Cosa farà adesso Pietro Sciotto con il “suo” Messina? E' la domanda delle domande in casa giallorossa, coi tifosi in apprensione in attesa delle prossime scelte. Le parole pronunciate a “Radio Amore” dopo la catastrofe di Torre del Greco raccontano di un presidente davvero abbattuto, stanco, deluso. Da uomini e risultati. Mai così stravolto dopo un inizio di stagione negativo. L'annuncio dell'abbandono, però, non è stato seguito da un effettiva e chiara strada tracciata sul futuro. Si viaggia ancora a “folate”, come nel caso delle dimissioni strombazzate ma mai formalizzate del dg Pietro Lo Monaco, sparite dai social senza essere ufficialmente accettate o rigettate.

Cosa può succedere adesso? Sul piano societario sono ore di profonda riflessione dopo la reazione istintivamente drammatica di ieri. Dall'entourage dell'imprenditore tirrenico emerge vero sconforto, tanto da portare effettivamente a gettare la spugna. Ma come avverrebbe questo passaggio di consegne e a chi? Difficile reperire un successore su due piedi, a meno che non si avesse un “Piano B” (improbabile) già pronto. Altrimenti bisognerà intavolare una trattativa che necessiterebbe di tempo per svilupparsi. Sciotto nel tempo ha commesso degli errori, ma è esageratamente innamorato della sua creatura. Impensabile seppur non impossibile che possa farla spegnere lentamente e agonizzante.

Tempo però non ce n'è troppo, se si pensa che tra meno di una settimana si giocherà una gara che potrebbe iniziare ad essere davvero decisiva per il futuro della stagione (e forse del club). Il derby con il Catania al “Franco Scoglio”. E ci sono scelte da prendere nell'immediato, in primis se proseguire con Ezio Capuano come guida tecnica. Il solo punticino conquistato in cinque partite, il pari di Taranto, pare davvero troppo poco per mantenere ancora il tecnico al suo posto. I tifosi invocano un cambio passo, che comporterebbe però l'ennesimo investimento economico e di fiducia che in questo momento Sciotto sembra tutt'altro che disponibile a sostenere. L'ipotesi alternativa più viva sempre potere essere il ritorno di Sasà Sullo, pur circolando altre soluzioni però non confermate.

Ma l'altro problema è, chi dovrà prendere queste scelte? Chi dovrà occuparsi di un mercato che necessariamente dovrà dare un volto rinnovato a una squadra che sul campo ha fallito? La fiducia tra le parti, proprietà e dirigenza, sembra venuta meno. Dall'(ex?) amico Lo Monaco e dal fido Argurio si aspettava una squadra che, seppur allestita in poco tempo, riuscisse ad essere competitiva per le zone medio-alte della graduatoria e si ritrova invece ora all'ultimo posto, con un gruppo che fatica a reagire nonostante il cambio già avvenuto in panchina. Dall'altra parte si contesta, tra le righe, un budget troppo basso per operare. Una guerra di nervi a distanza che non aiuta nessuno e che si perpetua su posizioni che non sembrano cambiare.

Insomma, regnano caos e divisioni dove servirebbe unità. Con un dg dimissionario ma presente e ora anche un presidente che si è detto pronto a lasciare. Non è facile fare previsioni. Anche la piazza è divisa, tra chi vede proprio in Sciotto il principale colpevole della situazione, per avere sbagliato le scelte estive, e chi invece chiede al presidente di ripensarci e cambiare tutto. Il silenzio stampa imposto nelle ultime settimane non aiuta. Si attende un segnale, una schiarita, un qualcosa che faccia capire quali siano le intenzioni reali. Non è ancora troppo tardi, ma adesso serve fare in fretta.

Sezione: Acr Messina / Data: Lun 13 dicembre 2021 alle 14:01
Autore: L'altro Me / Twitter: @menelpallone
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