È il giorno della festa per l'Acr Messina. La squadra di Novelli sbanca Sant'Agata e torna tra i professionisti dopo 4 lunghissimi anni. Il primo a presentarsi ai microfoni è Aliperta: "Non avevo mai pianto per una promozione ed eccomi qui. E' troppo bello, la dedico a un gruppo fantastico"

Qualche minuto dopo lo imita Alessio Cristiani: "Una gioia unica che dedichiamo a tutti i tifosi che hanno sofferto e non ci sono potuti stare in questo campionato lunghissimo".

Cocchino d'Eboli ai microfoni si presenta con una maglia con scritto Non sono ne ricco, nè Rocco: "L'ho indossata, ma non l'ho letta - scherza - La commenteremo un altro giorno. Ringrazio Sciotto e Del Regno che mi hanno voluto in questo progetto. Sono tornato dopo un periodo difficile e avevo dato appuntamento a oggi ed eccoci qua. L'ultima promozione è la più bella, ne ho centrate diverse ma qui ha un sapore particolare, è una città che ha visto un grande calcio. E se la società ci darà la possibilità di proseguire, lo faremo con i nostri metodi, mettendo professionalità, sempre con i piedi per terra. Sono a disposizione della società, se mi dicono di restare sarei ben felice. Si dovrà parlare di progetti se ci sono le possibilità, avrà sempre la priorità. Parliamo di una B2".

Gli fa eco Di Santo, che in lacrime dedica la promozione al padre recentemente venuto a mancare: "Spero che da lassù sia fiero di me". 

Sergio Sabatino è stato tra i leader dello spogliatoio: Aspettavo questo gol da tanto tempo, chi mi conosce lo sa. Sappiamo quanto ha sofferto la gente ed è per loro principalmente questo traguardo".

Non sta nella pelle il presidente Pietro Sciotto: "Il primo anno è servito per rodare, in quelli successivi c'erano Bari e Palermo. Questo era l'anno giusto per salire in serie C. sono stato vicino alla squadra, ho fatto il possibile e ci siamo riusciti. Sono felicissimo. Quando mi hanno abbracciato sono stato davvero felice. Per raggiungere l'obiettivo deve funzionare tutto, il gruppo è stato eccezionale. Non avremo difficoltà a livello economico, l'unico nodo è il campo, avere l'agibilità e apportare gli accorgimenti come la videosorveglianza. Sono un messinese, magari un cretino che spende soldi, ma sono tifoso e da bambino sognavo di diventare presidente, ce l'ho fatta. Ho perso come immagine negli anni difficili. Ma ora ho ripreso tutto, nei minuti di recupero tremavo. Sono scaramantico, chiamavo i calciatori sempre allo stesso orario. Io ho sbagliato quando ho detto che avrei portato il Messina in B in tre anni e quelle parole mi si sono tornate contro, ma l'ho fatto per la felicità. Fui ingenuo. Non so quanti hanno speso quello che ho speso io, sempre per passione". 

Dieci gol e dodici assist, Mauro Bollino ha trascinato la squadra soprattutto nel finale di stagione: "Mi davano del finito a 25 anni, mi sono tolto diversi sassolini. Volevo solo vincere. Le cose sudate sono le più belle e oggi ci godiamo questa festa. Grazie alla società per non averci fatto mancare nulla".

Arcidiacono è stato capitano nei giorni del mare in burrasca e oggi si gode il successo: "Il primo anno che sono arrivato a Messina ho detto che saremmo tornati tra i professionisti. Ci tenevo, anche se la Serie C è poco per questa città. Siamo stati uniti e abbiamo centrato l'obettivo. Ho saltato troppe partite, ma ho chiuso con due gol, abbiamo vinto il torneo e non potevo chiedere di meglio. Alla gente dico che ho veramente dato tutto".

Sezione: Acr Messina / Data: Sab 03 luglio 2021 alle 19:18
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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