Una splendida giornata di sole invernale accoglie il Messina al “Liguori” per la sfida contro la Turris, quarta in classifica, accreditata come una delle migliori compagini nel girone meridionale in terza serie.
Bruno Caneo, che nella stagione 1996-97 visse anche una breve esperienza alla guida dell’As Messina in serie D, nell’anno in cui presidente fu anche Lorenzino Ingemi, mette in campo un 3-4-3 con Santaniello al centro dell’attacco, Tascone, che recentemente ha prolungato il contratto con la Turris, fulcro della manovra, e un “credo tattico” ben definito.
Risponde Capuano con uno schieramento speculare, in cui non mancano le consuete sorprese. In porta, Lewandoski, la linea difensiva composta da Celic, Carillo e Mikulic, Simonetti a destra come allo “Iacovone”, Konate e Fofana mediani, Fazzi a sinistra, e, in attacco, Adorante centrale con Catania e Russo ai lati.
CRONACA
PRIMO TEMPO – Inizio tranquillo per il Messina che cerca anche di proporsi nella metà campo corallina, pur senza creare occasioni da gol. Fofana ci prova al 9’, con un tiro ad incrociare scoccato da sinistra in prossimità del vertice dell’area avversaria, ma la palla si perde di poco a lato della porta difesa da Perina. Catania si invola sulla sinistra due minuti dopo, arriva quasi sul fondo, ma la difesa corallina chiude. Al minuto 15, passa in vantaggio la Turris, con la prima azione in profondità costruita durante la gara, partita da Tascone, verticalizzazione per Leonetti, palla a Franco, tiro che diventa assist per Santaniello, liberissimo di appoggiare di piatto alle spalle di Lewandoski. Dalle immagini sembrano abbastanza evidenti le posizioni di fuorigioco prima per Leonetti, poi per Santaniello, ma il signor Pascali di Bologna muove la bandierina verso il centrocampo, Moriconi conferma e la partita viene sbloccata. Il Messina accusa il colpo, non costruisce nulla in fase offensiva e accumula solo due gialli consecutivi, tra il 27’ e il 28’ a Konate e Russo, rei di falli di frustrazione nella metà campo avversaria. I corallini non si scompongono, e, al 29’ costruiscono, in modo piuttosto scolastico, il raddoppio, portando palla da Tascone a destra a Varutti, liberissimo di entrare in area da solo, sbagliare il primo cross, recuperare palla e servire, con una trivela, il proprio centravanti Santaniello, indisturbato nello schiacciare di testa, rendendo Lewandoski una inutile sagoma tra i pali della porta messinese. Ripartono i biancoscudati con tanta buona volontà, ma pochissime idee e grinta indirizzata esclusivamente a proteste vane nei confronti di una terna arbitrale abbastanza mediocre. Emblematico, al 37’ il calcio di punizione battuto da Russo: tutti si attendono il cross verso le torri in area avversaria, invece il numero 7 tenta un tiro da 35 metri che sarebbe sembrato presuntuoso anche se lo avesse tentato Lorenzo Insigne, figuriamoci lui. Ancora Russo protagonista non proprio in positivo al 42’, quando Esempio e Perina sbagliano uno scambio nella propria area di rigore, l’attaccante napoletano prende la sfera, punta Esempio ancora a terra e si fa anticipare. Messina che conquista diversi calci di punizione in zona offensiva, ma senza nessun pericolo reale per il portiere campano. Nessuna altra emozione fino al duplice fischio del signor Moriconi e Turris che va al riposo con due reti di vantaggio mettendo a frutto le uniche azioni costruite in modo piuttosto lineare e scolastico. La squadra di Capuano, invece, continua ad avvolgersi nelle proprie contraddizioni e non riesce a produrre oltre qualche tentativo estemporaneo.
