Un Pietro Sciotto a tutto campo quello che, lunedì sera è intervenuto in diretta a Contropiede, il format sportivo di Tcf. Ancora carico per la festa promozione in Serie C del suo Acr Messina, il massimo dirigente biancoscudato ha ripercorso i quattro anni di presidenza e dedicato la vittoria del campionato al compianto fratello Pippo: "Sono partito da zero con la mia azienda con immensi sacrifici nel 1976, raggiungendo i miei obiettivi con grande impegno - dice Sciotto - e diventare presidente del Messina era il mio sogno. Andarmene senza aver fatto quello che il mio cuore voleva sarebbe stata una macchia e una persona come me non poteva uscire sconfitto. Siamo una famiglia unita e questa vittoria è per mio fratello Pippo: non riusciva a seguire la partita perché la viveva in maniera fortissima. Ho fatto calcio con lui ovunque: 65 di vita anni insieme, sempre, condividendo tutto ed è inaccettabile che non ci sia, non riesco a rassegnarmi e certe volte mi chiedo perché continuo a fare calcio senza di lui. Sono fiero e contento di essere stato suo fratello".
Da una famiglia all’altra. Pietro Sciotto, anche nei festeggiamenti di Sant'Agata, è apparso in assoluta simbiosi con il gruppo di calciatori creato da Cocchino D'Eboli: "Dopo la sconfitta di Rende e dopo i pareggi con Marina di Ragusa e Cittanovese - prosegue il presidente - pensavo non vincessimo il campionato e avevo deciso di non andare più a vedere le partite. Da quel momento, però, spronato dai miei figli, ho deciso di andare a trovare la squadra tutti i mercoledì e tutti i sabato. E in quei momenti ho capito che invece ce l'avremmo fatta. Ho anche sfruttato anche la mia capacità di essere un motivatore e trascinatore: Addessi e Bollino ancora non rendevano, andavano convinti di essere fortissimi e da quel punto in poi la squadra ha dato il massimo. Senza i tanti stop per il Covid sono sicuro che avremmo vinto il campionato con largo anticipo. Ho detto ai calciatori che li avrei portati tutti in C in caso di vittoria, perché il gruppo è importante e mi ha lasciato entusiasta. Ora deciderà l’allenatore se sarà così. Sarà Novelli? Non è mai stato in discussione da parte mia, è un grande professionista: non ho mai visto una squadra in D allenarsi come fa lui, un maniaco. Per me sarà assolutamente l’allenatore, confermato sia per me che per Carmine Del Regno. Un punto fermo anche per il futuro. Una persona semplice che vuole lavorare e fare i fatti. Anche Cocchino D'Eboli già sta lavorando per il futuro, confermato anche lui".
I primi passi, adesso, saranno relativi all'iscrizione in Serie C da perfezionare entro il 14 luglio: "Dobbiamo trasformarci da SSD ad Acr Messina Srl - prosegue Sciotto - a oggi le quote restano 70%/30% e potremmo anche aprire a nuovi ingressi perché più siamo, meglio è. Ma Pietro Sciotto rimane socio di maggioranza, perché l’Acr Messina è mio figlio: o lo cedo per intero o devo avere il 51%. Però con Carmine non abbiamo difficoltà a livello di quote, perché ci stimiamo e intendiamo e non ci sono problemi. Dico ai messinesi: aiutateci perché è un momento importantissimo, potrebbe esserci la riforma dei campionati. Messina in C con una società sana e senza debiti, una rarità. Vorrei che imprenditori, attività, uomini politici si avvicinassero a noi perché se facciamo qualcosa di importanti sarà un bene per tutti. Adesso dobbiamo strutturare una società professionistica, stabilendo programmazione con qualità e idee chiare su tutto. Cambierà il mondo e io sono pronto a questo, però abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti: vorrei che Messina si svegliasse e stesse vicino alla squadra di calcio, contribuendo in qualunque maniera. Non perdiamo questo giocattolo così importante".
Tra le necessità più impellenti, l'agbilità del Franco Scoglio: "L’amministrazione comunale e gli assessori Gallo e Mondello hanno dato massima disponibilità sulla questione stadio - conclude Sciotto - e penso che il sindaco farà cose importanti. Questa settimana saremo impegnatissimi con l’iscrizione, però ci stiamo già muovendo su tutti i fronti, sia come ritiro che come composizione della rosa. Ho già parlato con la Covisoc e dobbiamo forzare la questione legata all’agibilità dello Scoglio. Resto speranzoso, ma dobbiamo fare tutto nei tempi previsti. Dobbiamo allestire anche un settore giovanile all’altezza. Le strutture? Ho un terreno a Pace del Mela, a un km dalla mia azienda, di 44mila mq e vorrei far nascere un centro sportivo: ho partecipato a un bando per fare un campo da calcio. attendo la graduatoria per un progetto da 900mila euro, vorrei fare qualcosa di importante da dedicare a mio fratello Pippo. Ma il comune deve cambiare la destinazione d’uso del terreno agricolo: vedremo, non ci illudiamo"..
Autore: Antonio Billè / Twitter: @antobille
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