Non era facile, ma il Messina c’è riuscito, suo malgrado, a resuscitare una squadra incapace di vincere da mesi, con una condotta di gara sconcertante, figlia di paure soprattutto fuori dal campo, trasportate dentro il terreno di gioco da uomini non in grado di sostenere il peso di queste partite. Merita la Gelbison, il Messina avrà la gara di ritorno per provare un recupero, ma, a questo punto, non servirà fare chiacchiere, tirar fuori blasoni o vecchie glorie imbolsite.
PREPARTITA - Le condizioni meteorologiche sono quasi estive al “Guariglia” di Agropoli, malgrado spiri una leggera brezza a mitigare la percezione delle temperature sul manto verde in ottime condizioni. Non c’è un pubblico da grandi occasioni, ma l’intrattenimento musicale sulle due piccole tribune coperte dell’impianto cilentano, oscilla tra heavy metal e techno per caricare i pochi presenti di marca cilentana, in attesa dell’arrivo degli oltre 700 supporters biancoscudati, alcuni bloccati più a nord da una serie di problemi sulle linee ferroviarie. Decibel oltre il livello di massima nel riscaldamento e prime sorprese al momento di leggere le formazioni iniziali di Gelbison e Messina. Galderisi, dopo una serie di conferenze stampa nelle quali ha utilizzato l’arma dell’ironia per mescolare le carte, decide per uno schieramento a specchio in cui Nunziante- Gilli-Granata-Loreto sono in difesa davanti a D’Agostino, poi un centrocampo con Cargnelutti e Fornito centrali, Graziani, Kyeremateng, con Infantino e De Sena in attacco esperta e con l’augurio, per i colori rossoblù di trovare il killer instinct.
Raciti risponde ritornando ad abitudini già viste soprattutto nel corso delle ultime uscite stagionali, in questo caso condizionate da infortuni e squalifiche. Davanti a Fumagalli, quindi, quattro marcatori come Berto, Trasciani, Ferrara, Ferrini, Fofana e Fiorani a presidio del centrocampo, e, nel terzetto di incursori dietro Perez, ci sono Kragl e Ibou Balde, ma non Ragusa, sostituito da Roberto Marino.
CRONACA -
PRIMO TEMPO – Inizia la Gelbison ed il Messina conferma quanto si evinceva dalla lettura delle formazioni, visto che, in difesa, Berto si piazza a destra, Ferrini dal lato opposto, mentre Marino occupa la posizione solitamente di pertinenza di Ragusa. Primo brivido della gara viene al 4’, su una incursione d Loreto che arriva alla linea di fondo, serve radente al centro, trovando la deviazione in corner di Fumagalli. Al primo scontro duro avvenuto a centrocampo, al minuto 6, arriva il giallo per Cargnelutti, che ha colpito Kragl. Messina troppo timido in fase di non possesso, mentre gli uomini di Galderisi provano a portare aggressività e un minimo di corsa. Grande difficoltà per gli uomini di Raciti nel costruire occasioni anche potenzialmente pericolose. Episodio curioso al 22’, quando Fumagalli si porta il pallone fuori dalla propria area con le mani nel fare un rinvio e porta l’arbitro a concedere una punizione del limite molto pericoloso, senza ulteriore sanzione, tra le proteste del pubblico di fede rossoblù. Va Fornito alla battuta, ma la palla finisce alta di un soffio sulla traversa delle porta di Fumagalli. Il Messina tira fuori la testa al 31’ con una manovra che parte da un lungo lancio per Perez, sponda in direzione di Kragl, appoggio e tiro altissimo di Fiorani. Ci prova ancora Perez al 35’, liberando un tiro a giro fuori misura di un metro. La Gelbison, dal canto suo, lotta su ogni pallone, prova a prendere convinzione e mette durezza in ogni intervento, ma, alla fine, arrivano solo qualche pallone lungo verso l’area di Fumagalli e un paio di colpi di testa senza pericolo. Al 37’, giallo per Merino, causato da un intervento in gioco pericoloso. Ultimo momento di vita del primo tempo che il signor Pannettella chiude senza concedere recupere a sancire un risultato esattamente rispecchiante quanto visto sul terreno di gioco
