Il suo ritorno a Messina in qualità di direttore sportivo era stato tra i primi annunci da neo presidente di Stefano Alaimo, poi qualche intoppo sull’accordo ne ha rallentato l’ufficialità, ma da oggi inizia la seconda avventura in giallorosso di Domenico Roma. “Era la nostra prima scelta da tempo. Un direttore che ama la piazza, ha sposato il progetto, ha le giuste competenze e sa cosa deve fare. Sta lavorando già da qualche giorno”, ha dichiarato il presidente Alaimo, presentando il dirigente calabrese.
Quindi, il protagonista di giornata, Domenico Roma, tornato a Messina dopo aver lavorato già in giallorosso lo scorso anno e dopo aver iniziato la stagione con l’esperienza di Foggia: “Sono felice di essere tornato a Messina. L'unica medicina che conosco è il lavoro e ce ne vuole tanto perché la situazione non è delle migliori, ma sono sicuro che ognuno, con le proprie competenze, e che tutti insieme, stampa, piazza, calciatori, dobbiamo dare qualcosa in più e salvare la categoria, mantenendo la biancoscudata dove merita e poi magari fare qualcosa di più”.
Situazione ambientale e di classifica complicata e servirà un grande sforzo sul mercato: “L’ambiente è depresso per la classifica e le vicissitudini a cavallo tra fine anno e inizio del nuovo. È diverso costruire dall'inizio dal migliorare quello che si trova. Messina oggi è poco appetibile per le vicissitudini degli ultimi 6/7 mesi, ma chi viene qua sa che deve venire a fare qualcosa di importante e gioverà anche per lui. Non prenderemo svincolati, se non in qualche caso specifico, ma calciatori già pronti, a cui serve solo il ritmo partita”. Idee chiare e agenda piena per Roma, costretto anche a stringere i tempi: “Qualcuno su richiesta dell'allenatore, ci stiamo lavorando da un po' e arriverà a breve giro di posta. Dumbravanu è in ritardo per il cambio di proprietà della Lucchese, ma credo che fra oggi e domani lo ufficializzeremo”, ha spiegato il ds, che si è soffermato anche su Anatriello: “La situazione è chiara, è un calciatore del Bologna in prestito al Messina, siamo noi a determinarne il futuro. Mi sono confrontato, ha offerte da tante società, ma deve fare il calciatore del Messina e credo ci siano i margini per riconfermarlo. La volontà del ragazzo farà la differenza, ci ho parlato e vedremo”.
Lavoro, quello di Roma, reso più complesso dalla necessità e urgenza di muoversi presto e chiudere operazioni in fretta per non perdere terreno dalle rivali per la salvezza: “Spero di avere una squadra adatta ad affrontare un impegno importante come quello di lunedì contro il Crotone. Sappiamo che è quasi proibitivo, ma mai darci per morti. Vediamo cosa succederà a stretto giro. La settimana scorsa ci siamo visti con il presidente, un entusiasta e con gran cuore. Ci siamo presi tempo per decidere, poi hanno compiuto dei gesti che hanno fatto sciogliere i dubbi e riserve che avevo. Mi hanno dato segnali chiari, a quel punto è giusto che io dia risposte a chi dà segnali del genere. Sono sicuro che non saranno deluse le aspettative non solo mie, ma anche di tutti”.
Dove intervenire? "In difesa siamo corti, in attacco pochini, ma anche a centrocampo saranno fatti dei correttivi. Mancano uno/due esterni d'attacco per il gioco del mister. È una rosa da integrare con un numero congruo, altrimenti sarà dura. Facile che arrivino calciatori che conoscono già il campionato. Lavorerò con Ramondino, mi fido ciecamente, conosce le dinamiche di quei calciatori. Modica si è sentito abbandonato nella fase di transizione, lasciato anche da solo nella gestione dello spogliatoio. In quella fase storica c'era tanta confusione e non mi sembra giusto dare colpe a chi si è trovato a gestire un gruppo da solo. Può darsi che alcuni calciatori in procinto di uscire non andranno via”, ha aggiunto Roma che, tornando in giallorosso, si è preso onori e oneri: “Io ho tanto da perdere, forse sono quello che ha maggiormente da perdere. Messina come piazza e storia ti entra nella pelle, piazza ora invisa e poco appetibile, perché da anni c’è un lavoro a distruggere. L'anno scorso, quando siamo scesi dal ritiro, c’era tanta gente che ci aspettava al Marullo. Siamo arrivati a fare 7 mila spettatori contro il Foggia, quando lottavamo per i play-off. Messina vive di calcio, ama questa maglia ed è disposta a sacrificarsi. Ora servono i fatti per riaccendere quell’entusiasmo che adesso manca. So che i tifosi vogliono tornare, vivono per questa maglia”
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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