Finalmente, dopo una attesa durata nove mesi, il Messina "partorisce" la vittoria fuori casa, che mancava dal 3-1sul campo del Brindisi il 2 marzo 2024, regalando un piccolo sorriso ai suoi tifosi, nel giorno in cui ricorre il 124° anno del calcio nella nostra città. La gara del "Liguori" è stata sporca, tipicamente di categoria tra due squadre che lottano per la salvezza, quindi una vittoria vale tanto in questo momento della stagione, indipendentemente dal fatto che il futuro prossimo della Turris sia abbastanza nebuloso, perché gli uomini di Giacomo Modica avevano assoluta necessità di riacquistare un minimo di autostima, dopo il brutto rovescio casalingo contro il Sorrento.
Modica (voto 6) ricorre al 3-5-2 come contro la Cavese, ma, stavolta, la fortuna è dalla sua parte, perché quell'autogol di Cocetta cambia l'inerzia, fino a quel momento nettamente in favore dei corallini, quasi una replica di altre prove in cui i biancoscudati sembravano più intenti a fare il compitino studiato durante la settimana che a trasformare il lavoro in risultati concreti applicando cattiveria e determinazione. La prodezza del 2-1, seguita da una applicazione di quasi tutti gli uomini in campo più che dignitosa, porta al risultato pieno, ma non si possono sprecare tante occasioni potenzialmente pericolose per aumentare il vantaggio e, soprattutto, concedere possibilità anche ad avversari male in arnese come la Turris vista ieri sera. Le ultime due sostituzioni, poi, hanno dato l'impressione che ci fosse troppo timore di non vincere nemmeno questa volta.
Gli episodi sono girati a favore, partendo dal rigore parato da Krapikas (7) quando la gara volgeva al termine, acuto di una prestazione ottima del portiere lituano. Accanto a lui, come migliore nelle fila biancoscudate, c'è, ovviamente Anatriello (7) , un gol di rara bellezza balistica accompagnato da una continua voglia di combattere e mettere in difficoltà i difensori avversari su ogni pallone. Un leader in via di formazione che speriamo migliori durante il campionato. Il modulo, tra l'altro, aiuta il centravanti napoletano perché ha un partner di attacco con il quale parlare la stessa lingua sul piano tecnico,cioè Petrungaro (6,5) spina nel fianco della difesa corallina, sostituito dopo 61' perché, dobbiamo supporre abbia qualche problema fisico, considerando il silenzio stampa del tecnico peloritano.
Segnali promettenti vengono dalla prova di Petrucci (6), metronomo con qualche passaggio a vuoto, ma comunque prezioso in un centrocampo nel quale gli altri interpreti scelti all'inizio stentano a spiccare. Frisenna (5) sembra proseguire nel suo periodo negativo, facendosi vedere troppo poco, mentre Pedicillo (5,5) galleggia in una posizione ibrida entrando poco nel vivo del gioco. I due "quinti" non riescono ad incidere quanto potrebbero, soprattutto nella ripresa, quando la Turris concede praterie, ma Lia (5,5) sbaglia qualche scelta di troppo e Morleo (5,5) si dedica prevalentemente alla copertura.
La linea difensiva alterna momenti gladiatori a disattenzioni e incertezze per una volta non pagate a caro prezzo.Manetta (5,5) parte malissimo assestandosi alla distanza, Marino (5,5) soffre Ekuban e combina il pasticcio da cui nasce la punizione che porta al rigore. L'unico a disputare una gara sufficiente è Rizzo (6) determinato e senza fronzoli o svolazzi inutili.
Anche al "Liguori" poca sostanza arriva dalla panchina, perché Garofalo (5,5) spreca almeno due occasioni clamorose per il 3-1, Cominetti (5) spende oltre mezz'ora quasi anonima, Ndir e Anzelmo (sv per entrambi) entrano nei minuti finali per i due esterni solo per fare numero.
L'unico che incide è Salvo (6) prezioso perché presidia la fascia in un momento cruciale per mantenere il vantaggio e incamerare questi tre punti, con la speranza che siano da viatico per una conclusione positiva della questione societaria e l'apertura di nuove incoraggianti prospettive in una piazza che ha bisogno di concretezza per potersi appassionare al calcio come una volta.
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