SECONDO TEMPO – Nessun cambio nell’intervallo e, quindi, i due tecnici preferiscono non muovere niente degli equilibri creati nella prima frazione di gioco. Momento di grande tensione in area del Messina al 50’, quando Infantino tira, respinge Trasciani con il serio dubbio di un tocco con la mano del difensore romano, palla fuori area dove Fofana commette gioco pericoloso ma la botta di De Sena sfiora di un soffio la base del palo con Fumagalli immobile. Biancoscudati che rispondono al 52’, su calcio di punizione battuto da Kragl sponda aerea di Ferrara per Trasciani che non riesce a indirizzare verso la porta di D’Agostino. Caparbia proiezione offensiva di Kragl al 54’ entra in area ma Perez non riesce a girare in porta, mentre, subito dopo, Berto coglie l’incrocio dei pali su un cross trasformatosi in conclusione insidiosa. Al minuto 59’ Raciti ricorre al doppio cambio, inserendo Konate e Ragusa al posto di Fiorani e Ibou Balde. Risponde Galderisi inserendo Tumminello e Caccavallo, mentre finisce la gara di De Sena e Graziani. Ammonito Konate al 60’. Il momento del gol per la Gelbison sembra arrivare al 64’, quando arriva un cross dalla destra, attraversa tutto lo specchio della porta, ma alla fine Kyeremateng manda incredibilmente fuori con la porta spalancata. Inconcepibile errore di Ragusa al minuto 70, quando avrebbe spazio e modo per saltare il suo avversario diretto, ma finisce per regalare palla alla Gelbison. Galderisi, al 73’, inserisce Uliano per Granata, mentre Raciti inserisce Helder Baldé mettendo fuori Marino, costruendo una specie di linea Maginot davanti a Fumagalli, oltre a Fofana e Konate un po’ più avanti. Il tempo scorre, la Gelbison va avanti per inerzia, il Messina sembra solo difendere lo zero a zero, ed i valori tecnici in campo sono mediocri. Ci prova Galderisi al 85’, con Porcino e Papa al posto di Fornito. Occasione per il Messina all’89’, con Perez che, su rimpallo, ha la palla buona davanti a D’Agostino, ma sparacchia altissimo. Dopo 2’ di recupero, scatta l’ammonizione per Ferrara, con la Gelbison che continua a premere alla ricerca del gol e, puntualmente, arriva quando scatta il 93’, su un pallone lungo che Tuminello controlla e scaraventa alle spalle di Fumagalli. Giusta punizione per una squadra senza carattere, motivazioni e voglia, solo catturata dalla paura.
TABELLINO.
GELBISON-MESSINA 1-0
Marcatori: 93’ Tumminello
GELBISON (4-2-3-1): D’Agostino; Nunziante, Gilli, Granata (dal 73’ Uliano), Loreto (dall’83’ Porcino); Cargnelutti, Fornito (dal 85’ Papa); Graziani (dal 62’ Caccavallo), Kyeremateng, Infantino; De Sena (dal 62’ Tumminello). In panchina: Anatrella, Vitale, Onda, Correnti, Marong, Sane, Capone, Corda Allenatore: Beppe Galderisi.
MESSINA (4-2-3-1): Fumagalli; Berto, Trasciani, Ferrara, Ferrini; Fofana, Fiorani (dal 59’ Konate); Kragl, I. Balde(dal 59’ Ragusa) , Marino (dal 73’ Helder Baldé); Perez. In panchina: Lewandowski, Daga, Salvo, G.Marino, Napoletano, Curiale, Grillo, Iannone, Ortisi, Zuppel. Allenatore Ezio Raciti.
Arbitro: Claudio Panettella di Bari
Assistenti: Davide Stringini di Avezzano e Giorgio Ravera di Lodi
IV Ufficiale: Mario Perri di Roma 1
Corner 4-1
Ammoniti: 6’ Cargnelutti (G) 36’ Marino (M), 60’ Konate, 83’ Ragusa (M)
Recupero: 0, 4’
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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