Chiede soltanto di giocare, di riprendere in mano la sua vita, che nel caso di Ciccio Calcagno, da sempre fa rima con pallone. “La Promozione è un campionato regionale e in quanto tale sarebbe dovuto ripartire, come si sta provando a fare con l’Eccellenza, non vedo differenze. Stare a casa sta diventando difficile”. Parole tristi, accompagnate da motivazioni profonde: “Io da sempre vivo di calcio, avevo scelto Milazzo perché è una città che adoro, dove ho già vinto e dove mi sarebbe piaciuto riconfermarmi ad alti livelli, ma anche per alcune garanzie dal punto di vista professionale. Inutile fare finta di niente”.

Poi è arrivato il Covid e la situazione si è ribaltata: “Non mi alleno da novembre, l’ultima partita prima dello stop al torneo non la disputai per un infortunio. Da allora, il terreno di gioco è un miraggio. Mi tengo in movimento con la bicicletta, ma parliamo di un universo totalmente diverso”
Pandemia ma non solo. “Mister Caragliano è stata una persona eccezionale, non entro nel merito dei problemi tra lui e la società, ma posso parlarne benissimo. Ha uno spessore umano notevole e ci ha sempre rispettato tutti”.

Il suo addio è stato un brutto colpo, ha aperto uno squarcio su un momento complicato. “Ad un certo punto si sono succedute una serie di vicende spiacevoli. Abbiamo avuto dei disagi, ma trascorsa la fase peggiore, la dirigenza si era prodigata per rispettare gli impegni presi in estate. Gli spiragli per un torneo di vertice c’erano tutti, fino alla seconda ondata, che ha portato con sé anche la consapevolezza che non si sarebbe ripartiti più”

Alcuni compagni sono stati svincolati, non è stato lo stesso per Calcalgno: “L’ho richiesto troppo tardi, non c’erano i tempi tecnici e così sono rimasto in rosa. Con la società comunque ho parlato chiaramente e se ci fossero altrove le condizioni per ripartire non avrebbero difficoltà ad accontentare le mie scelte”. Le chiamate, d’altronde, non mancano. L’amicizia con Furnari, la Serie D, qualche spiffero da Ragusa e altri più fondati che conducono alla Jonica: “Con il mister dell’Igea il rapporto è fantastico, ci eravamo parlati tempo fa, ma in via informale. Di concreto non c’è nulla. Altre strade, invece, potrebbero essere percorse, ma bisogna sempre attendere l’ufficialità del via". Speranze, tenute insieme da un filo rosso: il prato verde.

Sezione: Promozione / Data: Sab 13 febbraio 2021 alle 10:00
Autore: Giovanni Sofia
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