Ha risposto a tono, ma con garbo ed educazione alle frecciate, mica tanto velate, riservate da Paolo Sciotto nella conferenza stampa di sabato. Rocco Arena, intervenuto in diretta telefonica a Contropiede, la trasmissione sportiva di Tcf condotta da Pietro Di Paola, ha fatto il punto della situazione, confermando l’interesse per il Messina e replicando alle piccate affermazioni del presidente Sciotto.

Non sono un milionario - ha affermato Arena presentandosi - ma un imprenditore normalissimo che cerca di fare le cose per bene. Ho visto la partita con il Real Giulianova invitato da alcune persone, non dalla proprietà, e ho chiesto alcune informazioni perché è un peccato che questa città e questa gente vedano la loro squadra in questo modo. Da addetto ai lavori ho notato alcune cose che mi portano a pensare che c’è un modo positivo per fare calcio a Messina e da lì è partita la telefonata informale. Però - continua Arena - ho sentito le dichiarazioni dell’attuale proprietario, mi ha dipinto come una persona che vuole farsi pubblicità, ma io non ne ho bisogno. Tantomeno della sua”.

Arena, che ha già un gancio con l’amministrazione, pur non avendo parlato direttamente con il sindaco De Luca, nei prossimi giorni potrebbe incontrare il primo cittadino. E questo sarebbe il primo passo ufficiale: “La forma più normale quando si vanno delle cose fuori da casa propria - dice - è fare passi piccoli e valutare tutto attentamente. Se dovesse chiamarmi il sindaco di Messina e volesse il mio aiuto per cambiare questa situazione, che mi hanno raccontato essere spiacevole, prenderei un aereo e verrei subito. Sicuramente mi farebbe piacere scambiare quattro chiacchiere con il sindaco sul territorio e sulla città, perché ci sono vari modi per fare del bene. Non voglio creare malintesi o false illusioni, non è mio costume”.

Il consulente che sta seguendo pedissequamente Arena e suo sprone principale è l’avvocato Carmelo Santoro, grande tifoso del Messina che lavora da tanti anni a Milano. “Ma il Messina le interessa?” chiede Pietro Di Paola. “Certo - conferma in maniera laconica Arena - ma ci vogliono condizioni e circostanze che si incastrino. La prima è qualcuno che voglia veramente lasciare e cedere ad altre persone. Io penso che il Messina non sarà mai mio, potrei essere incaricato di gestirlo, ma il Messina è patrimonio della città. Il mio modello? Ho un’idea di calcio educativa. Quindi impianterei subito un settore giovanile che sia un serbatoio importante per non solo per il nostro club. Mentre per la prima squadra l’obiettivo sarà vincere, farei un Messina a trazione spagnola, in cui si gioca il pallone con tanta grinta”.

Sezione: Acr Messina / Data: Mar 16 aprile 2019 alle 13:05
Autore: Antonio Billè / Twitter: @antobille
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