SECONDO TEMPO – Come è ormai consuetudine nell’era Capuano, ecco la rivoluzione nello schieramento durante l’intervallo. Fuori dal campo Celic, Konate e Russo, dentro Rondinella, Damian e Balde, Fazzi passa per l’ennesima sconfessione delle scelte fatte per l’undici iniziale. Al 50’, però, solo un salvataggio miracoloso di Simonetti sulla linea di porta evita il tris della Turris, dopo la discesa indisturbata fino al fondo campo del solito Varutti e l’improvvido tocco di Mikulic al limite dell’area piccola biancoscudata. Azione lineare al 56’ costruita dal Messina, passata dai piedi di Damian, Fofana, infine Balde, che, invece di puntare la porta, prova a servire Adorante, anticipato. E, praticamente sul ribaltamento di gioco, ecco il tris di Santaniello, con un passaggio in profondità che pesca Varutti, in sospetto offside, palla a Santaniello, tocco di punta dal limite e Lewandoski battuto sul palo che, teoricamente, avrebbe dovuto presidiare. Dopo il gol subito, Distefano prende il posto di Catania, il cui apporto è stato evanescente. Al 64’, rigore non assegnato dal signor Moriconi al Messina per un clamoroso fallo di Franco su Simonetti, a due passi da Perina, anche se appariva altrettanto evidente l’offside del numero 8, ovviamente ignorato dalla ineffabile squadra arbitrale. Damian, al 74’, dopo un doppio scambio con Rondinella e Distefano, penetra in area centralmente, scocca il destro, ma la palla incoccia la traversa. La Turris fa accademia e prova anche le giocate più difficili, come con Franco, al 76’, che controlla di destro e tira da 30 metri, sfiorando il poker. E’ il preludio al gol di Giannone, un minuto dopo, nato da un pallone perso banalmente in uscita da Carillo, poi contrastato senza nessuna grinta da Fofana su Loreto che completa il proprio coast to coast con un sinistro respinto da Lewandoki proprio sul piede di Giannone a porta vuota. Il Messina scompare dal terreno di gioco e la Turris imperversa, grazie anche all’assistente numero uno che non vede il fuorigioco di Franco sul tiro di Giannone dal limite, Lewandoski para il numero 4 corallino appoggia a porta vuota. Sono 5 i gol contro zero del Messina. Intanto, tra un gol e l’altro, Capuano consente a Fantoni di rientrare sul terreno di gioco al posto di Mikulic, mentre Caneo concede la standing ovation del “Liguori” a Giannone e Franco che hanno trasformato in disfatta per i biancoscudati questa trasferta in terra campana. Altra vagonata di applausi per un giocatore della Turris al minuto 88, dopo l’ennesima palla buttata alle stelle da Balde. Entra D’Oriano per Santaniello, autore della tripletta che ha tolto qualsiasi problema alla sua squadra in questo match. Ultimo momento da segnare sul taccuino della cronaca prima del triplice fischio del signor Moriconi a sancire una umiliante sconfitta per il Messina, che, dopo la manita subita in pieno viso, dovrà uscire al più presto dallo stallo in cui è piombata nelle ultime settimane, per non buttare al vento l’ennesimo tentativo di fare calcio almeno al minimo livello professionistico sulla sponda siciliana dello Stretto.
TABELLINO
TURRIS-MESSINA 5-0
Marcatori: 15’, 29’, 58’ Santaniello, 78’ Giannone, 80’ Franco
TURRIS: Perina; Manzi, Lorenzini, Esempio; Finardi, Tascone, Franco (dall’81’ Iglio), Varutti (dal 69’ Loreto); Giannone (dall’81’ Pavone), Santaniello (dall’88’ D’Oriano), Leonetti (dal 69’ Bordo). In panchina: Abagnale, Loreto, Zanoni, Di Nunzio, Ghislandi, Palmucci, Longo, Sartore. Allenatore: Bruno Caneo.
MESSINA: Lewandoski; Celic (dal 46’ Rondinella), Carillo, Mikulic (dal 79’ Fantoni); Simonetti, Konate (dal 46’ Damian), Fofana, Fazzi; Catania (dal 59’ Distefano), Adorante, Russo (dal 46’ Balde). In panchina: Fusco, Busatto, Marginean, Nicosia. Allenatore: Ezio Capuano.
Arbitro: Davide Moriconi di Roma 2
Assistenti: Federico Pragliola di Terni e Pietro Pascali di Bologna
IV Ufficiale: Abdoulaye Diop di Treviglio
Corner: 2-6
Ammoniti: 15’ Lewandoski (M), 27’ Konate (M), 28’ Russo (M), 41’ Manzi (T).
Recupero 1’ e 2’
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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