La terza sconfitta consecutiva del Messina, giunta per mano del Latina, è probabilmente una delle più dolorose di questa stagione per i biancoscudati, alle prese con una chiara crisi di risultati e diventati decisamente sterili dal punto di vista offensivo. Il cambio in panchina ha sì "coperto" le lacune difensive, penalizzando però l'apporto della squadra in zona gol: il Messina concede più tiri a partita rispetto alla gestione Sullo (4.57 con Capuano, prima erano 4.37) ma cambia la qualità del tiro concesso con 1.18 expected goals contro l'1.75 di Sullo. Il Messina tende quindi a riempire l'area lasciando spazio da fuori area, ma il rinculo inevitabilmente svela la coperta corta con la squadra scesa da 3.75 tiri in porta a partita dei primi 8 match ai 2 attuali (gol segnati, neanche a dirlo, 10 a 5 per la gestione Sullo). Doverosa premessa perché il fatto che per la quinta volta in sette gare con Capuano in panchina il Messina sia rimasto a secco in attacco è inevitabilmente grave, la squadra numericamente riflette la pochezza vista sul campo dal punto di vista offensivo: da 1.2 expected goals con un modulo più sfacciato nelle prime giornate siamo arrivati a uno sconfortante 0.8 in cui pesano molto le prestazioni con Vibonese, Catanzaro e Avellino (rispettivamente 0.35, 0 e 0.27 expected goals). Ammonizione sotto diffida per Fofana e Carillo che per la prima volta, quindi, non scenderanno in campo; per il capitano, sinora sempre titolare, saranno i primi minuti di riposo (sebbene forzato) dopo Pagani, prima di campionato in cui fu costretto al forfait dopo 61 minuti: da allora ha sempre giocato senza saltare un secondo di gara. Il Latina, dal canto suo, fa una partita ordinata e con il rigore di Carletti raccoglie i tre punti, totale in classifica 17, di cui 16 conquistati in casa.
Il Bari capolista ha ritrovato Antenucci (quattro reti nelle ultime quattro uscite) e basterebbe questo per strapazzare una Fidelis Andria ancora in estrema difficoltà e che si trova davanti adesso a un trittico di partite delicatissime per la zona salvezza contro Messina, Picerno e Monterosi; finora gli uomini di Panarelli prima e ora di Ginestra negli scontri diretti contro le squadre nella parte destra della classifica hanno conquistato otto punti (due vittorie e due pareggi) in sei partite. L'ultima di queste vittorie è arrivata contro una Paganese che anche a Palermo ha perso punti, com'era preventivabile viste anche le numerose assenze campane in una gara che ha visto in campo contemporaneamente un 2004 (Mauthe del Palermo) e un 2005 (Campanile per la Paganese), quindi avete tutto il diritto di sentirvi un po' più anziani. Il Palermo, tornando seri, non ha più voglia di scherzare: terzo successo consecutivo, cinque nelle ultime sei giornate, e ruolo da principale antagonista al titolo adesso dei rosanero.
Certo è che però se la Turris continua così... non sarà facile. Caneo in casa della Virtus Francavilla azzecca il cambio e rimonta con il gol di Santaniello prima, lo stesso attaccante esce per Pavone che segna con una rete praticamente fotocopiata e mette al tappeto i pugliesi. I successi consecutivi della Turris adesso sono quattro, e anche lo scettro del miglior attacco resta saldamente nelle sue mani. Virtus Francavilla che può piangere con un occhio anche se finora in casa non aveva mai perso, ma il rendimento generale resta alto.
La verità? Qualche problemino in più lo hanno Avellino, Catanzaro e Monopoli. Oddio, i pugliesi forse un po' meno perché lo 0-0 a Potenza può derubricato come incidente di percorso (il secondo, comunque, negli ultimi tre match dopo l'1-1 in casa della Vibonese), ma le vere gatte da pelare le hanno campani e calabresi. Partiamo proprio dal Catanzaro che al Ceravolo si fa fermare sul pari dalla Juve Stabia: occasione sprecata? Certo che sì, perché Bombagi sfrutta il sesto assist stagionale di Vandeputte e realizza il vantaggio al minuto numero, quando verosimilmente una big dovrebbe solo congelare tutto per poi sorridere nelle foto del post match sotto la curva; la Juve Stabia di Sottili è però squadra arcigna, pareggio immediato e ottavo punto in cinque gare per il nuovo tecnico. Altro caso studio di questa stagione dovrebbe essere l'Avellino: partenza shock, continuità parola assente dal vocabolario e con il Picerno arriva il nono pareggio in quindici giornate: troppi, decisamente troppi, specie per come è arrivato, ovvero un rigore abbastanza generoso realizzato da Maniero. Gli ultimi sette gol dei biancoverdi, inoltre, sono arrivati da calcio piazzato (corner, punizione, rigore), emblematico di come l'Avellino fatichi ad arrivare in zona gol, ma una rete da piazzato vale comunque uno—quindi non è certo vergogna saperli sfruttare. Parte con il piede giusto sulla panchina del Picerno Leonardo Colucci, che ringrazia De Cristofaro e prende un buon punto per la zona salvezza.
Il gol più bello della giornata è quello di Giuseppe Giovinco, la girata di sinistro che apre il match tra Taranto e Catania: quarto centro per l'attaccante, in un match in cui Luca Moro continua a sfidare le statistiche segnando il suo quattordicesimo gol stagionale (in dodici presenze con il Catania), una media sconvolgente di 1.16 gol segnati a partita. Può essere che non duri fino a fine stagione, ma ci troviamo davanti a un calciatore con potenzialità incredibili—anche se il suo Catania cede nel finale, non riuscendo a capitalizzare la rimonta di due reti effettuate. Etnei con un grande problema difesa: se l'attacco è il terzo migliore del campionato (26 segnati, meglio solo Turris con 29 e Bari con 27), la difesa fa acqua e i 26 subiti non sono da maglia nera solo perché, bontà sua, qualla la indossa il Campobasso che anche con il Foggia non ha tenuto la porta chiusa (accaduto solo due volte in stagione) e ha dovuto nuovamente rimandare l'appuntamento con una vittoria che manca dal 20 ottobre. Non guarisce definitivamente dalla pareggite il Foggia, che aveva trovato il successo solo nel recupero contro il Catania, ma anche domenica non è bastato Alexis Ferrante (per lui ottavo centro in campionato) per scongiurare la quarta X nelle ultime sei uscite.
Infine, una domanda: sapete che succede quando una forza non proprio inarrestabile trova sulla sua strada un ostacolo superabile? Probabilmente nulla, ed è questo l'unico commento che ci sentiamo di fare sullo 0-0 tra Vibonese (tre gol segnati nelle ultime dieci di campionato) e Monterosi (dodici subiti nelle ultime sei).
Autore: Gregorio Parisi / Twitter: @wikigreg
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