Una denuncia pesante, dietro la quale ci sarebbe un cognome scomodo. E' la vicenda che riguarda Pietro Junior Santapola, messinese classe 2003, da qualche settimana in forza al Cosenza,  in Serie B. Il ragazzo, secondo quanto riportato negli atti depositati in procura dal suo legale Salvatore Silvestro, sarebbe stato messo ai margini del progetto rossoblu, proprio a causa delle sue origini. Il padre, infatti, risulta implicato in fatti di mafia. La notizia è riportata da Nuccio Anselmo, sulla Gazzetta del Sud, accompagnata dal grido di rabbia della madre e del figlio, che si dicono totalmente estranei alla vicenda e ribadiscono di aver subito un'ingiustizia. 

Calcisticamente parlando, il giovane è una delle promesse più nitide del calcio peloritano. Dal Messina Sud, a soli 11 anni, è approdato al Catania, prima del rientro al Città di Messina. Per lui, inoltre, una stagione con l'Fc Messina e diverse convocazioni con le rappresentative regionali e nazionali. A gennaio l'arrivo in Sila e l'inizio dell'incubo. "Per una settimana - si legge nella denuncia - il minore è stato emarginato dal resto dei suoi compagni, gli è stato impedito di proseguire gli allenamenti e, di conseguenza, non è stato convocato per il match del 7 marzo". E ancora: "Nonostante la volontà di continuare a coltivare il suo sogno, ribadendo in lacrime la sua totale estraneità a contesti delinquenziali ed evidenziando come nessuna colpa gli si potesse addebitare per il semplice rapporto di filiazione, in data 10 marzo, è stato definitivamente allontanato dalla squadra e costretto a lasciare il convitto". Adesso, la palla passa alla magistratura, mentre si attende la replica del Cosenza Calcio. 

Sezione: Fuori Campo / Data: Ven 12 marzo 2021 alle 15:12
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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