Di solito, quando si perdono partite importanti, durante periodi complicati di una stagione, è il momento di "metterci la faccia", specialmente in quelle società calcistiche che si rivolgono a uomini esperti per costruire le proprie fortune, così come accaduto a luglio in casa Acr, quando Pietro Sciotto si affidò a Pietro Lo Monaco e Christian Argurio con l'obiettivo di fondare il Messina al ritorno in serie C dopo 4 anni tra i Dilettanti.

Invece, al termine di Messina-Fidelis Andria 2-3, quella che, come Ezio Capuano affermò ieri,  "non è la partita della vita" l'Acr Messina pubblica il seguente comunicato stampa:

"L’Acr Messina rende noto di aver indetto dalla data odierna il silenzio stampa. Pertanto nessuno dei dirigenti e dei tesserati rilascerà interviste fino a nuova comunicazione."

Comprensibile non fare presentare ai microfoni mister Capuano, che probabilmente avrebbe avuto difficoltà a mantenere un minimo di aplomb durante la conferenza post partita. Meno intellegibile l'assenza del dg Lo Monaco o del ds Argurio, con quest'ultimo già "sacrificato" dopo l'inopinata sconfitta casalinga subita a inizio ottobre ad opera del Monterosi, preludio all'allontanamento di Sasà Sullo ed all'avvento di Eziolino Capuano sulla panchina biancoscudata.

Il patron Pietro Sciotto, al momento in cui il mediocre arbitro di oggi Monaldi di Macerata, unico precedente con i giallorossi lo 0-5 subito contro la Vibonese alla seconda di Modica sulla panchina biancoscudata in D nel 2017, ha decretato il rigore per la Fidelis (minuto 28) si è lasciato andare ad uno sfogo plateale molto simile ad altri già visti durante le sue 5 stagioni (inclusa quella in corso) da proprietario del Messina. Si ricordano quelli rivolti al pubblico dopo una sconfitta contro l'Acireale, quello rivolto al management ex Camaro negli spogliatoi del S.Filippo al termine di una stracittadina persa malamente col Football Club e altre meno eclatanti. 

In queste ore non sappiamo se Sciotto abbia scelto la strada dell'isolamento, o abbia convocato uno di quei summit interminabili dai quali non si sa bene cosa possa uscire. 

Sicuramente, quello che accadrà tra oggi e domani (o non accadrà) sarà determinante per il futuro del Messina in serie C, tenendo presente che, ad ogni costo, occorre mantenere la categoria e prestazioni o spettacoli come quelli visti questo pomeriggio al "S.Filippo" conducono all'ennesimo, imperdonabile harakiri di una piazza persa appresso alle proprie lotte intestine piuttosto che impegnata a costruire qualcosa di lontanamente simile al proprio glorioso e sempre più lontano passato.

Sezione: Acr Messina / Data: Dom 28 novembre 2021 alle 17:58
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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