirla; quindi, non abbiamo speso cifre folli. Questa scelta è stata fatta insieme al presidente. Le prime partenze, cioè Manetta, Petrungaro, Anatriello, erano operazioni chiuse precedentemente al mio arrivo, Rizzo aveva bisogno di avvicinarsi a casa, Ortisi non faceva più parte del progetto e voleva cambiare aria. Abbiamo quindi cercato di monetizzare il più possibile, a favore del Messina, scelte fatte dai ragazzi. A questo proposito, vorrei precisare che non sono dei mercenari, ma si sono preoccupati della difficoltà della situazione, senza lungimiranza sul progetto e si sono andati a tutelare per il loro futuro. Qualcuno per migliori condizioni economiche e di classifica, e per altri sono state scelte di vita. Nell’operazione di Frisenna col Catania abbiamo incluso Chiarella e Costantino, mentre Re e Morleo sono rientrati alle società che ce li avevano dati in prestito.. Adragna è stato ceduto perchè aveva necessità di giocare, essendo un 2006 di buona prospettiva, così come Di Bella e Di Palma, che hanno chiesto di avere più spazio. Pedicillo è stato ceduto alla Triestina, ma resta qui, con il contratto già firmato con la sua nuova società e, nell'operazione, è stato compreso l'arrivo di Vicario. Per quanto riguarda le entrate, Meli, dal Taranto, l'ho preso per mettere in competizione Krapikas, Dumbravanu arriva in prestito, con opzione acquisto per la prossima stagione, Gelli, ha firmato fino a giugno, ma abbiamo in corso un discorso con il calciatore e il procuratore per il futuro, Gyamfi, non giocava a Cosenza, ma ha grosse qualità, importanti per la categoria e su di lui puntiamo molto con un biennale. Sono arrivati in prestito Ingrosso dal Cerignola e Morichelli dal Perugia. Poi ci sono Buchel, e Crimi entrambi contrattualizzati fino a giugno 2026. Si tratta di elementi pronti, con diverse presenze quest’anno, alla stessa stregua di Gelli, con cui abbiamo avviato un discorso per la conferma, oltre a Costantino, Chiarella, dal Catania e Dell’Aquila dal Torino, in prestito fino a giugno. Poi abbiamo De Sena fino a giugno 2026, Tordini, Vicario e Haveri in prestito secco. Insieme a queste operazioni, c'è stato il rinnovo di contratto per Lia fino al 2027, ed altre che non vi elenco per non tediarvi, ma stiamo lavorando già in prospettiva futura."
Roma, dopo questo lungo e dettagliato elenco, riconosce che, in pochi giorni, si è riusciti a cambiare l'atmosfera all'interno della squadra: "Arrivati qui, c’erano 13 giocatori e molti volevano andare via. Insieme a Francesco Ramondino abbiamo ragionato sulle operazioni da fare e ci siamo resi conto che ci servivano uomini, prima di tutto, con voglia di fare. Abbiamo preso Buchel, Crimi, De Senza, Dumbravanu che ha chiesto lui di tornare. L’impostazione era di trovare gente disposta a mettersi in discussione, nelle difficoltà. Uno di questi giocatori mi ha mandato un messaggio bellissimo dicendomi che ho costruito un gruppo folle. E’ una delle mie soddisfazioni più grandi, un lavoro fatto in 18 giorni, di cui 3 persi per cercare un nuovo allenatore. Adesso vedi giocatori felici di lavorare, con il sorriso, che lavorano per fare il meglio con la biancoscudata. Abbiamo cercato di offrire al mister una rosa che potesse fornirgli più soluzioni, sia con moduli a 4 che a 3 in difesa. Adesso spetta a loro. Voglio fare un plauso a un ragazzo rimasto fuori lista, cioè Curtosi, davvero encomiabile per l’impegno durante gli allenamenti. Poi abbiamo due ragazzi come Mamona e Ndir per i quali cercheremo una sistemazione all’estero nei prossimi giorni, sperando di accontentarli. Voglio precisare che chi è fuori lista, non è escluso a priori dal progetto".
Roma sottolinea l'importanza dello spirito che pervade tutto il gruppo di lavoro: "Il filo conduttore è cercare i valori umani. Crimi incarna il sacro Graal di questa situazione, messinese che vuole trascinare il gruppo, senza dimenticare Petrucci, poi vorrei sottolineare Garofalo,il quale ha avuto alla fine del mercato una proposta importante, sia per il ragazzo che per la società, ma è voluto rimanere, dopo esserci guardati negli occhi a distanza. Tutti vogliamo lottare per la salvezza, ma conta l’atteggiamento con il quale tutta la squadra approccia le singole partite, e parlo di tutta la famiglia che compone il Messina. L’obiettivo è questo per poi ripartire con altre prospettive. Andiamo step by step, con equilibrio dopo ogni risultato ottenuto, sconfitta o vittoria. Cosa è cambiato? Nella mia prima conferenza stampa ho parlato di reputation aziendale, quella che si crea con i fatti, vale in finanza che nel gioco. C’è un hype creato dalla società, in primis dal presidente Alaimo che mi sta accanto. Con lui abbiamo anche avuto dei contrasti duri, ma il confronto franco porta agli obiettivi. Il Messina è una azienda privata, ma è di tutti i tifosi, della provincia, il bimbo di tutti, ora dobbiamo tutelarlo e poi farlo crescere bene come è giusto che sia.
Roma sottolinea anche l'aspetto umano legato alla sua interpretazione del compito di un direttore sportivo. "Il mio ruolo è stato dare un valore a ogni operazione in uscita di calciatori con richieste e sistemare al meglio gli altri, mi dispiace per chi è rimasto e non avrà spazio in lista, ma fa sempre parte del nostro gruppo. A me dispiace comunicare a qualcuno di restare fuori dal progetto, sembra quasi di troncare le ali alle loro speranze, ma abbiamo il bene superiore della salvezza da tutelare."
Roma crede che non ci sia bisogno di appelli per avere la passione del pubblico in questa operazione salvezza: "I tifosi sono più consapevoli di noi riguardo a ciò che serve. Quando è entrato quel gol di Garofalo si è sentito un boato eccezionale, noi dobbiamo salvarci con o senza i playout, perché il Messina è bene di tutti. Loro ci danno una spinta in più, non facciamo appelli. Loro fanno parte della lotta, sono sicuro che ci saranno accanto. C’è gente che viene allo stadio da sessant’anni, chi sono io per fare appelli, io sono solo una parte di questo Messina. In questi giorni mi sono arrivati tanti attestati di stima, sono orgoglioso e non pensavo di avere impattato così sulla piazza. Poi, tocca ai ragazzi in campo lottare, partendo dal principio che serve rispetto per tutti, ma paura di nessuno. Non serve a nulla il nostro lavoro, se non otteniamo la salvezza, e c’è bisogno di tutti i tifosi, organizzati e no, anche chi critica se c’è confronto costruttivo. Certo, non fanno bene gli insulti personali, farei nome e cognome ma preferisco di no. Uno mi ha dato noia in particolare, resta il segno. Scusatemi per quest’ultimo sfogo non voluto. In conclusione, ci tengo a ringraziare due persone che non vengono sempre citate, ma sono state preziosissime: Francesco La Fauci per l’appoggio che mi ha dato, e Davide Gambale, un ottimo trait d’union nel mio lavoro.
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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