Il calcio non è il baseball, quindi Moneyball applicato al rettangolo verde non funzionerebbe. Eppure i numeri aiutano bene a svelare le enormi qualità del gruppo di un Messina che ha trionfalmente conquistato una decina di giorni fa la Serie C, sia dal punto di vista individuale che di squadra.
IMBATTIBILI - Partiamo proprio dal collettivo che ha concluso il torneo al primo posto con 74 punti, 2.17 a match: è dal Siracusa 2015/2016 che la vincitrice del girone I non chiudeva con una media così bassa, segno di un campionato assolutamente combattuto. Striscia di imbattibilità di 21 risultati utili, quattordici vittorie e sette pareggi, a fronte di due sole sconfitte in tutto il campionato: la stracittadina di andata contro il Football Club e quella di Rende, nel penultimo match di gennaio. La forza mentale dei biancoscudati è certificata anche dal fatto che la squadra di Novelli ha raggiunto il primo posto a inizio gennaio, nella prima giornata del 2021 (1-0 contro il Paternò) non mollandola più per sei mesi. A questi numeri si abbinano facilmente miglior attacco (66 gol fatti, 1.94 a match) e miglior difesa, con 25 reti subite come anche il Football Club, 0.75 a gara, quarta porta meno perforata di tutta la D.
GLI UOMINI GIUSTI - Non è assolutamente un caso che i più presenti (quanto a minuti) siano la vera colonna vertebrale di questo Messina: Foggia ha saltato, oltre la ripresa con la Gelbison all'andata (causa espulsione a fine primo tempo), ovviamente la gara successiva e qualche spicciolo qua e là, Lomasto e Sabatino completano il podio dei più presenti con il palermitano che per una novantina di minuti supera Domenico Aliperta, a cui Novelli ha rinunciato, di fatto, solo per squalifiche. Gli under più presenti come minutaggio Giofrè e Cascione, ma a livello di presenze è Cretella a rubare la scena con 33 e la sola assenza nella festa di Sant'Agata a impedirgli il filotto completo. Per capire ancora meglio la situazione, gli undici calciatori più presenti in stagione sono in ordine più o meno sparso Caruso, Cascione, Lomasto, Sabatino, Giofrè, Cristiani, Aliperta, Vacca, Bollino, Foggia e Cretella: suona un campanello leggendo questi undici nomi?
GONFIARE LA RETE - Il Messina manda due soli uomini in doppia cifra a livello realizzativo, come detto conquistando lo scettro di miglior attacco del campionato: Foggia ne mette dentro 20, re dei bomber insieme a Terranova del Dattilo, Bollino invece 10 con 12 assist per la più classica doppia doppia cestistica. A segno, oltre i due, vanno in undici: quattordici gol arrivano dai centrocampisti (in cui inseriamo anche Carmine Cretella), cinque dai difensori (tre di Lomasto e due di Sabatino) e ben quarantasette dalla prima linea: se qualcosa ha funzionato sempre particolarmente bene, questo è stato proprio l'attacco. La controprova è data da un dato storico: Foggia è il sesto calciatore nella lunga storia messinese a raggiungere quota 20 reti in campionato in una singola stagione. L'ultimo a riuscirci, in D, era stato Di Napoli nel 2009/10, prima ancora solo Torino, Schillaci, Bertagna e Bertolin. Foggia scrive il nome in grassetto nella storia anche come media realizzativa: è il quarto di sempre con 0.606 gol a match dietro l'inarrivabile Bertagna, Riganò e Luigi Cevenini.
QUESTIONE DI CORRETTIVI - Come dicevamo in apertura, i numeri spiegano tanto ma non tutto: il Messina è la quarta miglior difesa della D, ma lo diventa grazie a Leonardo Caruso che chiude il torneo con 18 presenze e dieci gol al passivo, cinque reti in meno di Lai che di partite ne ha messe insieme 16. L'arrivo del portiere laziale diventa fondamentale per migliorare i numeri che, prima del suo approdo in giallorosso, vedevano l'Acr con sei gol subiti in più rispetto al Football Club (15-9) e la difesa in generale come quarta del girone I insieme ad Acireale (allora capolista), Castrovillari e Santa Maria Cilento. Nelle diciotto gare successive il Messina non ha mai perso e ha subito, come detto, solo dieci reti, quattro in meno del Santa Maria Cilento, secondo in questa classifica nello stesso lasso di tempo.
CAZZIMMA - Una delle armi in più del gruppo giallorosso è stata la capacità di affrontare a muso duro gli avversari, caratteristica assente nella stagione precedente, e anche dal punto di vista disciplinare l'irruenza si è fatta un po' sentire: le espulsioni in stagione sono state sette, con Gianni Lavrendi capofila a quota due, arrivate nel giro di un mese in casa contro il Dattilo e nella trasferta di San Luca. Sempre in una trasferta calabrese, quella di Rende che ha segnato l'ultima sconfitta peloritana, furono due i rossi, per Cristiani e Lomasto. Proprio il centrale campano, con sette ammonizioni, chiude il podio dei più ammoniti in cui, ex aequo, vincono Sabatino e Aliperta a quota 9.
GRUPPO VERO - Un passo indietro per chiudere e torniamo sulle presenze, per analizzare però la media minuti che mostra alcuni insostituibili (Sabatino 89 minuti e mezzo a partita, Lomasto 88, Aliperta 86, Foggia 84) ma giocoforza svela anche alcuni dati particolari, come la possibilità di sovrapporre quasi interamente i dati di Cretella e Crisci (62 minuti di media del primo contro i 36 del compagno) e l'impiego scarso di Manfrellotti, che mette insieme una decina di minuti di media sulle proprie 18 presenze stagionali, con un guardalinee distratto a strappargli la gioia del gol promozione a Licata. Perché il campo lo ha dimostrato e i numeri lo confermano: questa stagione Novelli, insieme alla società, ha creato una macchina perfetta.
Autore: Gregorio Parisi / Twitter: @wikigreg
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