Il recupero contro l’Atletico Catania ha rilanciato il Siracusa, che si è portato a -1 dalla capolista Giarre, anche se domani sarà costretta a fermarsi per un turno di riposo. Sembra comunque un duello a due per il primo posto nel girone B: “Arrivare primi o secondi sarebbe quasi uguale per la composizione del rush finale. Era importante dare continuità perché, anche se il risultato sembra dire che sia stata una partita tirata, oltre al gol noi abbiamo creato tante occasioni, nel primo tempo 3-4 parate miracolose, nella ripresa altri errori. Il risultato è rimasto in bilico ed è una costante che ci portiamo dietro da troppo, non riusciamo a finalizzare tutto quello che creiamo e tenere la partita in bilico è stato un pericolo fino alla fine. La squadra, comunque, dà sempre segnali di crescita ed è importante perché obiettivo è arrivare al meglio alla Pool A”, ha commentato il tecnico Giovanni Ignoffo che, intervenuto su “Antenna Gol”, ha analizzato la situazione del torneo di Eccellenza e delle avversarie: “Il format non dà vantaggi perchè giochi i playoff con squadre che hanno fatto 7-8 punti in meno. È molto difficile per tutte le squadre, attrezzate o meno. Inoltre, sei costretto a programmare determinati lavori per portare i ragazzi nelle condizioni ottimali nelle fasi finali. Abbiamo avuto tanti piccoli infortuni che pregiudicano gli allenamenti perchè il giocatore dopo mesi di inattività è impreparato, si deve rieducare a livello muscolare”.
Nonostante le difficoltà, il Siracusa ha ottenuto quattro vittorie e due pareggi dalla ripresa del torneo, a cominciare dal successo interno contro una Jonica che si è confermata una bella sorpresa: “Ho seguito la squadra, ha sempre fatto gol, è scorbutica e ha buone individualità, ben messa in campo e può creare problemi a chiunque. Non mi sorprendono le tre vittorie di fila dopo aver giocato contro di noi e possono dire la loro”, ha aggiunto mister Ignoffo che, però, dovrà stare attento anche ad avversarie come Enna o Igea: “Ci sono squadre che stanno lottando e possono essere pericolosissime nella partita secca o nel quadrangolare. L’Igea si è rinforzata molto, ma anche l’Aci Sant’Antonio ha una buona squadra. Ci sono anche Carlentini o Enna, che forse sta rischiando di più ma sono sicuro che riuscirà ad andare alla fase finale”.
Non solo Eccellenza per il tecnico aretuseo, ma anche serie D e, soprattutto Messina, perché nel 2012/2013 fu protagonista della vittoria del campionato: “Seguo sempre le mie ex squadra e ho visto giocare due volte l’Acr contro Acireale e Biancavilla e credo stia meritando quello che sarà il risultato finale. L’Fc sta facendo un bellissimo campionato, ma in generale Acr ha dimostrato più continuità di rendimento e le partite che non doveva sbagliare non le ha sbagliate. Ho visto una squadra compatta, mi ha fatto un’ottima impressione e ha individualità che possono dare un contributo importante”.
Proprio come il suo Acr Messina, con il quale non mancano le analogie: “Ce ne sono tante. I ragazzi vanno guidati e apprezzati, ma anche bastonati quando non fanno le cose come dovrebbero. Io, Corona, Chiavaro e i messinesi come Quintoni e Cucinotta abbiamo creato un gruppo importante che è stata la nostra forza per affrontare momenti di difficoltà e la squadra che li supera è la squadra che viene fuori e vince. L’abbiamo fatto perché ci siamo ricompattati dopo una sconfitta con la Gelbison e siamo riusciti a conquistare la vetta anche contro il Cosenza che aveva una grande squadra. Poi ci siamo ripetuti anche in Seconda Divisione perché c’era gruppo di uomini veri che potevano competere anche contro avversari più attrezzati”.
Da allora, otto stagioni fa, l’Acr Messina ha dovuto ricominciare di nuovo e quella C1 (o Prima Divisione) conquistata con due campionati vinti è svanita: “Purtroppo questo è un limite della Sicilia, perché mancano le potenzialità economiche degli imprenditori, ma anche sottovalutiamo programmazione e organizzazione. Messina, Palermo, Catania, Siracusa o Trapani sarebbero potenziali squadre che potrebbero fare storia tra serie C, B e A, a patto che ci siano investimenti e programmazione. Dobbiamo crescere anche dal punto di vista delle strutture, che sono sempre state un nostro limite e dobbiamo crescere per programmazione e organizzarci a lunga gittata e non pensando a una sola annata”.
Parole chiare di chi conosce il calcio quelle di mister Giovanni Ignoffo, che ha concluso parlando della rivalità cittadina. Con il suo Acr Messina c’era il Città di Messina, mentre adesso c’è l’Fc Messina a contendere la promozione: “Ci sono state tante polemiche e anche gruppi di tifosi hanno fatto una scissione. Mi auguro per Messina che si possa riuscire a unire gli imprenditori e creare un’unica squadra per ambire ad altri palcoscenici. Sono due persone che vogliono primeggiare nel loro modo di fare azienda e calcio e la vedo difficile. È stata una bella rivalità anche quest’anno perché sono due squadre attrezzate e con elementi importanti, ma è un peccato che una città come Messina debba barcamenarsi in queste categorie. Il calcio porta movimento e miglioramento per la città. Io dico forza Acr perché ci ho giocato, ma forza Messina per tutti i messinesi”.
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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